Cimitero di Napoli Poggioreale, crollo di gennaio: via al recupero delle salme

Cimitero di Napoli Poggioreale, crollo di gennaio: via al recupero delle salme
di Paolo Barbuto
Domenica 23 Ottobre 2022, 23:12 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 10:24
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Prenderanno il via oggi le operazioni che condurranno al recupero delle salme finite tra le macerie nel crollo al cimitero del 5 gennaio, lo annuncia un documento ufficiale di palazzo San Giacomo nel quale la dirigente del servizio metropolitane, Serena Riccio, chiarisce tutti i prossimi passi che verranno realizzati al Monumentale. 

A trecento giorni dall’evento finalmente qualcosa si muove, ma si tratta di movimenti estremamente lenti che arriveranno al recupero dei poveri resti fra più di dieci giorni. Bisogna prima predisporre le gigantesche strutture per procedere all’operazione, poi realizzare una serie di manufatti temporanei nei quali convogliare tutti i resti recuperati e schedati, nel frattempo preparare il materiale necessario a completare tutte le operazioni (casse, teli, guanti, tute, strutture per inibire l’accesso all’area dove saranno custodite temporaneamente le salme).

Insomma, oggi si parte, ed è già una grande notizia, la conclusione delle operazioni, però, è ancora lontana e avvolta da una nebbia piuttosto fitta. Anche perché le operazioni materiali di recupero sono state spostate ai giorni successivi alla commemorazione dei defunti, il 2 novembre, per evitare di creare disagio alle persone che, in quei giorni, vorranno recarsi al cimitero monumentale per deporre un fiore sulla tomba dei loro cari.

A partire dalla giornata di oggi inizieranno le operazioni di installazione delle due immense gru che serviranno per raggiungere l’area del crollo senza inoltrasi in percorsi ancora pericolosi tra i viali vicini all’area del crollo.

Su via Poggioreale sarà piazzato un vero gigante, si tratta di una gru da 300 tonnellate che raggiunge l’altezza di 40 metri.

Un altro mezzo meccanico sarà invece sistemato all’interno del cimitero, si tratta di una gru dalle dimensioni leggermente inferiori, 160 tonnellate: per far lavorare in sicurezza questa seconda gru è stato necessario “rinforzare” il sottosuolo per evitare che durante i lavori potessero verificarsi cedimenti al di sotto del macchinario.

Contemporaneamente alle operazioni di installazione delle gru, prenderà il via anche la realizzazione delle strutture temporanee nelle quali ospitare i resti recuperati dalle macerie.

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La decisione sul luogo nel quale far convogliare le salme è stata lunga e complessa. È stato liberato spazio nell’ossario ai margini della chiesa madre, ma è già prevista anche la costruzione di tensostrutture nel “gran quadrato” ai piedi della chiesa madre che potrebbe trasformarsi in un piccolo villaggio del dolore e della compassione pronto ad ospitare i resti che, nella maggior parte dei casi, resteranno anonimi per lungo tempo.

Nel frattempo si susseguiranno le riunioni per capire quali saranno le dotazioni necessarie al completamento delle operazioni: dalle casse per accogliere i resti alle tute e ai guanti per gli addetti che materialmente li recupereranno, ai mezzi speciali di raccolta presso i quali convogliare il legno delle casse distrutte durante il crollo.

Particolare attenzione sarà destinata al materiale e alle modalità di catalogazione dei resti recuperati. Purtroppo il crollo ha violato centinaia di tombe e distrutto centinaia di bare, sicché in un primo momento sarà complicato recuperare l’identità dalle salme strappate, dopo dieci mesi, alle macerie che e hanno travolte. 

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