Il lago Miseno torna a respirare: via i veleni della vergogna dal circumlago

Il lago Miseno torna a respirare: via i veleni della vergogna dal circumlago
di Patrizia Capuano
Venerdì 22 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 08:22
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In corso di bonifica, a Bacoli, il circumlago del Miseno: a margine della pista ciclabile sono state rimosse ben 170 tonnellate di rifiuti di ogni genere, molti anche speciali e pericolosi, compreso l'amianto. Asportati cumuli di materiale anche dai capannoni del fondo Cinque Lenze, affacciati sul bacino lacustre. Impegnati gli operatori della Flegrea Lavoro per un intervento eseguito dal Comune in sinergia con la società in house Centro Ittico Campano spa. «Stiamo bonificando le sponde del lago Miseno, sulla pista ciclabile nel centro di Bacoli - spiega il sindaco Josi Gerardo Della Ragione - e montagne di rifiuti lasciati marcire in quei capannoni. Erano lì da decenni». Un'area tornata in parte fruibile e collegata al percorso ciclopedonale che costeggia il lago. «Abbiamo accelerato - continua il sindaco - per difendere l'ambiente, la nostra storia. E soprattutto la salute di chi passeggia lungo l'antico porto militare romano. A tutela dei bambini, degli anziani, degli sportivi». 

Si tratta di un intervento condotto a più livelli e che ha coinvolto tutta la piccola città dei Campi Flegrei: con il supporto della protezione civile Falco, infatti, è stata messa in campo una task force di volontari che hanno asportato una gran quantità di rifiuti dalle sponde. In campo subacquei per setacciare i fondali, dove nel tempo si sono depositati retini, pneumatici, detriti, plastica, buste, metalli, cordame. I materiali, una voolta differenziati, vengono smaltiti dagli operatori della Flegrea Lavoro, la società che si occupa di igiene urbana. Il fondo delle Cinque Lenze, ex compendio della Marina Militare, da alcuni anni è diventato un bene municipale. Chiuso da tempo con cancelli, reti e filo spinato, è stato in parte riaperto lo scorso marzo dopo un primo intervento di pulizia. Il complesso che affaccia sul lago Miseno era invaso da sterpaglie e rifiuti, che invadevano anche i sei capannoni militari adoperati a lungo come depositi. Volumi che nei progetti comunali saranno riqualificati e riconvertiti in strutture turistico culturali da collegare al lago. L'attenzione verso il bacino, definito un'area Sic (Sito d'interesse comunitario), è alta. Frequenti i controlli per contrastare scarichi abusivi. E non di rado si chiede l'intervento dell'Arpac per la presenza di schiuma sulle sponde, spesso riconducibile a fioriture di alghe. La salubrità delle acque è stata gradualmente acquisita negli ultimi decenni, dopo l'eliminazione degli scarichi cittadini che erano stati dirottati nello specchio d'acqua negli anni Settanta. Una lenta risalita per il recupero e la tutela del lago, che rientra nel patrimonio del Centro Ittico Campano spa, la società pubblica del Comune che amministra anche il lago Fusaro con gli immobili adiacenti (tra cui il parco vanvitelliano, il compendio delle Cinque Lenze e il parco della Quarantena, pari al 20% dei beni di Bacoli). 

 

Abbandonato all'incuria per decenni, il sistema dei laghi flegrei è al centro di un progetto di «Risanamento ambientale e valorizzazione» finanziato con 65 milioni di fondi europei. E i progetti per il rilancio del Miseno sono articolati: tra questi la promozione degli sport acquatici come prevede una recente delibera di giunta, per riconvertire il bacino in un campo da gioco. Gli atleti, peraltro, potranno servirsi di strutture dell'ex campo Maremorto dove ora ci sono murales in ricordo di Diego Armando Maradona.

Il piano è stato accolto dalla Regione. Di fatto, la realizzazione di un'area gioco nel lago - che già ospita manifestazioni sportive - consente di rivivere il bacino collegato all'approdo di Misenum dove, in epoca romana, era ormeggiata la flotta imperiale Classis Praetoria Misenensis Pia Vindex istituita da Augusto intorno al 27 a.C. 

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