Whirlpool Napoli, la viceministra Todde: «Un consorzio di imprese a via Argine»

Whirlpool Napoli, la viceministra Todde: «Un consorzio di imprese a via Argine»
di Nando Santonastaso
Venerdì 6 Agosto 2021, 23:54 - Ultimo agg. 8 Agosto, 09:30
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Viceministra Todde, l’ipotesi di riconversione del sito Whirlpool di Napoli a cui sta lavorando da mesi insieme a Invitalia sembra disegnare un condominio industriale con più aziende impegnate sul tema della mobilità sostenibile: è così?
«Il piano per il rilancio del sito – risponde Alessandra Todde, viceministra allo Sviluppo economico in quota 5 Stelle – mira a una soluzione duratura, di lungo periodo, con un’indicazione importante: il Pnrr può offrire opportunità ad aziende primarie, a operatori nazionali e internazionali, cioè, che vogliono installarsi in quell’area. Non solo per gli incentivi disponibili ma proprio per il fatto che si punta a un contesto ambizioso e ad elevata competitività. Ecco perché abbiamo chiesto a Invitalia di cercare aziende primarie e consolidate, non di start up insomma, interessate a questa prospettiva» 

Lei e il suo staff avete chiesto il silenzio sui nomi e numeri dell’operazione per evitare di compromettere i contatti in corso: ma di quale tipologia di aziende si parla?
«Noi avevamo due obiettivi: uno più immediato, tutelare il futuro occupazionale di circa 300 persone; l’altro, intercettare un tema condiviso e supportato anche dalle indicazioni del Pnrr come la mobilità sostenibile». 

Che vuol dire tanto: batterie al litio, colonnine per la ricarica delle auto elettriche, sicurezza delle metropolitane e quant’altro.
«Esattamente, e per questo ci siamo interrogati su come non solo per i trasporti, che sono il settore di riferimento, ma anche per esempio per la sensoristica o la diagnostica fino all’intermodalità, si potesse cogliere fino in fondo questa opportunità.

Non cercavamo però solo aziende che si limitassero a utilizzare lo stabilimento ma che partecipassero con un Centro ricerca e sviluppo al consolidamento del sito stesso nel tempo. I contatti sono in una fase cruciale e per questo non possiamo dire di più». 

Le aziende dell’aerospazio sono state contattate?
«In questo momento l’aerospazio non ha un peso particolare nell’ipotesi del piano di rilancio. Ci stiamo focalizzando su tematiche più tradizionali, per così dire, della mobilità su rotaia e su strada. Ma ricordo che la mobilità sostenibile non è soltanto trasporti ma anche vita quotidiana, come il monitoraggio ambientale ad esempio». 

Sarà un consorzio la formula organizzativa finale? Magari anche con Invitalia tra i soci?
«La nostra idea è coinvolgere più attori e trovare un sistema organizzativo adeguato, come un consorzio sì, in linea di massima basato sul capitale privato. Di sicuro ai gruppi interessati metteremo a disposizione tutti gli strumenti del Mise, a partire dai contratti di sviluppo».  

Servirà un massiccio e non breve percorso di formazione per i lavoratori, è così?
«Conosciamo bene la qualità della preparazione delle maestranze Whirlpool di Napoli. Sarà importante il percorso di formazione da realizzare insieme alla Regione Campania e al ministero del Lavoro sapendo bene che per riassorbire in un nuovo contesto produttivo un così elevato numero di persone servirà un tempo congruo e un piano industriale. Chi pensa che si possa portare al tavolo una soluzione dall’oggi al domani non sta facendo un discorso serio».

Molto dipenderà però dal ritiro dei licenziamenti: che segnali avete da Whirlpool?
«L’interlocuzione con l’azienda è continua. Non nascondo le difficoltà ma speriamo che di fronte ad un progetto serio alla fine capisca che serve un atteggiamento diverso». 

La Campania delle crisi industriali è purtroppo di casa al Mise anche al di là di Whirlpool… 
«Per questo lavoriamo a soluzioni di filiera, che guardino a modelli di produzione futura. Ed è importante per tutti gli altri tavoli di crisi campani che si guardi al territorio regionale come prospettiva di superamento delle difficoltà, in un’ottica cioè di sinergia con realtà più importanti».

State anche studiando come evitare le delocalizzazioni?
«Sì. Ci sono varie direttrici sulle quali lavorare. Se l’impresa vuole restare occorre che rispetti un tempo ordinato per proporre una prospettiva produttiva alternativa. In questo caso gli incentivi possono essere importanti. Nel caso invece di delocalizzazioni di aziende che hanno utilizzato incentivi pubblici la norma in arrivo, pur operando in un contesto di mercato ed europeo, deve poter prevedere anche sanzioni».

Sarà a Napoli per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Manfredi?
«L’ho conosciuto quando era ministro dell’Università, abbiamo lavorato insieme e l’ho apprezzato per serietà e concretezza. Ha una visione di futuro che serve alla città e lo sosterrò senza riserve».

Giuseppe Conte nuovo leader del Movimento 5 Stelle, lei farà parte della sua segreteria politica?
«Il percorso che ha portato alla leadership di Giuseppe Conte è un esempio della maturità del Movimento. Farà un lavoro di squadra e corale e io credo alla stessa maniera che non servono personalismi. Di sicuro non mancherà lo spazio per dare il mio contributo: che sia dentro o fuori la sua segreteria, conta poco in questo momento». 

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