Coronavirus a Napoli, contagiato professore di architettura: secondo semestre posticipato di una settimana e esame di Stato rimandato

Coronavirus a Napoli, contagiato professore di architettura: secondo semestre posticipato di una settimana e esame di Stato rimandato
di Paola Marano
Martedì 3 Marzo 2020, 14:31 - Ultimo agg. 18:33
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Inizio dei corsi del secondo semestre posticipati di una settimana per la facoltà di architettura della Federico II in via Forno Vecchio, nel cuore della Pignasecca, e rinvio del calendario delle prove orali degli esami di Stato per l'abilitazione alla professione di Architetto. Sono queste le misure adottate dall'ateneo federiciano dopo il caso del professore risultato positivo al Coronavirus, in quarantena dalla settimana scorsa. Ad annunciare lo slittamento dell'inizio dei corsi, attraverso una comunicazione inviata a colleghi e studenti ieri, è il direttore del dipartimento universitario, Michelangelo Russo.

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«Per far fronte all’attuale fase di incertezza dovuta al propagarsi del virus Covid-19 - si legge nella mail - ritengo opportuno posticipare di una settimana l’inizio dei corsi del secondo semestre ed estendere di una settimana la finestra di esami in modo da avere più tempo per l’organizzazione delle attività in coerenza con le regole comportamentali e di profilassi individuate nelle circolari ministeriali, nelle indicazioni del rettore e nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri 1 marzo 2020».

Rimandate a data da destinarsi anche l'esame orale per l'abilitazione professionale di architetto, che si sarebbe dovuto svolgere questa mattina e il prossimo 5 marzo a Palazzo Latilla.

Sono queste le uniche direttive ufficiali ricevute da docenti e colleghi della facoltà dopo aver scoperto che uno dei professori del dipartimento di architettura federiciano è risultato positivo al Covid-19. A quanto trapela, l’uomo si sarebbe recato nei giorni scorsi a un convegno a Udine, al ritorno del quale avrebbe iniziato ad accusare i primi sintomi del contagio. Anche altri docenti con cui il professore ha avuto contatti dopo il suo rientro si sono messi in autoquarantena, tra cui lo stesso capo del dipartimento di Architettura Russo. Secondo alcune voci che circolano tra i corridoi quasi deserti della sede di Forno Vecchio, il professore sarebbe stato in ateneo dopo il convegno per delle correzioni di alcuni lavori realizzati da studenti. 


Nonostante la desolazione della sede di Forno Vecchio - dovuta anche al periodo accademico - quasi tutte le attività continuano il loro corso in attesa di comunicazioni diverse dall’Asl: soltanto alcuni professori, a loro discrezione, hanno annullato ricevimenti o esami. Mentre l'Università è corsa ai ripari provvedendo nello scorso weekend alla sanificazione dei locali dell’ateneo, iniziati venerdì e conclusi domenica.
 
L’invito, contenuto nella comunicazione ufficiale diramata nella giornata di ieri, per tutte le attività da svolgere nei prossimi giorni in forma collettiva «organizzando le attività per piccoli gruppi, facendo sempre attenzione a mantenere un’adeguata distanza tra le persone, ventilando opportunamente gli ambienti, nonché seguendo tutte le regole di profilassi, prima tra tutte il lavaggio frequente delle mani e l’utilizzazione di disinfettanti o antisettici che ci saranno forniti a breve dal laboratorio di tecnolgoia farmaceutica».
 
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«Noi ci stiamo attenendo alle direttive del direttore - spiega Pasquale Notariello, rappresentante dell’associazione Archetipi, che fa parte del consiglio di dipartimento - stiamo ancora verificando le notizie. Cercheremo come consigliato di non affollare aule e non assembrarci in gruppo. Si stanno prendendo in considerazione anche alcune procedure telematiche attraverso il sito dell’università per consentire di portare al termine le attività, come la scelta del professore per attività  di laboratorio obbligatorie previste per il 6 marzo». 

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