Napoli: crollo al cimitero di Poggioreale, dopo un mese di stop dal pm l’ok ai lavori

Napoli: crollo al cimitero di Poggioreale, dopo un mese di stop dal pm l’ok ai lavori
di Paolo Barbuto
Giovedì 5 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 6 Maggio, 07:27
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I lavori al cimitero monumentale potranno riprendere. Ieri è stata notificata al direttore dei lavori del cantiere della Metropolitana, nominato custode dell’area pericolante, il permesso ad accedere all’interno del cimitero per proseguire le opere di rilevamento e iniziare il percorso di messa in sicurezza.

Gli interventi erano stati sospesi alla fine di marzo, così come ha scritto il Mattino, perché i vigili del fuoco non avrebbero più potuto assicurare la loro presenza all’interno della struttura in concomitanza con la presenza degli operai. Su disposizione del Pubblico Ministero che si occupa delle indagini sul crollo di gennaio, gli addetti e i tecnici che avrebbero dovuto operare all’interno della struttura cimiteriale solo in presenza dei caschi rossi: venuta meno la loro presenza era impossibile persino accedere all’interno del cimitero. 

Nel documento che è stato notificato ieri dai carabinieri è proprio il Pm, vista la situazione di stallo che si è venuta a creare, ad autorizzare la prosecuzione dei lavori anche in assenza dei vigili del fuoco. Però l’autorizzazione prevede che gli addetti adoperino estrema cautela e prevedano ogni possibile mezzo per mitigare i rischi sul lavoro. La richiesta iniziale di operare solo in presenza dei vigili del fuoco nasceva dalla estrema pericolosità dell’area nella quale si è verificato il crollo del 5 gennaio. Una porzione dell’arciconfraternita crollata è ancora in piedi ma il rischio che possa schiantarsi al suolo durante le operazioni di messa in sicurezza è estremamente elevato, perciò era prevista la presenza sul luogo di esperti in soccorso. 

La paralisi delle attività ha, però, convinto la Procura a modificare le richieste per permettere la riapertura del cantiere. 

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C’è un piccolo giallo sulla tempistica del documento consegnato ieri al responsabile del cantiere. Il Pm, secondo quanto trapela, avrebbe firmato l’autorizzazione a proseguire il lavoro già dai primi giorni del mese di aprile mentre la notifica è giunta solo nella mattina di ieri.

Adesso le operazioni riprenderanno immediatamente. Già da stamane gli addetti torneranno all’interno del cimitero: innanzitutto verificheranno che non ci sono stati ulteriori cedimenti né sostanziali “movimenti” del terreno e delle cappelle vicine al crollo. Poi si procederà con le operazioni di messa in sicurezza per raggiungere l’area del crollo. Solo dopo aver garantito la sicurezza sarà possibile, finalmente, raggiungere le macerie e, come primo atto, recuperare le salme dei circa trecento defunti che sono state travolte dal crollo e che sono rimaste esposte senza nemmeno al pietosa copertura di un telo, per quattro mesi consecutivi. 

Il fronte sul quale si sta cercando di intervenire con maggiore tenacia, però, è quello del dissequestro delle aree del cimitero monumentale che non sono state coinvolte nel crollo e che, fino ad oggi, prudenzialmente sono state tenute sotto sequestro. La Procura voleva avere un quadro preciso degli eventuali altri pericoli generati all’interno dell’area dalla fuoriuscita d’acqua dalla falda che ha “svuotato” la collina di Poggioreale provocando i crolli di gennaio. Attualmente sul tavolo del pubblico ministero sono in arrivo due differenti perizie di parte, una effettuata dal Comune e una dalla Metropolitana Spa, nelle quali si chiarisce che, allo stato attuale, i pericoli sono limitati alla zona del cedimento e a una piccola area circostante. Insomma, la maggior parte del cimitero monumentale, secondo i periti di parte, non sarebbe pericolosa e potrebbe essere concessa la riapertura per consentire ai parenti di tornare a visitare i defunti. C’è anche un consistente numero di urne cinerarie in attesa di essere sistemate nei loculi del monumentale. 

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