Covid a Castellammare, l'ospedale è pieno: i letti non bastano, pazienti assistiti in parcheggi o corridoi

Covid a Castellammare, l'ospedale è pieno: i letti non bastano, pazienti assistiti in parcheggi o corridoi
di Fiorangela d'Amora
Giovedì 18 Febbraio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 20:45
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Ambulanze in attesa e reparti zeppi. Al San Leonardo di Castellammare è di nuovo emergenza positivi, gli spazi non bastano e gli ammalati vengono curati nel parcheggio o nei corridoi. Ieri erano diciotto i ricoverati per Covid su 13 posti disponibili, con barelle negli spazi comuni e all'esterno delle stanze. Nel parcheggio invece c'erano 4 ambulanze in attesa. Proprio accanto all'accesso principale per degenti e  visitatori c'è il nuovo varco per le barelle Covid. Uno spazio che sembra già troppo stretto visto il numero di mezzi di soccorso che si parcheggiano fin sotto le scale di accesso dell'ospedale. In tanti hanno le bombole di ossigeno attaccate dall'esterno dell'ambulanza, i pazienti più gravi ricevono i primi soccorsi mentre si trovano ancora a bordo. L'ondata di questi giorni sembra essere ancor più grave delle precedenti, il 118 ha liste di attesa lunghissime per soccorrere tutti. A casa e in attesa, ieri erano una quindicina i pazienti che avevano bisogno di essere trasferiti in ospedale per avere le cure contro il virus che toglie il respiro. Ai familiari il compito di monitorare la situazione e aggiornare il 118 sulle condizioni dei pazienti. Tutto è tornato peggio di prima. Molti sono in gravi condizioni e non tutti riescono a salvarsi proprio come accaduto a un positivo che ieri pomeriggio è deceduto durante il tragitto per il San Leonardo.

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Aumentano i decessi, tre nelle ultime 24 ore, e i centralini del 118 sono intasati di richieste che gli operatori non riescono a gestire. A farne le spese anche vittime accidentali come la donna che ieri pomeriggio è stata investita da uno scooter al Corso Vittorio Emanuele a Castellammare: tutti i mezzi erano impegnati per le emergenze continue, e la donna è rimasta al freddo per un'ora prima di essere trasportata in ospedale. La dirigenza dell'Asl Napoli 3Sud aveva previsto l'aggiunta di ulteriori posti letto al Covid H di Boscotrecase, proprio per liberare la pressione sugli altri ospedali. Per farlo anche il primario dell'Unità complessa di Medicina d'urgenza del San Leonardo, Pietro Di Cicco, è stato trasferito momentaneamente alla vicina struttura sanitaria.

Il primario dirigerà il reparto di sub intensiva da 40 posti letto, dopo aver gestito la seconda ondata quando ha trasformato l'intero pronto soccorso stabiese per l'accettazione dei positivi. Uno stravolgimento che i sanitari sperano di non dover mettere nuovamente in campo a distanza di due mesi. «I pazienti che arrivano - spiega Di Cicco - sono più gravi e hanno bisogno di letti di sub intensiva». Postazioni che attualmente mancano all'interno del San Leonardo che ha deciso, proprio in vista dei nuovi posti attivi a Boscotrecase, di non riaprire il reparto per le degenze Covid al terzo piano. L'Unità attrezzata durante la seconda fase della pandemia metteva a disposizione ulteriori 8 posti letto, ma la sua riapertura avrebbe messo a rischio l'intero ospedale per possibili contagi e commistioni tra il percorso pulito e sporco. 

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Castellammare suo malgrado vive un ruolo da protagonista sia per il numero dei contagi sia per le strategie messe in campo per la lotta al Covid. Dopo le vaccinazioni partite proprio dai sanitari stabiesi, ieri si è attivato il quartier generale per le iniezioni domiciliari agli anziani. La base operativa delle 13 unità mobili, auto mediche aziendali con defibrillatori e farmaci di emergenza, è stata disposta nel presidio Asl di Castellammare, da cui raggiungeranno tutti i comuni di competenza della Sud3. L'unità mobile dell'Asl, con un medico, un infermiere e un operatore socio-sanitario si recherà presso l'abitazione dell'anziano, raccoglierà l'anamnesi e il consenso, praticherà la vaccinazione e assisterà la persona per 20 minuti, prima di andare via. L'attività, coordinata dal direttore generale Gennaro Sosto e dal responsabile Covid-19 Antonio Coppola, ha già coinvolto ieri 20 ultraottantenni stabiesi. Ogni vaccinazione sarà preceduta da una telefonata della centrale operativa delle unità mobili vaccinali, in cui verrà chiesto al diretto interessato di farsi trovare in casa con un accompagnatore, al fine di evitare truffe agli anziani e assicurare la presenza di una persona cara al momento del vaccino. 

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