Coronavirus a Napoli, l'agonia del commercio: e il divieto al cibo da asporto aggrava la crisi

Coronavirus a Napoli, l'agonia del commercio: e il divieto al cibo da asporto aggrava la crisi
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 28 Marzo 2020, 09:00
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Sedicesimo giorno di divieti e controlli, ma adesso a far paura non è solo il contagio da Coronavirus. La quarantena obbligatoria ha già messo in ginocchio quasi tutta la filiera del commercio. E se da un lato, com'è giusto, proseguono gli sforzi delle forze dell'ordine mobilitate in strada a evitare pericolosi assembramenti, dall'altro crollano i bilanci di medie e piccole imprese.

Occhio ai dati ufficiali forniti dalla Prefettura di Napoli: gli esercizi commerciali controllati dall'11 marzo a ieri sono 27.036; 28 quelli ai quali sono state sospese le licenze, mentre i negozianti denunciati e sanzionati ammontano a 370. Al netto dei disonesti (giustamente deferiti alla Procura), c'è però poi tutto un mondo imprenditoriale che soffre, manco a dirlo formato dalle fasce più esposte e deboli del settore mercatale. Pensate: ieri ha chiuso i battenti persino Moccia, la nota panetteria di Chiaia, impossibilitato a vendere prodotti da forno che non fosse il solo pane.
 


Prendiamo ad esempio il settore alimentare, con il suo indotto. L'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca emessa due giorni fa prevede, tra l'altro, la proroga fino al 14 di aprile tutte le misure restrittive adottate per contrastare il contagio da Coronavirus. A farne le spese sono dunque pure i vari servizi accessori di consegna a domicilio - a cominciare dai vari JustEat o Uber Eats.

Il divieto, che vale ventiquattr'ore su ventiquattro, era scattato il 12 marzo e avrebbe dovuto concludersi mercoledì scorso. Ma il presidente della Regione Campania - in linea peraltro con la sua filosofia del rigore senza se e senza ma - ha deciso di prorogarlo ulteriormente. Just Eat ha così deciso di inviare a tutti i suoi clienti in Campania una laconica mail dal servizio internazionale che conferma l'interruzione di ogni servizio: A seguito della nuova ordinanza emanata dalla regione Campania, il blocco delle attività di consegna a domicilio è stato prolungato fino al 14 aprile. Postilla: in quasi tutte le altre regioni d'Italia questa restrizione non è stata assunta.
 
 

E passiamo ai controlli. Minuti di pura follia, ieri pomeriggio, a Giugliano. Qui è stato necessario l'intervento dei carabinieri per bloccare e sedare un uomo che ha iniziato a dare in escandescenze in strada, scagliandosi contro chiunque incontrasse, personale del 118 compreso.

Dopo aver avuto una lite con il padre, il soggetto ha dato in escandescenza per le strade della città; alcuni vicini hanno allertato il 118, ma quando il personale sanitario è arrivato ha riconosciuto l'uomo: in mattinata aveva effettuato il tampone per la diagnosi del Covid 19 presentando sintomi tipici del Coronavirus.

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Provvidenziale l'intervento dei militari dell'Arma. L'energumeno era troppo agitato e bisognava calmarlo per portarlo in ospedale, anche perché l'uomo poteva essere anche contagioso e pericoloso per i cittadini: poche ore prima era infatti stato sottoposto a tampone, i cui esiti non sono ancora noti. Lo psichiatra dell'Asl ha pertanto chiamato i carabinieri. I militari della locale stazione e quelli della sezione Radiomobile sono arrivati sul posto e - accertato che l'uomo avesse fatto il tampone - hanno indossato la tuta del kit NBC in dotazione all'Arma (si tratta, nella sostanza, di tute, maschere e filtri d'aria che proteggono dalle infiltrazioni di gas, agenti batteriologici e particelle radioattive) aiutando così i medici che lo hanno sedato. Solo in questo modo il soggetto L'uomo è stato portato nel reparto psichiatrico dell'ospedale in regime di quarantena fino a quando non si avranno i risultati del tampone.
A Frattamaggiore la polizia ha denunciato un cinese pregiudicato mentre consegnava a due persone uno scatolone con 506 mascherine chirurgiche monouso prive di scheda tecnica nonché di qualsiasi indicazione sulla data di scadenza. 

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