Concorso al Comune di Napoli,
è pasticcio sugli esclusi

Concorso al Comune di Napoli, è pasticcio sugli esclusi
di Pierluigi Frattasi
Sabato 11 Agosto 2018, 12:00
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Pasticcio al Comune sul concorsone per assistenti sociali, amministrativi, educatori, informatici e psicologi. Per i 169 posti messi a bando per poco più di un anno di contratto a tempo determinato, necessari a lavorare le pratiche per la Rei, il Reddito di Inclusione, sono arrivate ben 13.268 domande. Impossibile, secondo il Municipio, vagliarle tutte prima dell'avvio del progetto previsto per quest'anno. La lista, allora, è stata scremata sulla base dei titoli, fino a raggiungere i 1.690 candidati che potranno accedere a una preselezione. Ma è scontro sui criteri: valutate solo le lauree e i diplomi in base ai voti finali, con una preferenza accordata ai più giovani. Nessun punteggio attribuito a master, specializzazioni e post laurea. Esclusi dalla possibilità di svolgere il concorso pubblico oltre 11mila candidati: tagliati fuori, a parità di voti, solo per l'età, trentenni e quarantenni. Il tutto, mentre si scontano enormi ritardi sulla partenza delle assunzioni. Il contratto a termine doveva valere per due anni, da gennaio 2018 a dicembre 2019. Invece, a disposizione sono rimasti solo 15 mesi. Così, gli 11 milioni di euro messi a disposizione dai fondi Pon Inclusione 2014-2020 non potranno essere utilizzati tutti per le assunzioni. «Da interlocuzioni già avute con il ministero del Lavoro - spiega l'assessore al Welfare Roberta Gaeta - potremo chiedere di riprogrammare i fondi non per nuove assunzioni, ma per pagare gli straordinari dei dipendenti comunali attualmente impegnati nelle pratiche della Rei». Alcuni consiglieri comunali nelle commissioni Welfare e Lavoro, negli scorsi giorni, avevano chiesto di sospendere le procedure di concorso, ma l'amministrazione conferma che non ci sarà alcun dietrofront.

LA GRADUATORIA
Mentre anche sull'elenco della graduatoria pubblicato sul sito del Comune non mancano le perplessità. Il primo candidato in cima alla lista degli educatori, per esempio, risulta nato nel 1998, ma, all'età di appena 19 anni, sarebbe già in possesso di una laurea equipollente a quella magistrale. Subito dietro, il secondo candidato nato nel 97, a 20 anni avrebbe invece la laurea del vecchio ordinamento abolita nel 99. Refusi nella pubblicazione? Errori nella compilazione delle domande? «Alcuni casi anomali - spiega il direttore generale del Comune Attilio Auricchio - hanno già provveduto a rettificare le dichiarazioni. Prima delle prove scritte, ad ogni modo, ci saranno controlli intensivi. I ritardi nella pubblicazione del bando sono legati all'iter del concorso. Il 19 dicembre scorso la commissione per la stabilità finanziaria non approvò il piano assunzioni, sbloccato solo il 2 agosto».

IL BANDO
Il bando, chiuso l'11 giugno dopo una breve proroga, ha messo a gara per titoli ed esami 54 posti di assistenti sociali, 37 amministrativi, 50 educatori, 7 informatici, tutti contratti a termine a tempo pieno, e 21 psicologi con part time al 50%. A cui si aggiungevano altri 12 funzionari finanziari reclutati con lo scorrimento del concorsone Formez 2010. Come prevedeva il bando, però, essendo il numero di domande superiore a 10 volte i posti a gara, si è fatta una scrematura, ammettendo alla preselezione solo 1.690 candidati sulla base dei titoli dichiarati, del voto e dell'età, prendendo in considerazione, però, solo le lauree e i diplomi. Il consiglio comunale ha puntato i riflettori sull'analisi delle autocertificazioni e sul metro di scelta adottato, che non terrebbero in giusta considerazione il merito. Mentre tra i candidati esclusi si valuta l'ipotesi di ricorrere al Tar. «I giovani neolaureati - spiega Andrea Santoro, consigliere comunale FdI-An - sono stati preferiti ai trentenni, con lo stesso voto di laurea, ma con in più, magari, specializzazioni e master. In contrasto con le linee guida emanate dal ministero qualche mese fa, prima della pubblicazione del bando comunale, che premiavano il merito». Critici anche i sindacati. «Il criterio dell'età - attacca la Cisl Fp che chiede la rettifica della graduatoria - previsto dalla legge 127/97, è applicabile solo all'esito delle prove in caso di ex aequo, non può precludere l'accesso a un concorso pubblico». «Il criterio della preselezione - replica Auricchio - può essere opinabile, ma il bando è stato vagliato dall'avvocatura e regge giuridicamente. Non temiamo ricorsi. Qualche criticità è stata riscontrata solo nel caso degli psicologi che hanno presentato tutti il voto massimo di laurea».
 
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