Compostaggio a Napoli Est, i cittadini incontrano il vicesindaco: «30mila tonnellate annue e comitato di controllo»

Compostaggio a Napoli Est, i cittadini incontrano il vicesindaco: «30mila tonnellate annue e comitato di controllo»
di Alessandro Bottone
Venerdì 23 Febbraio 2018, 15:16
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Della realizzazione dell’impianto di compostaggio nell’area est della città se ne parla ormai da diversi mesi. Nonostante non ci sia ancora un progetto - ma solo uno studio di fattibilità redatto da ASIA Napoli e approvato dalla giunta comunale nel 2016 - sono tante le perplessità dei cittadini dell’area orientale rispetto all’impatto che avrà sul territorio anche considerando la necessità di interventi di bonifica ancora da effettuare.

Scongiurata la realizzazione del termovalorizzatore, la medesima area in via De Roberto a Ponticelli è stata scelta da Palazzo San Giacomo per costruire il sito di compostaggio che riceverà 40mila tonnellate annue di frazione organica e ospiterà un “impianto di scarico, trasferenza e prima lavorazione delle frazioni differenziata e un impianto di selezione del multimateriale”. Con una delibera di giunta più recente, la numero 694 del 7 dicembre 2017, invece, è stata proposta al Consiglio la variazione del bilancio di previsione in vista del finanziamento della Regione Campania, proprietaria dell’area, di oltre 23 milioni di euro.
 
 


A mostrare i numerosi dubbi ieri c’erano i cittadini della zona est in una riunione organizzata dal comitato civico “Ascarelli-Gianturco-Luzzatti-Sant’Erasmo”, alla presenza anche di alcuni consiglieri delle due municipalità interessate, la quarta e la sesta. Dall’altra parte c’era, invece, Raffaele Del Giudice, Vicesindaco e Assessore all’Ambiente con delega ai rifiuti, il quale ha ribadito che «è un impianto assolutamente ecocompatibile» e ha specificato che ci sarà «un comitato pubblico di controllo» aperto anche ai cittadini che potranno accedere nel sito per controllare di persona le attività. Rispetto alla portata, invece, Del Giudice ha detto: «Siamo intorno alle 30mila tonnellate annue, la media di sette camion al giorno». Dunque, una quantità inferiore rispetto a quanto previsto dalle delibere. Inoltre, non è più prevista la realizzazione della piattaforma per lo stoccaggio dei materiali.

In pratica l’impianto dovrebbe ricevere la frazione organica dei rifiuti raccolti nel distretto orientale. Dalla lavorazione si otterrebbe il “compost” e si produrrebbe anche biometano che, specifica il Vicesindaco, s’intende usare per la flotta dei veicoli di ASIA Napoli e per usi domestici. Il cronoprogramma prevede per il 2018 l’aggiudicazione della gara per la progettazione, per l’anno prossimo l’affidamento della realizzazione dell’impianto e la stipula del contratto e per la fine del 2020 l’attivazione completa della struttura. «Si giudicherà, con una commissione tecnico-scientifica, la proposta non economicamente più allettante ma quella che ha tecnicamente i presidi più alti di valorizzazione ambientale» assicura il Vicesindaco ai cittadini.

Il sito di Napoli est è uno dei tre previsti in città. I dubbi dei residenti riguardano l’attuale livello di raccolta differenziata da cui si ottengono quantità di frazione organica relativamente insufficienti da trattare nell’impianto e anche dubbi sulla qualità del prodotto finale del processo di lavorazione che avverrebbe in due fasi, una anaerobica e l’altra aerobica. Ma c’è chi non è d’accordo. «Noi siamo per un impianto di tipo aerobico e che, quindi, non abbia nessun tipo di problematica sull’ambiente» afferma Tina Formisani, portavoce del gruppo M5S della VI Municipalità.
«Stiamo cercando di capire se questo impianto è pericoloso o meno» dice Antonio Cardone del comitato civico organizzatore che aggiunge: «Abbiamo voluto capire qual è la differenza tra i due tipi di impianti, se ci sono dei danni a nostro discapito e come verrà installato, la tempistica e le garanzie».

Un altro incontro per discutere sulla questione è in programma per sabato 10 marzo a Ponticelli (zona Felaco). È organizzato da Z.E.T.A., rete di realtà associative, per farsi portavoce delle preoccupazioni dei cittadini rispetto alle scelte dell’amministrazione comunale. Allo stesso sono stati invitati rappresentanti della Regione, del Comune e della VI Municipalità oltre a due esperti in materia.
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