Covid a Monte di Procida, il cuore degli emigrati: le loro case per ospitare chi deve isolarsi

Covid a Monte di Procida, il cuore degli emigrati: le loro case per ospitare chi deve isolarsi
di Gennaro Del Giudice
Mercoledì 14 Ottobre 2020, 08:00
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Non si è fatta attendere la risposta dei montesi d'America, il cui aiuto è stato invocato dal sindaco attraverso un video messaggio diffuso su Facebook mentre su Monte di Procida aleggiava l'incubo della zona rossa. In poche ore in tre, da Oltreoceano, si sono fatti avanti e hanno messo a disposizione le proprie case vuote per ospitare parte delle 64 persone finora risultate positive al Covid-19, in maniera tale da permettere di isolare al meglio i contagiati. Sono due imprenditori emigrati negli Usa e uno attualmente residente nel piccolo comune flegreo ad aver contattato direttamente alcuni positivi: «Noi ci siamo, vi diamo le chiavi». Si tratta di abitazioni che per quasi tutto l'anno restano vuote, utilizzate per i rientri dall'America durante i mesi estivi e in particolare ad agosto, quando il paese si ripopola in occasione della festa patronale. Sono state ribattezzate le «case della solidarietà» che serviranno, in assenza di grandi strutture alberghiere, a compensare la mancanza di posti letto. Le chiavi andranno nelle mani della Protezione Civile chiamata a individuare i soggetti da mettere in isolamento e dettare tempi e modalità per un servizio di assistenza che dovrà garantire la massima sicurezza. L'auspicio è che la catena di solidarietà continui e che altri montesi d'America si accodino per arrivare al maggior numero possibile di spazi disponibili per ospitare tutti i contagiati che sono residenti a Monte di Procida. L'obiettivo è replicare l'iniziativa dell'ostello solidale messa in campo durante il lockdown di marzo, quando alcune case furono messe a disposizione per ospitare la quarantena dei marittimi che rientravano dall'estero.

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Intanto ieri, dopo le tensioni degli ultimi due giorni, sono arrivate le prime buone notizie dai laboratori dell'Asl Napoli 2 Nord: dei 160 tamponi effettuati il giorno prima solo 2 sono risultati positivi. Si tratta di due bambini, uno residente a Monte di Procida e uno nel comune di Giugliano, entrambi collegati al link del contagio. Un dato in controtendenza con i numeri registrati lunedì sera quando sui 130 tamponi di domenica ben 41 avevano dato esito positivo. Ad oggi i casi di Covid a Monte di Procida sono 64, numero che dovrebbe scongiurare l'istituzione di una zona rossa temuta fino a ieri nelle stanze del Comune dove da una settimana è riunito il Centro Operativo Comunale (Coc) di Protezione Civile, che si avvale della collaborazione dei volontari dell'associazione Falco. «E stata un'altra giornata di emergenza, ma sicuramente con notizie più rassicuranti visto l'esito dei tamponi. Vedo che c'è grande apprensione e preoccupazione in città, capisco alcuni commercianti, ma è meglio chiudere una settimana che per più tempo perché oggi, se i numeri fossero stati diversi, per Monte di Procida sarebbe potuta arrivare la chiusura di tutte le attività», dice il sindaco Giuseppe Pugliese che ha invitato la popolazione a non uscire da casa in presenza di sintomi.

Ieri, per il terzo giorno consecutivo, è stato istituito il casello tampone nel parcheggio della casa comunale: oltre 100 sono stati i test effettuati su tutti i contatti cosiddetti indiretti. L'obiettivo è di continuare ad allargare le maglie dei controlli per circoscrivere definitivamente il focolaio. Nomi e contatti vengono gestiti dall'Asl che continua a seguire il link epidemiologico partito dal matrimonio del 30 settembre scorso. Sono esclusi, invece, i dipendenti e i titolari delle attività degli esercizi commerciali che somministrano alimenti e bevande, chiamati a sottoporsi privatamente ai tamponi naso-faringei come disposto dalla nuova ordinanza sindacale. Uno screening di massa che riguarda ristoranti, bar, pasticcerie, ortofrutta, macellerie, supermercati, salumerie, forni, panifici, rosticcerie, cremerie, alimentari e tabacchi. Esentati dall'obbligo di tampone gli studi professionali e tutti gli esercizi commerciali che non hanno un contatto ravvicinato e continuativo con l'utenza e che riescono a garantire un effettivo distanziamento. 

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Il focolaio di Covid ha interessato anche la confinante cittadina di Bacoli dove nelle ultime 24 ore sono emersi altri 4 nuovi casi, di cui due collegati proprio al link epidemiologico di Monte di Procida. Sempre a Bacoli ieri un uomo, che nei giorni scorsi era risultato positivo al tampone è stato sorpreso mentre passeggiava nella frazione di Baia e denunciato per aver violato la quarantena: la segnalazione alle forze dell'ordine è stata fatta direttamente dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione. A Quarto, invece, un residente è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale dopo essersi rifiutato di indossare la mascherina. Fermato dai carabinieri,, dopo gli inviti a esibire i documenti per essere identificato si è scagliato contro i militari che lo hanno bloccato e arrestato per resistenza. È in attesa di essere processato con rito direttissimo.

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