Coronavirus in Campania, chiude il Santuario della Madonna dell'Arco: si teme un assalto dei «fujenti»

Coronavirus in Campania, chiude il Santuario della Madonna dell'Arco: si teme un assalto dei «fujenti»
Sabato 21 Marzo 2020, 20:10 - Ultimo agg. 22 Marzo, 08:20
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Il santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia resterà chiuso ai fedeli dal 1 al 20 aprile prossimo, per evitare assembramenti in prossimità della Pasqua e del lunedì in Albis, quando centinaia di migliaia di persone da oltre mezzo millennio, affollano il luogo sacro con il pellegrinaggio dei fujenti. La decisione è stata presa dal priore del santuario, padre Alessio Romano, di comune accordo con il commissario straordinario del comune, Stefania Rodà, onde evitare anche un minimo assembramento che potrebbe «avere conseguenze estremamente gravi in termini di diffusione del contagio, trasformando un momento comune di preghiera in un pericolosissimo veicolo di infezione pubblica».

«La gravissima epidemia che ormai da mesi affligge il mondo intero - scrive Rodà - ha imposto una rigida riflessione delle Autorità Civili ed Ecclesiastiche anche sulla necessità di evitare qualunque tipo di celebrazione e manifestazione religiosa per contenere la diffusione del contagio. Pertanto, nell'approssimarsi delle Festività Pasquali, tutta la comunità di fedeli e devoti alla Madonna dell'Arco è vivamente invitata a non recarsi al Santuario, che in quei giorni rimarrà chiuso. Anche se tutto dovesse tornare alla normalità nei primi giorni di aprile è impossibile, oltreché imprudente, pensare che centinaia di migliaia di persone possano mettersi in cammino e ritrovarsi qui al Santuario per rendere omaggio alla nostra Mamma dell'Arco. Il pericolo di nuovi focolai è ancora troppo alto e nessuno di noi deve mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri». Padre Alessio ha quindi invitato i fedeli «a vivere questo provvedimento come un vero pellegrinaggio dell'anima. Un sacrificio grande - ha concluso - per una grazia importante: la salute dei fratelli. Un momento di tristezza per una gioia duratura».
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