Clan di camorra, i Mazzarella
alla conquista del rione Sanità

Clan di camorra, i Mazzarella alla conquista del rione Sanità
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 8 Settembre 2019, 09:15
3 Minuti di Lettura
I Mazzarella all'assalto della Sanità. Il quartiere del centro storico simbolo del riscatto civile e sociale è sotto attacco: quello che resta uno tra i più inossidabili clan cittadini di camorra è passato all'offensiva e sta allungando le mani su un territorio privo ormai di grossi punti di riferimento criminale. Assassinati, finiti al 41 bis o pentiti che siano, alla Sanità non esistono più leve di comando in grado di accaparrarsi il predominio delle attività illecite: le estorsioni e le piazze dello spaccio di droga.
Le prove generali erano cominciate quasi in sordina, già ad agosto.

 

Gli investigatori hanno elementi sufficienti per poter delineare un nuovo scenario: sul tavolo dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia ci sono già alcune dettagliate informative di polizia giudiziaria che segnalano come le nuove leve dei mazzarelliani vogliano invadere e posizionarsi in quello che fu l'enclave criminale di personaggi del calibro di Giuseppe Misso, dei Vastarella e dei Lo Russo.
STESE BIANCHE
È la nuova metodologia dei Mazzarella 3.0, quella di ultima generazione.
Sempre più spesso per i vicoli e le strade della Sanità si vedono sfrecciare a bordo di enduro e potenti scooter i ragazzi di Mazzarella. Tutti giovanissimi. Come sanno bene i residenti, si fanno vedere con le pistole in pugno, la canna delle armi puntata al cielo in segno di sfida: e in più occasioni avrebbero lanciato sinistri messaggi passando davanti le abitazioni dei vecchi capi storici oggi in galera, urlando Ve ne dovete andare di qui!. Molto più di una semplice minaccia: piuttosto un inequivocabile messaggio di sfratto, come avvenne già durante la prima faida di Secondigliano, quando gli scissionisti imponevano l'esilio a gregari, affiliati e relative famiglie rimaste fedeli ai Di Lauro. Ma stavolta niente scorribande armate: sono le cosiddette stese bianche, quelle in cui non serve nemmeno premere il grilletto per terrorizzare e dimostrare chi comanda. Basta farsi vedere in giro.
LA SITUAZIONE
A Napoli le dinamiche camorriste rimodulano velocemente il quadro di alleanze e predomini sul territorio. Fatto sta che, al momento, il Rione Sanità appare ben lungi dall'essersi affrancato dal giogo dei clan. Il solo gruppo che oggi appare indebolito e in oggettive difficoltà è quello dei Vastarella, che per anni si sono contesi con i rivali Sequino il predominio degli affari sporchi. Un altro gruppo autoctono, quello che fa capo alla famiglia Mauro, continua a gestire il mercato del racket (con richieste fino a 500 euro)e dispone ancora di qualche fiorente piazza di spaccio; le ultime indagini mettono in luce poi come anche qualche gregario appena uscito dal carcere abbia aperto nuove piazze per la vendita di stupefacenti, senza tuttavia allearsi con altri.
I TIMORI
Dinanzi a questo quadro confuso e frantumato, impossibile fare previsioni. Per questo carabinieri e polizia continuano a considerare il quartiere che diede i natali a Totò un osservato speciale. Chiusa la pausa estiva, nel centro storico cittadino torna la paura. Ora con le picchiate notturne dei Mazzarella il rischio che questo fragile equilibrio costruito sul nulla salti è grosso; e si teme che possa esplodere una nuova guerra di camorra. Anche perché commetterebbe un errore chi pensasse che i tentativi di colonizzazione criminale si limitino ai Mazzarella di piazza Mercato. Rotti gli argini dei vecchi potentati camorristici, sul quartiere spingono anche altri gruppi che sarebbe sbagliato considerare marginali come quello dei Contini.
IL QUARTIERE
Alla Sanità c'è però anche tanta gente che resiste e lavora per il rilancio sociale e civile: a cominciare dai sacerdoti, dai giovani che fanno sperimentazione teatrale e che mettono in piedi cooperative di accoglienza turistica, per finire agli atleti delle Fiamme Oro della polizia che animano un'affollata palestra. Poi c'è il quartiere che ha paura. Quello che continua a pagare il pizzo senza denunciare. Ci attende un autunno caldissimo.
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