Confapi e Cup Napoli: concorsi pubblici svuotano Pmi e studi professionali

Confapi e Cup Napoli: concorsi pubblici svuotano Pmi e studi professionali
Mercoledì 6 Ottobre 2021, 11:25 - Ultimo agg. 12:34
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I presidenti di Confapi Napoli e della Consulta unitaria delle professioni lanciano l'allarme sullo «svuotamento» delle Pmi e degli studi professionali.

«I sempre più numerosi concorsi pubblici che, giustamente, la classe dirigente ha indetto, in questi anni, per rinforzare la Pubblica amministrazione soprattutto al Sud e in Campania», commenta il presidente Confapi Napoli, Raffaele Marrone, «hanno un rovescio della medaglia di cui nessuno parla: le aziende che perdono donne e uomini che passano al pubblico lasciando falle enormi nelle piante organiche delle piccole e medie imprese».

«Si tratta di una migrazione silenziosa ma di enormi dimensioni», prosegue Marrone, «che impatta pesantemente sulla organizzazione e la vita delle aziende soprattutto considerando che chi va via è stato formato a spese degli imprenditori».

«Il tema è particolarmente importante ancorché del tutto assente dal dibattito politico ed economico locale ma anche nazionale», aggiunge Domenico De Crescenzo, presidente della Consulta unitaria delle professioni di Napoli. «Serve una inversione di tendenza sia per quanto riguarda le Pmi ma anche gli studi professionali che perdono competenze e know how in un momento in cui più che in altri contesti è fondamentale, in vista delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, una proficua collaborazione tra pubblico e privato».

Da qui la proposta dei presidenti delle due associazioni: «Ferma restando la libertà di partecipazione ai concorsi pubblici che rappresenta, certamente, un diritto inalienabile di qualsiasi lavoratore», specificano Marrone e De Crescenzo, «non si può però lasciare che Pmi e studi professionali perdano professionalità importanti per il loro futuro.

Per questo, chiediamo alla Regione Campania e al Governo nazionale di prevedere strumenti di compensazione per la formazione di nuove competenze e il turn over anche in chiave generazionale riconoscendo agevolazioni alle Pmi e agli studi professionali interessati da questo fenomeno».

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