Coronavirus a Napoli, pronti 270mila euro: un terzo dei napoletani assistito con il sussidio

Coronavirus a Napoli, pronti 270mila euro: un terzo dei napoletani assistito con il sussidio
di Luigi Roano
Martedì 31 Marzo 2020, 09:00
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Il padiglione 6 della Mostra d'Oltremare è in via di igienizzazione e di sanificazione da parte degli operatori della NapoliServizi, entro le prossime 48 ore dovrebbe iniziare a riempirsi di alimenti e di ogni genere di merce a sostegno dei senza reddito, dei nuovi e dei vecchi indigenti. Ma il punto è quanti ne sono? E quanti ne possono essere raggiunti? Calcoli che si stanno facendo a Palazzo San Giacomo affidati agli uffici del Welfare retto dall'assessora Monica Buonanno - che assieme alla collega Rosaria Galiero e al vicesindaco Enrico Panini - stanno facendo questo censimento per nulla semplice. Dallo Stato sono arrivati 7 milioni e 625mila euro sufficienti per dare un bonus di 304 euro a circa 25mila famiglie ovvero a circa 100mila napoletani come anticipato dal Mattino.

Tuttavia la platea di chi soffre è molto più ampia. Si compone di coloro che non hanno diritto agli ammortizzatori sociali, il reddito di cittadinanza o sono degli irregolari. Le stime che circolano in Comune sulle persone da soddisfare oscillano tra le 130mila e le 150mila. «Ma il salvadanaio di cui disponiamo - racconta il sindaco Luigi de Magistris - sarà di circa 10 milioni, perché noi ci siamo mossi prima del Governo istituendo il reddito di solidarietà comunale che si compone di fondi nostri e di donazioni private». Palazzo San Giacomo in termini di liquidità ha aggiunto più o meno un milione mentre dalle donazioni è arrivato un altro milione e mezzo e si arriva così a quota 10 milioni.
 
 

Per avere un'idea di quanto la città soffra di quel male che si chiama povertà, indigenza, disoccupazione basta fare un po' di conti. Se sono 150mila i napoletani che riceveranno un aiuto tra fondi nazionali e comunali, a questi vanno aggiunti altri 120mila che percepiscono il reddito di cittadinanza per tirare avanti, si arriva così a 270mila su una popolazione di circa 960mila napoletani. Poco meno di un terzo di questa gente sopravvive e riesce a mettere un piatto caldo a tavola grazie ai vari sussidi che percepisce. Fa ancora più impressione - in questo contesto - l'emergere di una grande rete di solidarietà umana con a capo le mille parrocchie della città e le associazioni laiche che attraverso donazioni piccole o grandi stanno aiutando e non poco le stesse amministrazioni pubbliche a redistribuire almeno i generi di prima necessità.
 

De Magistris fa il punto della situazione: «Esprimo un giudizio positivo rispetto ai fondi stanziati dal Governo - racconta - anche se nulla è sufficiente in questa fase. Noi ci siamo mossi in anticipo istituendo il fondo comunale. Tutte queste risorse ci permetteranno di arrivare nelle case dei napoletani rimasti privi di reddito. Non bisogna dimenticare che a Napoli non ci sono solo i cassaintegrati o le partite Iva, qui c'è anche un'economia del quotidiano, dell'arrangiarsi, un'economia anche del sommerso che deve avere il diritto di mettere il piatto a tavola». Rispetto ai tempi con cui arriveranno i soldi da Roma, de Magistris «spera di averli a disposizione non oltre questa settimana. Per ora la rete tra amministrazione, privato sociale, reti di solidarietà laiche e religiose sta tenendo. Non ci sono disordini, ci sono segnali che attenzioniamo, ma non c'è ancora un tema di ordine pubblico».

La Mostra d'Oltremare sarà dunque il quartier generale dove il Comune distribuirà beni di prima necessità ai bisognosi. La Napoli Servizi sta provvedendo a strutturare un percorso per consentire ai mezzi in ingresso da viale Kennedy di arrivare al padiglione dove poter scaricare, ogni volta, i generi alimentari. 
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