Concorsone in Campania, presidio
di sindacati e sindaci alla Regione

Concorsone in Campania, presidio di sindacati e sindaci alla Regione
Lunedì 12 Aprile 2021, 12:42
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La Funzione Pubblica della Cisl della Campania scende in piazza per sollecitare l'assunzione immediata nei ruoli della Giunta regionale e dei Comuni degli oltre 1800 idonei al «concorsone», che stanno ultimando il tirocinio presso gli uffici. Al presidio, che si terrà venerdì 16 a partire dalle 9 presso palazzo Santa Lucia, parteciperanno anche i sindaci del territorio, che attraversano una fase di gravi difficoltà nell'erogazione dei servizi alla cittadinanza per i vuoti esistenti nella pianta organica, anche a seguito del chiaro orientamento espresso dall'Anci, ed i precari degli enti locali.

«Sul sito della Funzione Pubblica - sottolinea il leader della categoria Lorenzo Medici - leggiamo che su sollecitazione del governatore De Luca la Commissione Interministeriale Ripam ha deciso di tenere un'altra prova scritta a giugno al termine del tirocinio.

Probabilmente c'è un errore. I vincitori del concorso hanno già superato una preselezione durissima e una seconda prova scritta, e da 8 mesi lavorano presso gli enti svolgendo lavoro d'ufficio come i colleghi di ruolo, anche perché molti profili a seguito dei pensionamenti sono scoperti ed è necessario aumentare i fabbisogni. Non avrebbe alcun senso ricominciare daccapo con un'altra selezione, con il rischio di mandare a casa giovani che hanno adempiuto a tutti gli step per entrare negli organici della Pubblica Amministrazione e la conseguenza ovvia di ricorsi che ritarderebbero ulteriormente i tempi di immissione in ruolo».

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La vicenda ha avuto una accelerazione grazie all'impegno del Governo attraverso il ministro della PA Brunetta e del Mezzogiorno Carfagna. «Il concorsone - continua Medici - così prosaicamente definito perché fu annunciato dal presidente della Regione per 10 mila posti di lavoro subito, mentre solo 1800 lo hanno superato, 500 idonei stanno giustamente protestando per essere chiamati ed ulteriori centinaia di tirocinanti sono stati costretti per la poca chiarezza delle procedure ad accettare altri incarichi fuori regione ed ora chiedono legittimamente di rientrare, rischiava di arenarsi nelle solite pastoie burocratiche. Ora che finalmente si vede lo sbocco esce fuori la notizia di quest'altra prova scritta. Una ipotesi davvero demenziale ed incosciente, come ama spesso dire il governatore, alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze, assieme ai tanti sindaci che con noi porteranno avanti questa sacrosanta battaglia in difesa dei diritti acquisiti dai giovani professionisti vincitori». 

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