Terremoto a Ischia, fuori pericolo anche Ciro: il bimbo eroe. «È stato lui a salvare il fratello»

Terremoto a Ischia, fuori pericolo anche Ciro: il bimbo eroe. «È stato lui a salvare il fratello»
di Rosita Rijtano
Martedì 22 Agosto 2017, 13:13 - Ultimo agg. 22 Marzo, 00:18
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Ciro, bimbo eroe: è a lieto fine la storia dei tre fratellini rimasti intrappolati sotto le macerie, a Ischia, dopo il terremoto di magnitudo forza quattro che alle 20.57 di lunedì sera ha messo in ginocchio l'isola causando due morti, Lina e Marilena, 42 feriti e duecento sfollati. Nella lunga notte del sisma, Ciro ha tenuto duro per oltre sedici ore. Senza mai stancarsi. «Un bimbo coraggioso», fanno sapere i soccorritori, che non ha smesso nemmeno per un secondo di parlare con le persone al lavoro per tirarlo fuori né tantomeno con il fratellino, Mattias.
 


LA FAMIGLIA DEI MIRACOLATI
«È stato Ciro a salvarlo», dice commosso il comandante della Tenenza di Ischia della guardia di finanza, Andrea Gentile, riferendo il racconto di uno dei vigili del fuoco che ha liberato i fratelli. «Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto a castello - prosegue Gentile -, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi, con un manico di scopa, ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori». Il piccolo è arrivato in ospedale tra gli applausi: è fuori pericolo e nel pomeriggio ha ricevuto la visita del prefetto di Napoli, Carmela Pagano.

Un salvataggio commovente, tanto che il premier Paolo Gentiloni si è congratulato con il capo della protezione civile Angelo Borrelli e del dipartimento dei vigili del fuoco, Bruno Frattasi. Ciro, Mattias e Pasquale, rispettivamente di 11 e 7 anni e di appena 7 mesi, sono riemersi dalle rovine della loro casa dopo una notte lunghissima: si è scavato senza sosta, anche a mani nude, per tirare fuori l'intera famiglia che ha visto la loro abitazione sbriciolarsi per via del sisma: drammatico l'audio della richiesta d'aiuto fatta ai carabinieri. Ma sono tutti vivi, tanto da essere stati definiti «la famiglia dei miracolati».

LE POLEMICHE
L'abitazione si trovava nella zona di Casamicciola dove il 90 percento delle case è stato costruito illegalmente su un terreno franoso. E non sono mancate le polemiche sull'abusivismo edilizio che la farebbe da padrona sull'isola. Infatti, secondo le stime dell'ingegnere Sandro Simoncini, solo per il comune di Ischia sarebbero state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni. Anche se le sette palazzine crollate non sono abusive, ribattono gli amministratori locali. Intanto, sono partite le verifiche sismiche sugli edifici di Casamicciola e Lacco Ameno: le due zone maggiormente colpite dal terremoto. Dure le parole di Angelo Borrelli, capo della protezione civile, durante la conferenza stampa a Casamicciola: «Molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente - ha detto - per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati».
 
IL BILANCIO 
Nel bilancio definitivo si contano due vittime e 42 feriti. «Si può dichiarare chiusa l'attività di emergenza-urgenza sanitaria in favore delle vittime del terremoto che ha colpito l'isola di Ischia nella serata di ieri», spiega in una nota la Asl Napoli 2 nord da cui dipende l'ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Mentre sono duecento gli sfollati, una stima ribassata rispetto a quella iniziale che parlava di oltre duemila persone.

LA FUGA DEI TURISTI
Dopo il sisma sono stati registrati una trentina di piccoli terremoti di bassissima intensità, con magnitudo minore di uno, comunica l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ha localizzato l'epicentro a tre chilometri a nord dell'isola. Niente di rilevante, eppure da Ischia è un fuggi-fuggi di turisti. In queste ore, sono numerosi gli appelli che invitano a non abbandonare la località turistica per non comprometterne l'economia in un momento già delicato. «Si è trattato di un evento estremamente limitato» e «in questo momento non c'è nessun pericolo in tutto il resto dell'isola: i servizi sono pienamente garantiti e i traghetti funzionano perfettamente», ha fatto sapere il governatore della Campania Vincenzo De Luca.

 

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