«Cittadinanza onoraria a Napoli alle donne incarcerate in Iran»

L'appello al sindaco Manfredi firmato da Udi, Comunità iraniana a Napoli e Agorà delle donne

Donne iraniane mobilitate
Donne iraniane mobilitate
Giovedì 5 Gennaio 2023, 15:42
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In vista della manifestazione, chiedono «che il sindaco e il consiglio tutto facciano il primo passo». Di riconoscere la cittadinanza onoraria «alle donne incarcerate arbitrariamente in Iran: avrebbe un forte significato di tutela e controllo umanitario». Vincenza Turco, rappresentante partenopea dell'Unione donne in Italia, Rozita Shoel, della Comunità iraniana a Napoli, Iaia de Marco, di Agorà delle donne, si rivolgono al primo cittadino Gaetano Manfredi e a tutti gli eletti nell'assemblea civica, e ricordano un precedente importante, nella stessa città: «Il Comune, nel marzo 2002, in seguito a una mobilitazione con raccolta di firme promossa dall’Udi di Napoli, e grazie all’ascolto della giunta e della sindaca Rosa Russo Iervolino, concesse la cittadinanza a Safija Hussaini, condannata in Nigeria alla lapidazione, sollecitando l’attenzione di altri sindaci e istituzione, attenzione che portò in governo nigeriano alla concessione della grazia».

Segue l'elenco delle donne che quest'anno sono state incarcerate «per aver trasgredito alla legge morale dello Stato»: Soheila Hejab, Armita Abbasi, Farzaneh Ghareh Hassanlou, Fahimeh Karimi, Mahsa Mohammadi, Niloofar Hamedi, Nooshafarin Rahimi, Parisa Habibpour, Armaghan Zabihi, Dena Shibani, Aida Rasti, Elham Afkari, Mahsa Peyravi, Mozhgan Kavousi, Elaheh Mirmahdi, Bita Haghani, Samira Karimi, Anahita Farahmand, Sogol Berami, Sara Behzadi, Nazanin Noori, Shirin Samadi, Saghar Ebrahimi, Mahkame Dashtsani, Parveneh Kodkhoda Qamsari... E la conclusione: «Con grande fiducia attendiamo che il comune e il sindaco facciano il primo passo per la loro salvaguardia». La manifestazione in piazza, davanti al teatro Trianon con la direttrice Marisa Laurito, è prevista sabato mattina. Intanto, un altro accorato appello video e una raccolta firme su Change.Org sfiora già le 90mila adesioni.

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