Coronavirus a Capri, i tre contagiati romani in discoteca con il Covid: positiva anche una turista toscana

Coronavirus a Capri, i tre contagiati romani in discoteca con il Covid: positiva anche una turista toscana
di Ettore Mautone
Giovedì 23 Luglio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 24 Luglio, 12:17
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Covid-19 a Capri, le indagini epidemiologiche della Asl Napoli 1 sono in queste ore sviluppate su due direttrici: è in corso il tracciamento dei contatti del gruppo di otto ragazzi (di cui tre risultati positivi al virus) rientrati da Capri a Roma e c’è un ulteriore caso di una turista ritornata a Lucca dopo un soggiorno nell’isola e anch’essa risultata positiva al tampone praticato al rientro, all’atto della comparsa dei primi sintomi. Infine è in stand by la terza pista che conduce a due persone ospiti di amici ad Anacapri che risultano essere un contatto stretto di un caso positivo rilevato su aereo da Dubai. Casi sospetti risultati tutti negativi ai prelievi che però restano in quarantena come da legge. Una situazione che va pian piano prendendo contorni più precisi, proprio alla vigilia della svolta: oggi infatti - e per tutto il weekend - tornano obbligatorie a Capri le mascherine anche all’aperto. Tra l’altro nello stesso giorno in cui è atteso sull’isola azzurra l’arrivo del prefetto di Napoli Marco Valentini, presenza importante dopo la richiesta di un rafforzamento delle forze dell’ordine per i controlli sollecitato dal sindaco di Capri Marino Lembo. «Gli sforzi fatti finora - dice Lembo - non devono essere vanificati. L’ordinanza sarà la nostra cartina di tornasole, e al prefetto chiederemo di porre la massima attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia della salute pubblica. Puntiamo ad avere un’isola ospitale, ordinata ed efficiente, in continuità con la nostra centenaria vocazione turistica».

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È il tipico itinerario di un weekend lungo trascorso al mare quello della comitiva di quattro ragazzi e altrettante ragazze che, provenendo da Roma, ha soggiornato nell’isola azzurra dal 16 al 19 luglio. Tre di questi giovani (un ragazzo e due ragazze, compreso il «caso indice», risultata tale in quanto contatto stretto di un familiare infetto) si sono rivelati positivi al tampone al rientro dal viaggio. Il prelievo nasofaringeo è stato effettuato presso le Asl di residenza (Roma 1 e Roma 3) nell’arco dei due giorni successivi al ritorno a Roma. Solo una ragazza ha mostrato i sintomi, un modesto rialzo febbrile, ma non è il caso indice. Quest’ultima e l’altro ragazzo sono del tutto asintomatici. Tutti negativi infine, al primo tampone, gli altri cinque componenti del gruppo. Il caso indice è D.G.M. che avrebbe contratto l’infezione della nonna a sua volta assistita da una badante anch’essa positiva. Gli altri due sono O.C. e A.M. che avrebbero contratto il virus durante il viaggio. 
 


I dettagli degli spostamenti tra Lazio e Campania, trasmessi anche al ministero della Salute, iniziano la mattina del 16 luglio, a Roma Termini: la comitiva prende un Frecciarossa per giungere a Napoli; il caso indice viaggia in prima classe separata dagli amici in un vagone vuoto. Giunti a Napoli si spostano in taxi (non identificabile) da piazza Garibaldi a Calata di Massa per prendere l’aliscafo. Il tratto di mare viene percorso con un mezzo veloce della Caremar in un posto non numerato. Va qui sottolineato che da più parti, nelle ultime settimane, era giunto il suggerimento di rendere nominativi i posti per consentire facilmente il tracciamento in casi come questo. Anche a Capri i ragazzi prendono un taxi per spostarsi dal Porto alla zona del soggiorno, una struttura ricettiva a pochi passi dalla Piazzetta per le ragazze e un’altra poco distante per quanto riguarda i ragazzi. La proprietaria dalle prima struttura incontra fugacemente le ragazze solo per la consegna delle chiavi. Nel pomeriggio tutti si recano in uno stabilimento balneare all’aperto. La sera le ragazze raggiungono a piedi un ristorante poco distante per la cena. Il tavolo è all’aperto e c’è spazio. Il gruppo dei ragazzi va invece in un altro ristorante. Il gruppo si riunisce e fino a notte inoltrata trascorre la serata in un locale chiuso ma non affollato senza l’uso di mascherine. La giornata successiva inizia con una gita in barca su due gozzi separati. Il gruppo si riunisce a Nerano dove avviene il pranzo come programmato nella gita. Anche la cena, la sera del 17, avviene in uno stesso ristorante e allo stesso tavolo. La serata viene trascorsa nello stesso locale del giorno prima questa volta molto affollato. Il 18 luglio il caso indice e un’altra ragazza (non contagiata) rientrano a Roma mentre le altre due restano a Capri. I sei trascorrono insieme la mattinata nella piscina all’aperto dell’albergo dei ragazzi. Qui pranzano mentre la seconda ragazza contagiata resta in disparte.
La sera, tutti insieme tornano in un locale notturno molto affollato. 

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Domenica 19 è il giorno del rientro a Roma. Un ragazzo e una ragazza del gruppo risulteranno positivi, solo lei con i sintomi. M.A. e O.C. e gli altri 4 ragazzi prendono di nuovo un taxi per il porto di Capri, quindi l’aliscafo per il molo Beverello, un nuovo taxi per Garibaldi e quindi un treno ad alta velocità nel pomeriggio per Roma Termini. Il 19 stesso, appena arrivati a Roma, apprendono della positività del parente della loro amica e scatta l’iter per i tamponi e la presa in carico da parte delle due Asl romane competenti. Nella sintesi di quanto riferito dai contagiati sono sempre stati tra di loro ad eccezione delle serate passate nello stesso locale dove le distanze non potevano essere garantite. «A Capri non esistono al momento ragioni d’allarme - avverte il manager della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - il nostro dipartimento di Prevenzione ha già provveduto a verificare e approfondire tutti i dati forniti dalle Asl di residenza, sia i luoghi sia i contatti del caso indice e degli altri due turisti risultati positivi. Così per gli altri turisti giunti a Capri da Dubai entrati in contatto con altri soggetti positivi durante il volo tutti risultati negativi al tampone». Per gestire al meglio ogni possibile caso di contagio sull’isola, continua Verdoliva, la Regione ha già da settimane siglato con l’Asl e con i sindaci di Capri e Anacapri - insieme a FederAlberghi e Atex (settore extra alberghiero e suo indotto) - un protocollo di sicurezza che assegna ruoli e procedure. Sull’isola è inoltre presente h24 un responsabile del dipartimento di Prevenzione «grazie al quale ogni caso sospetto può essere trattato in maniera tempestiva». «Non ci sorprende riscontare dei casi - spiega il direttore generale - ma ci conforta vedere che il grande lavoro di programmazione e di organizzazione ci consente di mantenere sull’isola una condizione di massima attenzione e sicurezza. La questione non è avere zero casi, ma riuscire a individuarli subito ed evitare che si moltiplichino». 

Il protocollo “Capri Sicura” prevede per l’Asl una procedura stringente in caso di sospetto Covid-19; a disposizione il numero verde 800-90.96.99 presidiato h24 e registrato con cui è possibile attivarla. L’addetto al numero verde allerta l’ospedale Capilupi dal quale un infermiere si reca sul luogo ove è isolato l’ospite sospetto. Gli operatori sanitari dotati di sistemi di protezione procedono al prelievo di sangue necessario al test sierologico e al tampone oro-faringeo che sono processati rispettivamente al Capilupi e presso il laboratorio del presidio ospedaliero San Paolo di Napoli. In caso di positività il paziente viene immediatamente trasferito dal 118 Napoli 1 con barelle di biocontenimento di cui il Capilupi è dotato. 

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