Cittadini, comitati e associazioni in piazza a Napoli: «Salviamo gli Incurabili»

Un momento della manifestazione organizzata dai cittadini
Un momento della manifestazione organizzata dai cittadini
di Antonio Folle
Mercoledì 10 Aprile 2019, 15:09 - Ultimo agg. 11 Aprile, 07:09
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A pochi giorni dall'ennesimo crollo e dal conseguente sgombero coatto del plesso degli Incurabili, cittadini, associazioni e comitati civici sono scesi in piazza per far sentire la loro voce contro il degrado e l'abbandono dei beni monumentali della città di Napoli. La situazione di pericolo degli Incurabili - struttura che ospita una antica farmacia - era nota alle istituzioni. Tante le sollecitazioni dei cittadini e già negli anni '80, come ha rivelato Identità Insorgenti, diverse interrogazioni parlamentari sottolineavano la necessità di una presa di posizione chiara e netta per la salvaguardia dell'antico complesso ospedaliero.
 


Alla manifestazione organizzata proprio da Identità Insorgenti e dal Comitato Civico Portosalvo guidato da Antonio Pariante, hanno preso parte diversi residenti della zona che stanno vivendo un dramma nel dramma. Le circa 70 famiglie che sono state allontanate, infatti, non hanno ancora ricevuto alcuna rassicurazione sul futuro e denunciano di non avere contatti diretti con il Comune nonostante le numerose richieste. «Il 6 aprile mattina lo sfratto immediato - denunciano i cittadini che hanno temporaneamente bloccato la strada con i cassonetti - ci hanno messo alla porta senza darci alcuna spiegazione e in molti casi senza darci nemmeno il tempo di raccattare le nostre cose. Stiamo vivendo un disagio incredibile dal momento che siamo stati trasferiti in strutture alberghiere che sono comunque lontane da Napoli. A questo problema - spiegano ancora i residenti - si aggiunge il problema degli hotel che o non vogliono ospitare i napoletani o, come nel caso degli alberghi di Sant'Anastasia a cui siamo stati dirottati, ci dicono chiaramente che preferiscono ospitare i turisti che arriveranno nei prossimi giorni per le festività di Pasqua». 
 
 

I comitati civici hanno poi chiesto l'intervento diretto del ministro Bonisoli: «Noi siamo preoccupati per i beni del centro storico di Napoli - spiega Lucilla Parlato, direttore di Identità Insorgenti e tra i promotori della manifestazione - che cade a pezzi. Ci sono chiese chiuse da decenni e farmacie del settecento nelle condizioni che stiamo vedendo. Non è possibile che nessuno si voglia assumere la responsabilità su vicende ben note da quarant'anni. Bisogna trovare soluzioni e ci auguriamo che qualche entità superiore, in questo caso il Mibac, intervenga immediatamente. Adesso - denuncia ancora Lucilla Parlato - i vertici di questa struttura piangono, ma intanto non volevano che scendessimo in piazza stamattina».

Rincara la dose Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo: «Le varie istituzioni che in questi giorni si stanno rimpallando la responsabilità di questo disastro solo ieri hanno sentito l'esigenza di riunirsi per stabilire il da farsi. E' paradossale che per una situazione di pericolo conosciuta da oltre quarant'anni solo ieri si sia cominciato a ragionare per salvare il salvabile. Si sta pensando al salvataggio delle preziose suppellettili della farmacia degli Incurabili ma la farmacia stessa non potrà essere salvata. Il fatto che abbiano già deciso di portare via gli antichi vasi dalla farmacia ci da la cifra dell'enormità del disastro che non può più essere arginato».

La protesta dei cittadini per la salvaguardia del centro storico napoletano si inserisce nel contesto più ampio delle proteste per la soppressione dei servizi sanitari nel centro della città. Il trasferimento dei malati ospitati all'interno degli Incurabili all'ospedale del Mare di Ponticelli ha aperto un nuovo fronte di battaglia che vede schierati i sindacati contro il governo della regione. «Va bene il trasferimento dei malati degli Incurabili all'ospedale del Mare dal momento che si è in una situazione di estrema emergenza - spiega Luigi d'Emilio, segretario del sindacato Cisl Funzione Pubblica - ma non si può consentire il depauperamento totale dei posti letto negli ospedali del centro storico di Napoli. Passata la fase di emergenza pretenderemo dalla Regione un tavolo di concertazione per il potenziamento del servizio ospedaliero sulla città di Napoli».

Nel primo pomeriggio il Sottosegretario di Stato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali Lucia Borgonzoni ha visitato il Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili, accompagnata da Luciano Garella (Sovrintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli) e dal Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. Nelle ore immediatamente successive il Commissario Straordinario ha incontrato le famiglie di quanti, da sabato scorso, hanno dovuto abbandonare le abitazioni a rischio. Sin dai primi istanti è a loro che Verdoliva ha dedicato la massima attenzione, individuando una soluzione provvisoria necessaria a garantire una sistemazione fino a quando non sarà terminato il lavoro di censimento di coloro che effettivamente dovranno essere ricollocati in altri appartamenti, anche con il necessario sostegno da parte di altre Istituzioni competenti. Proprio per questo il Commissario Straordinario ha chiesto al Prefetto e al Comune di Napoli l’istituzione di un tavolo che possa servire a considerare e risolvere al meglio tutte le difficoltà amministrative che gravano sulla questione.

Altro fronte, sul quale c’è stato sin da subito il massimo sostegno e impegno del Presidente Vincenzo De Luca, è quello dell’intervento strutturale per salvare il Complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili sia in termini di contenitore che di contenuto.
La Regione sta infatti provvedendo con celerità a convocare un incontro finalizzato ad individuare fonti di finanziamento necessarie a sostenere un progetto di restauro. Il tutto nel rispetto non solo del volere della fondatrice “Maria Laurenzia Longo” che il Complesso fosse un “luogo di cura per i malati incurabili” ma anche della pianificazione regionale in materia di programmazione sanitaria.

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