Circumvesuviana, estate nel caos: linee e corse soppresse

Circumvesuviana, estate nel caos: linee e corse soppresse
di Francesco Gravetti
Domenica 26 Giugno 2022, 23:45 - Ultimo agg. 27 Giugno, 11:01
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Estate di caos per pendolari e turisti. Arrivare a Napoli in Circumvesuviana tra le 7,30 e le 8,30 da oggi e fino al 31 agosto sarà durissima. Prendere il treno da Pomigliano, poi, sarà addirittura impossibile. Così come raggiungere il Centro direzionale da Torre del Greco. Colpa di un nuovo orario destinato a creare disagi e problemi a migliaia di viaggiatori. Sono decine le corse soppresse quotidianamente sulla Napoli-Baiano, la Napoli-Sarno e la Napoli-Poggiomarino. Due linee, la Napoli–Pomigliano e la Napoli-Torre del Greco (via Centro direzionale) spariranno. Si salva solo la linea per Sorrento, la più affollata di turisti.

Il caos, oggi, è praticamente certo, se non altro perché il nuovo orario è stato comunicato da Eav soltanto ieri e molti scopriranno di non poter prendere il treno soltanto quando arriveranno in stazione. A scatenare il caos, l’ennesimo braccio di ferro tra l’azienda e i lavoratori, soprattutto i macchinisti: sono loro che, rifiutando lo straordinario, costringono l’Eav a rivedere gli orari e a sopprimere le corse.

In Circumvesuviana il personale viaggiante è sotto organico e il ricorso allo straordinario è sistematico: quando si vuole creare un disagio (e capita spesso) basta rifiutarlo.

E peraltro il lavoratore ha il diritto di farlo. Uno sciopero bianco, insomma. Questa volta, però, l’Eav invece di cancellare i treni giorno per giorno ha deciso di passare direttamente a una nuova programmazione, anche in considerazione del fatto che le ferie riducono ulteriormente il personale a disposizione.

A dividere i lavoratori dall’azienda ci sono 30 minuti: è il tempo che un macchinista, secondo la richiesta dell’Eav, dovrebbe impiegare in più ogni giorno alla guida del treno. Ad oggi un macchinista sta su un treno 3 ore e 45 minuti, le altre ore è impiegato in diverse mansioni, tra il deposito e le manovre in officina. L’Eav ha proposto una maggiore produttività, chiedendo ai macchinisti di passare da 200 a 230 minuti al giorno sui treni. Da tempo sono in corso le trattative, ma in molti, in attesa che i sindacati stringano l’accordo, hanno intanto adottato la linea dura e hanno deciso di rifiutare lo straordinario. Peraltro la fase di stallo appare ancora più paradossale se si pensa che, dal 2019 ad oggi, in Eav sono stati assunti 150 tra macchinisti e capitreno i quali però, tra formazione da completare e difficoltà organizzative, ancora non garantiscono il superamento dello straordinario.

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L’azienda guidata da Umberto De Gregorio non usa mezzi termini punta l’indice contro i lavoratori: «C’è un gruppo di irresponsabili che vuole il caos. Al di là delle solite frasi di circostanza è esplicita la richiesta: vogliono più soldi. Ma in che mondo vivono? Forse non è chiaro che non c’è più un euro e che con i recenti accordi hanno preso già tantissimo». L’Eav fa sapere che, se la protesa dovesse continuare, sarebbe a rischio la quattordicesima. De Gregorio tira fuori anche le cifre dello stipendio medio di un macchinista: circa 2500 euro.

Toni e parole che i sindacati autonomi respingono. Per Adolfo Vallini di Usb «se i treni della Circum non camminano la responsabilità non è dei lavoratori che rifiutano lo straordinario ma dell’incapacità di manager e direttori, pagati a peso d’oro, di organizzare e potenziare il servizio». «Uno sparuto gruppo di irresponsabili non può assolutamente mettere in cattiva luce il resto dei lavoratori. Proposte di baratto economico sulla salute e la sicurezza non ci appartengono. Ma la continua ricerca dei colpevoli, fatta ad arte dalla dirigenza aziendale, che come sempre sposta il tiro genericamente sui lavoratori, non servirà a nascondere le lacune gestionali», dicono Amedeo D’Alessio e Carlo Finozzi della Filt-Cgil Campania. Ma il clima è infuocato. Già ieri, come rivela una denuncia di Eav, ci sarebbe stata una presunta azione di sabotaggio, con treni scartati dai macchinisti e conseguente rallentamento della circolazione. «Consegneremo un esposto in Procura e alla Digos. Così si mette a rischio gravemente la sicurezza dei passeggeri», attacca De Gregorio. 

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