Clan Nuvoletta, reimpiego di capitali illeciti: 10 arresti e sequestri per 13 milioni. Preso il figlio del boss defunto

Clan Nuvoletta, reimpiego di capitali illeciti: 10 arresti e sequestri per 13 milioni. Preso il figlio del boss defunto
Mercoledì 10 Giugno 2015, 12:30 - Ultimo agg. 21:25
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Il Gico della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito 10 arresti, 3 carcere e 7 ai domiciliari, e sequestrato beni per circa 13 milioni di euro nell'ambito di un'inchiesta avviata dalla Dda milanese e trasmessa a quella napoletana con al centro il reimpiego di capitali illeciti da parte del clan camorristico Nuvoletta. Tra i beni sequestrati in provincia di Milano, Napoli e Caserta, ci sono, oltre a conti correnti e immobili come un ristorante nel milanese, cavalli di razza e bufale impiegate nell'attività casearia.



Tra gli arresti di Pogliano Milanese spicca quello di Giovanni Nuvoletta, figlio del defunto boss di Marano Lorenzo. L'esponente del noto clan camorristico, ora in carcere, è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, reimpiego di capitali illeciti e trasferimento fraudolento di valori. Reati, questi due, commessi in concorso con la moglie Annunziata, i figli, e due nipoti ora ai domiciIiari a Baranzate.



Oltre a Giovanni Nuvoletta, 46 anni, le Fiamme Gialle hanno notificato ordinanze di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di stupefacenti ad Antonio Manzo e Cosimo Migliore, entrambi già detenuti per altri reati.



Infine ai domiciliari in provincia di Caserta, è finito Giuseppe Natale, il quale risponde degli stessi reati contestati ai familiari di Giovanni Nuvoletta. Le indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinate dalla Dda della Procura della Repubblica di Napoli, hanno portato ad accertare che Giovanni Nuvoletta, dopo anni di traffico internazionale di stupefacenti, avrebbe trasferito gradualmente i propri interessi economici, unitamente al proprio nucleo familiare, nel Nord Italia. E proprio in Provincia di Milano, dove stamane è stato arrestato, avrebbe reimpiegato le cospicue risorse finanziarie accumulate in modo illecito nel corso delle pregresse attività criminali, sviluppando molteplici attività imprenditoriali nel settore della ristorazione nonché della produzione e commercio di prodotti caseari.



Gli accertamenti bancari e patrimoniali, eseguiti in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Gdf, - si legge in una nota - hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l'evoluzione degli investimenti e delle attività imprenditoriali riconducibili al principale indagato soprattutto in Lombardia e Campania.



Contestualmente all'esecuzione delle ordinanze, si sta procedendo nelle province di Milano, Napoli e Caserta, con il supporto dei Reparti del Corpo territorialmente competenti, a numerose perquisizioni nonché al sequestro di beni immobili e terreni, autoveicoli, conti correnti, complessi aziendali cavalli da corsa e capi bufalini, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.



«Qui non c'è pressione». Secondo le indagini, oltre ad aver agevolato i clan camorristici come la fazione Bidognetti, Nuvoletta, consapevole «del timbro di mafiosità» legato al suo cognome, conosciuto soprattutto in Campania, nel 2011 si è trasferito, con i suoi più stretti familiari al Nord, in Lombardia, «perché non c'è la pressione - sono le sue considerazioni in una intercettazione del dicembre 2013 - (...) ti conoscono... ma non ti conoscono... allora(...) ti vedono lavorare e non sanno quello che tu sei.. invece qua ti vedono sotto un'altra ottica, sei visto male in partenza».



In Lombardia, si legge in uno dei provvedimenti del gip, tramite un meccanismo di 'scatole cinesi', ha reinvestito i capitali accumulati in passato con il traffico di droga, in attività commerciali e società intestandole a prestanomi - familiari e non - conservando la posizione di socio occulto e di fatto ed esercitando la gestione. E non solo: sempre in una conversazione intercettata, il figlio Ciro ha ventilato l'idea di riciclare denaro contante presso un casinò.



Tra le varie società al centro delle indagini ci sono la Agricola Amozzarella, azienda produttrice di latticini con tanto di 800 bufale (da una trattativa poi sfumata per la loro vendita in Algeria si evince che il loro valore è di oltre 2 milioni) e ristorante con sedi rispettivamente a Pogliano Milanese e Baranzate.
Oppure la Cloudlet Horse Racing Team srl, che gestiva una scuderia ippica per la partecipazione a competizioni e gare nazionali e la vendita e l'acquisto di cavalli da corsa come Oianez, che ha partecipato anche al prix de Avignon, Pier Grif, Taikon o Magico Capar.
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