Concorso sospetto al Cardarelli, via alla class action: troppe anomalie

Concorso sospetto al Cardarelli, via alla class action: troppe anomalie
di Viviana Lanza
Sabato 25 Maggio 2019, 08:00
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È pronta la class action. Il caso del concorso per i 20 posti da infermiere indetto dall'azienda ospedaliera Cardarelli passerà al vaglio della Procura di Napoli. Sono oltre un centinaio i candidati che in questi giorni si sono fatti avanti per segnalare presunte irregolarità e anomalie, rivolgendosi a un pool di avvocati per essere tutelati in questa vicenda, ammesso che saranno effettivamente ravvisati profili di illegalità. Ma andiamo con ordine.  La prova in questione è la terza prova scritta dell'iter concorsuale, quella pratica. Si è svolta il 16 e il 17 maggio. Ed è finita presto al centro di chiacchiere e sospetti per via di un messaggio audio e di alcune chat diffuse su un gruppo Facebook poi chiuso, e nelle quali si fa riferimento a presunte soffiate su argomenti che sono poi effettivamente stati quelli oggetto della prova. Di qui il caso, di cui si sta tanto discutendo in questi giorni. Se avrà o meno risvolti giudiziari, è troppo presto per dirlo. Bisognerà chiarire l'attendibilità dell'audio e le chat diffuse e verificare se risalgono ai giorni precedenti o successivi a quelli della prova. Ovviamente è un dettaglio che fa la differenza. La piena chiarezza su questa storia la si attende ora dalla magistratura a cui i candidati intendono presentare un esposto contro ignoti, forse già lunedì. Intanto al Cardarelli è stata nominata una nuova commissione per il concorso.
 
Dura un minuto e 24 secondi l'audio che ha lanciato il primo sospetto sul concorso. Si ascolta una voce maschile, dovrebbe essere un candidato: sostiene di aver incontrato un professore, parla di confronti con membri della commissione, suggerisce gli argomenti da studiare per la prova. Poi ci sono le chat, come quella in cui compare un elenco di materie di studio con accanto il numero di domande che ci si aspetta per il test. Le domande usciranno su 'ste cose, è stato preso dal pc. Non ci sto capendo niente. Non lo so, so solo per domani mattina.

Ci si muove su un doppio binario: amministrativo e penale. Oltre un centinaio di candidati, provenienti da tutta Italia, si sono rivolti al penalista Gennaro Demetrio Paipais e agli avvocati Francesco Leone e Simona Fell per chiedere formalmente l'intervento della magistratura per le verifiche sulla regolarità della prova del concorso. «La vicenda approderà in Procura - afferma l'avvocato Paipais - Sottoporremo all'attenzione degli inquirenti le anomalie segnalate e saranno loro ad accertare eventuali responsabilità penali in ordine alle paventate irregolarità del concorso che il nostro studio sta approfondendo in queste ore. Tuttavia appare anomalo che siano stati diffusi i pochi argomenti oggetto della prova ad alcuni candidati in assenza di una ufficiale banca dati. Ed è meritevole che il Cardarelli abbia favorito la massima trasparenza utile alla ricostruzione dei fatti».  «Qualora tali segnalazioni dovessero essere confermate - fanno sapere dallo studio legale Leone-Fell - la prova pratica sostenuta dai candidati sarebbe illegittima, in quanto non avrebbe rispettato le regole poste dalla legge a garanzia di un regolare concorso pubblico». «Ci stanno arrivando dei plichi con delle presunte prove dell'irregolarità del concorso - racconta il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli - Stiamo raccogliendo tutta la documentazione che ci è stata inviata per trasmetterla alla Procura».

Intanto i vertici dell'ospedale Cardarelli fanno sapere di non avere prove di irregolarità ma, a scopo precauzionale, comunicano di aver nominato una nuova commissione per il concorso. E in una nota precisano: «Pur avendo piena fiducia nell'amministrazione e nella commissione pensiamo sia un atto dovuto assumere provvedimenti conseguenziali a scopo precauzionale, per evitare ricorsi da parte dei partecipanti che già minacciano di farlo. Non sappiamo quanto ci sia di vero nei documenti fatti girare ma di sicuro il tutto non può passare inosservato».
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