Nuovi roghi dolosi a Ponticelli: bruciano sterpaglie e rifiuti | Foto

Nuovi roghi dolosi a Ponticelli: bruciano sterpaglie e rifiuti | Foto
di Alessandro Bottone
Lunedì 17 Luglio 2017, 19:14 - Ultimo agg. 19:17
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Un deserto fatto di cenere, arbusti ancora in fumo, puzza acre che dà fastidio alle narici. Così si presentano, il giorno dopo, le aree in cui ieri le fiamme hanno divorato centinaia di metri quadrati di sterpaglie, ma non solo, nel quartiere Ponticelli.

I roghi, tutti di origine dolosa, hanno interessato varie zone del quartiere nella periferia orientale distruggendo una parte importante del patrimonio verde, in molti casi non manutenuto in modo adeguato. Il danno maggiore all'interno del parco pubblico De Filippo. La parte interessata è quella dei terreni confinanti con le terrazze adibite a orto urbano con ortaggi e piante di ogni genere. Le fiamme hanno danneggiato anche l’altra sezione del parco, ovvero quella chiusa al pubblico in quanto inagibile a causa del verde non curato e della mancanza di numerosi chiusini che sono stati trafugati. Proprio gli alti arbusti presenti nei giardini hanno creato una nube intensa che il vento ha propagato per tutta la zona.
 

 

Più preoccupante la situazione in via Virginia Woolf dove l'incendio ha riguardato anche i cumuli rifiuti rimasti dopo lo sgombero del campo in cui vivevano un migliaio di persone di varie etnie. L'area è sotto sequestro: sui cartelli è indicata l'attivazione di un sistema di sorveglianza, occhi elettronici che potrebbero essere necessari per individuare i responsabili.

In via Maria Malibran, nell'enorme area verde di fronte al palazzo della municipalizzata 'Abc’, sono andati in fumo pneumatici e residui di lavori edili. Negli stessi terreni insiste un piccolo orto e diverse catapecchie avvolti dalle fiamme. In viale Luigi Califano, che costeggia la villa di quartiere, l'incendio ha distrutto varie strutture in un terreno privato: su questo c'erano diversi cani salvati in tempo dall’incendio partito dalla combustione di legno e plastica.

Altri episodi di origine dolosa anche in via Argine - proprio nello spazio adiacente la stazione della Circumvesuviana - ma anche nell'area agricola alle spalle del parco delle "cinque torri". In via Carlo Miranda, a poco distanza dallo spazio dove morì il giovane Francesco Paolillo nel 2005, un altro rogo. Così come in via Luca Pacioli all’altezza del parco Merola. Diverse fumarose sono attive ancora in queste ore nello spazio alle spalle del parco residenziale.
 
Linee del 115 intasate dalla richieste di intervento. Ore di lavoro intense per i vigili del fuoco che hanno utilizzato tutti i mezzi a disposizione. Anche le forze dell'ordine e gli uomini dell'esercito hanno presidiato la zona. In alcuni punti anche i residenti sono scesi in strada per tentare di domare le fiamme: ci sono anche i volontari della Protezione Civile.

«Questi sono atti camorristici di chi vuole distruggere un territorio. Come realtà sociali, che tra gli obiettivi hanno proprio la lotta contro le devastazioni ambientali oltre il monitoraggio civico, chiediamo a Municipalità e Comune di non continuare a lasciare a se stesso il territorio ma di istituire un tavolo con la Prefettura. Se in questi anni si fosse operato alla manutenzione dei parchi della periferia orientale forse oggi non staremo in queste condizioni» fanno sapere dal movimento “Zeta” che coordina comitati e associazioni che operano sul territorio di Napoli Est. «È da troppo ormai – aggiungono - che le istituzioni non danno risposte e sono solo interessate ai loro meri equilibri di partito o a passerelle d'occasione quando “emigrano in periferia”».

Stamane un incendio doloso ha colpito anche il parco Troisi nel vicino quartiere di San Giovanni a Teduccio.
La preoccupazione è che gli episodi possano non fermarsi. C’è da riflettere sul fatto che ieri tutti i roghi sono stati appiccati intorno all’ora di pranzo e sono circoscritti in un’area che ha già conosciuto atti dolosi nelle ultime settimane. La mano di incoscienti o di persone organizzate? Un atto di sciacallaggio che è stato, in ogni caso, premeditato e studiato. Si partirà da queste domande per capire cosa sta accadendo in periferia.

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