Circumvesuviana, aumenti "celebrati"
con il solito treno in panne e trasbordo

Circumvesuviana, aumenti "celebrati" con il solito treno in panne e trasbordo
di Francesco Gravetti
Martedì 2 Agosto 2022, 09:55
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Nel giorno dell'esordio dell'aumento dei biglietti, i passeggeri della Circumvesuviana fanno subito i conti con un disservizio, che blocca per quasi trenta minuti il treno diretto a Sorrento alla stazione di Gianturco e costringe gli utenti a una lunga attesa. È accaduto intorno alle 9, quando la corsa è partita dal terminal di Porta Nolana, diretta in Costiera. La linea per Sorrento è l'unica, di tutta la Circumvesuviana, ad essere pienamente funzionante, dopo le querelle delle settimane passate che hanno portato a tagli su tutte le altre linee e perfino alla cancellazione della tratta PompeiPoggiomarino, poi ripristinata con un trenospola. La corsa delle 9,03 di ieri era pienissima: per lo più turisti diretti alle mete del mare.

Era un treno nuovo, uno di quelli restaurati e messi su rotaia da poco, con aria condizionata e sediolini comodi. Il tempo di effettuare due fermate, però, e il treno si guasta: a Gianturco il personale Eav è costretto a far scendere i viaggiatori e a farli salire su un altro convoglio, che li porterà a destinazione in ritardo. Non solo: un paio d'ore dopo, il treno che fa il tragitto opposto, da Sorrento verso Napoli, viene soppresso a causa di un'avaria. Il resto della giornata trascorre tranquilla, con pochi ritardi e senza grandi intoppi anche su Cumana e Circumflegrea, oltre che in Circumvesuviana. Ma la foto del treno che si ferma 5 minuti dopo la partenza, nel giorno dell'aumento dei biglietti, fa subito il giro dei social e diventa benzina sul fuoco delle polemiche.

Tra disservizi costanti e un'estate caratterizzata da continui problemi, il ticket più caro non è piaciuto alla platea di pendolari Circum. «Restano invariate le tariffe degli abbonamenti, un modo di tutelare gli utenti abituali del trasporto pubblico locale che utilizzano il mensile o l'annuale per i propri spostamenti, riconoscendo la convenienza economica e la facilità di utilizzo dell'abbonamento rispetto all'acquisto del singolo biglietto», sottolinea l'Eav, precisando che «era dal 2017 che non venivano apportati incrementi alle tariffe del trasporto pubblico locale».

Ma Enzo Ciniglio, il portavoce del comitato dei pendolari che si batte per un servizio migliore, ribatte: «Ormai da anni assistiamo a una fuga dagli abbonamenti. A causa delle continue soppressioni e dei ritardi, fare l'abbonamento è diventato sempre meno conveniente: molti preferiscono arrivare in stazione, verificare se c'è il treno e poi salire a bordo. Ecco perché gli aumenti incidono sulle tasche dei viaggiatori, nonostante gli abbonamenti non siano stati toccati. E comunque - conclude Ciniglio - resta il fatto che con un servizio del genere i biglietti dovrebbero costare di meno, non di più». I rappresentanti del Comitato annunciano una manifestazione a settembre: «Chiederemo un prezzo calmierato dei ticket fino a quando la situazione in Circumvesuviana, ma anche in Cumana e Circumflegrea, non migliorerà. Il biglietto va pagato, ma deve corrispondere a un servizio decente», conclude Ciniglio.



Gli utenti per adesso stanno approfittando del fatto che i vecchi biglietti, non vidimati, sono ancora validi, nonostante il prezzo più basso: anche per questo, oltre che per il fatto che in estate in Circum viaggiano soprattutto i turisti, ieri non ci sono state particolari rimostranze. Il titolo di viaggio, comunque, è aumentato di 10 centesimi per l'area urbana di Napoli, ma arriva a 30 centesimi in più per chi dalla città deve raggiungere le zone estreme della provincia, come Sorrento, Sarno o Baiano.

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E l'aumento riguarda sia i ticket aziendali che quelli integrati, con i quali è possibile abbinare più mezzi. Intanto, i cittadini, le associazioni e i volontari di alcune città dell'area vesuviana hanno formato un altro comitato (denominato, appunto, Pendolari Area Vesuviana) ed hanno scritto una lettera aperta al presidente della Regione Vincenzo De Luca, lamentandosi ancora una volta del taglio della NapoliPoggiomarino: «Negli ultimi anni sono stati sempre più i mezzi di trasporto ridotti o eliminati perché da voi considerati inutili»; «sono soprattutto le aree di periferia o di passaggio fra un capoluogo di provincia all'altro che subiscono questo abbandono. La linea Napoli-Poggiomarino era uno strumento utilissimo per i moltissimi pendolari che si spostano fra i paesi della zona e verso Napoli», dicono i pendolari a De Luca.

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