Rischio Coronavirus, odissea tra ospedali a Napoli: anziana muore. E il test è negativo

Rischio Coronavirus, odissea tra ospedali a Napoli: anziana muore. E il test è negativo
di Melina Chiapparino
Martedì 17 Marzo 2020, 14:22 - Ultimo agg. 18:32
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Chiuso il complesso operatorio dell’ospedale San Paolo, sottoposto a sanificazione. Si tratta di una sospensione breve e temporanea. Stavolta, nel presidio di Fuorigrotta, lo stop in corso da questa mattina, è stato adottato in via cautelare dopo il ricovero di un caso sospetto di Coronavirus. La vicenda riguarda una 77enne napoletana, ricoverata qualche giorno fa nell’ospedale di via Terracina e deceduta stanotte mentre si attendeva l’esito del tampone. L’anziana, da ieri sera era stata assistita e isolata nella “Ricovery Room”, all’interno del complesso operatorio dopo una girandola di spostamenti che avevano coinvolto anche l’ospedale Cotugno. Stamane, in seguito al decesso della donna e alla risposta del tampone, risultato negativo per il Covid-19, è stata comunque avviata dalla direzione ospedaliera, la procedura di sanificazione del complesso operatorio.

La 77enne, che già soffriva di diverse patologie, era stata ricoverata nel reparto di Medicina d’Urgenza. Due giorni fa, sabato scorso, i sanitari avevano registrato un peggioramento delle sue funzioni respiratorie, compatibili con la sintomatologia da Coronavirus, eseguendo un tampone inviato al Cotugno. Successivamente, le condizioni dell’anziana si erano aggravate sempre di più ed era stato eseguito per la seconda volta, il tampone, a causa dell’impossibilità di analizzare il primo perché non aveva materiale sufficiente. Dopo il prelievo del secondo test, effettuato lunedì mattina, approfittando dell’attivazione del laboratorio dell’ospedale San Paolo, la paziente è peggiorata ulteriormente con la necessità di intubarla, per far fronte alle criticità respiratorie.

A quel punto, la donna è stata trasportata da un’ambulanza equipaggiata con dispositivi di protezione, all’ospedale Cotugno che però ha rimandato la donna all’ospedale San Paolo, non avendo il risultato del tampone e quindi non potendo attestare la condizione di paziente affetta da Covid-19. Nel frattempo lo stop del laboratorio dell’ospedale San Paolo, dovuto ad un problema tecnico, ha allungato i tempi di attesta per l’esito del tampone e l’anziana, intubata, è ritornata nel presidio di Fuorigrotta, assistita all’interno della tendostruttura. Infine, per garantire un’assistenza ancora più adeguata e far fronte alla necessità di fornire alla donna una ventilazione importante, è avvenuto il trasferimento nel complesso operatorio e, più esattamente, nella stanza “Recovery Romm” dove è avvenuto il decesso. Sull’episodio non sono mancate le osservazioni dei sindacati.

«Registriamo ancora una mancanza di organizzazione nella gestione dei pazienti sospetti, servono prtocolli precisi e non una confusione che mette a discapito la salute dei lavoratori e degenti- afferma Carmine Ferruzzi del sindacato aziendale Fials – in alcuni reparti, ovviamente, il personale non è formato per questa emergenza e ancora non ci sono i dispositivi di protezione». Le soluzioni proposte, arrivano anche a chiedere la «divisione degli ospedali in 2 gruppi, prima che si rischi di perdere strutture importanti o che possano diventare un luogo pericoloso e contagioso per tutti» spiega Lello Pavone, sindacalista aziendale Fials che rimanda «al modello cinese che viene adottato in Veneto e consente di ottimizzare l'uso delle scarse risorse dei dispoitivi di protezione individuale» .

La direzione ospedaliera dei presidio, in ogni caso, rassicura sul funzionamento a pieno regime dell'ospedale e del laboratorio per i tamponi da Covid-19 che è operativo da questa mattina. «L’assistenza della paziente nella "Ricovery Room" è stata una scelta per garantire il massimo delle prestazioni per la ventilazione di cui necessitava, essendo una paziente molto critica dal punto di vista respiratorio oltre che un caso sospetto di Covid-19 che non potevamo sistemare in Rianimazione, per evitare che potesse diffondere un eventuale contagio- rassicura Maurizio D’Amora, direttore dell’ospedale San Paolo- il tampone, è risultato negativo e l’ospedale è pronto a tornare a pieno regime anche nel suo complesso operatorio».

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