Coronavirus a Napoli, nei pronto soccorso ​arrivano i termometri a infrarossi

Coronavirus a Napoli, nei pronto soccorso arrivano i termometri a infrarossi
di Ettore Mautone
Lunedì 16 Marzo 2020, 14:46
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Un termometro a infrarossi è stato distribuito stamani dalla direzione strategica della Asl Napoli 1 a tutti i responsabili delle Medicine di urgenza e a tutti i responsabili della vigilanza e  alle guardie particolari giurate dei presidi ospedalieri della Asl Napoli 1. Il termometro a infrarossi, rilevatore della temperatura corporea, dovrà essere utilizzato per il monitoraggio all’ingresso dei sospetti casi Covid-19. Il personale della vigilanza dovrà rilevare inoltre la temperatura a tutti i visitatori i quali, se raffreddati, se affetti da tosse e se riscontrati positivi al rialzo della temperatura, non dovranno assolutamente accedere alla struttura a salvaguardia dei degenti e del personale tutto.

Ogni responsabile del pronto soccorso dovrà utilizzare il sistema di rilevazione della temperatura prima che ciascun paziente accede al pronto soccorso. I pazienti con rialzo febbrile  dovranno essere posizionati nella tenda per l’anamnesi e sottoposto a ulteriori accertamenti del caso. Il responsabile del pronto soccorso e il responsabile della vigilanza sono assegnatari dello strumento con la relativa responsabilità di custodia e di utilizzo. “Siamo pronti a ogni evenienza - avverte Giuseppe Alviti leader dell’associazione guardie particolari giurate - ma dobbiamo essere forniti, in base alle leggi di protezione e prevenzione dagli infortuni sul lavoro, di maschere ffp3, tute e occhialini. E più che mai in questo momento torniamo a richiedere lo status giuridico equiparato alle forze dell’ordine, almeno nell’orario di servizio. 

La misura messa in atto dalla Asl Napoli fa seguito alla registrazione di casi Civid-Positivi in molti pronto soccorso della rete ospedaliera di Napoli a cominciare dall’aospedale del mare per finire al Cardarelli dove ormai sono almeno 12 i sanitari risultati positivi al virus tra cui i responsabili delle unità di Pronto soccorso, endocrinologia, Riabilitazione cardiologica, Ortopedia, Neurochirurgia, Medicina di Urgenza e trauma center. Qui oltre al primario altre tre sanitari sono a casa con febbre e Covid. Altri tre camici bianchi, un dirigente di Epatologia, una ricercatrice e una segretaria dell’unità di Oncologia medica sono positivi al Pascale a cui si aggiungono un medico pensionato e volontario del Cotugno, 12 tra medici e specializzandi del Policlinico Federico II tra cui alcuni ginecologi, Tre equipaggi del 118, diversi medici di medicina generale e un paio di pediatri, altri sanitari di strutture accreditate come Betania e Fatebenefratelli per un totale di ammonta a circa 50 medici ricoverati o in qruarantena a casa con i sintomi dell’infezione respiratoria. 

 
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