Circum, personale ridotto per ferie:
tratte soppresse e bonus a chi lavora

Circum, personale ridotto per ferie: tratte soppresse e bonus a chi lavora
di Francesco Gravetti
Mercoledì 19 Giugno 2019, 08:43 - Ultimo agg. 20 Giugno, 00:02
3 Minuti di Lettura
Riorganizzare i turni per sopperire alla carenza di personale, sopprimere intere linee per recuperare più treni da mettere sui binari delle tratte trafficate. In Circumvesuviana sono iniziate le grandi manovre per fronteggiare la doppia emergenza: l'assenza di macchinisti e capitreno e la fatiscenza dei treni. Due circostanze che costringono ogni giorno l'azienda di trasporti a sopprimere corse e i pendolari a fare i conti con disagi e problemi. È accaduto anche ieri, quando sono state cancellate una decina di corse.
 

Di sera, poi, un guasto alla linea aerea del terminal di Porta Nolana ha isolato l'intera stazione: tutti i convogli in partenza da Napoli e diretti in provincia hanno subito ritardi superiori ai 40 minuti. Un'enormità, se si considera che una corsa dura circa un'ora. A patire i maggiori disagi, soprattutto i pendolari che dopo una giornata di lavoro volevano tornare a casa: il guasto, infatti, si è verificato intorno alle 18.30, un orario cruciale per i passeggeri abitudinari. In mattinata, invece, c'era stata la protesta di alcuni viaggiatori del treno che dalle 6,20 è partito da Sarno verso Napoli: una corsa fatta interamente senza aria condizionata, prigionieri delle lamiere ardenti del Metrostar e coi finestrini chiusi.
 
Ieri le soppressioni si sono verificate tutte a causa della carenza di materiale rotabile, ma da luglio il problema principale potrebbe diventare la mancanza di personale a disposizione. In Circumvesuviana, infatti, mancano sia i capitreno che i macchinisti. I primi dovrebbero essere 130, invece sono 100; i secondi dovrebbero essere 150 e sono 120. Il ricorso allo straordinario è sistematico, ma dal primo luglio scattano le ferie e incastrare i turni diventa complicato, se non impossibile. La soluzione: una riorganizzazione dell'orario di lavoro che consenta al personale di fare più corse nell'ambito della stessa giornata lavorativa. In pratica, ogni capotreno fa un turno di lavoro di 7 ore e 20 minuti, ma non passa tutto il tempo sui treni. Ci sono i periodi di disponibilità, quelli in cui si fanno le verifiche sui convogli, i passaggi da una corsa all'altra. Tempi che ora l'azienda vorrebbe restringere, per fare in modo di mettere il personale più spesso sui treni. Un aumento dello stress, al quale potrebbe corrispondere anche un bonus in busta paga: Eav e sindacati stanno dialogando per trovare un accordo, venerdì è fissato un nuovo incontro. Di certo, se non ci sarà la riorganizzazione, ci sarà il caos. Già l'anno scorso ogni macchinista e capotreno ha accumulato a luglio ed agosto centinaia di ore di straordinario: un ritmo difficile da gestire, considerando anche l'afflusso di turisti che aumenta in estate, i vandali, i borseggiatori.

Un'altra soluzione potrebbe essere la chiusura, per luglio ed agosto, della linea NapoliPomiglianoAcerra. È una tratta poco frequentata durante la stagione calda e, in realtà, anche nel resto dell'anno. Nata per andare incontro alle esigenze degli operai delle fabbriche (due fermate, Alfa 1 e Alfa 2 sono dedicate proprio ai lavoratori Fiat di Pomigliano), col tempo ha perso appeal fino a diventare quasi deserta. Con la sua momentanea soppressione si potrebbero recuperare quattro corse da spostare, per esempio, sulla linea per Sorrento, dove la richiesta non manca.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA