Coronavirus a Napoli, il tappezziere regala migliaia di mascherine ai residenti

Coronavirus a Napoli, il tappezziere regala migliaia di mascherine ai residenti
di Alessandro Bottone
Martedì 24 Marzo 2020, 19:06
3 Minuti di Lettura
La paura del contagio non ferma la solidarietà e la voglia di mettersi a disposizione degli altri in un momento davvero difficile per il nostro Paese. Lo sa bene Ferdinando Bribiglia, l'artigiano di San Giovanni a Teduccio che nelle prossime ore donerà migliaia di mascherine ai residenti della periferia orientale di Napoli.

Gli articoli saranno consegnati alla VI municipalità del Comune di Napoli - che amministra i quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio - e attraverso questa all'associazione impegnata in compiti di protezione civile sul territorio. Saranno le squadre di volontari a distribuirle a chi ne ha più bisogno mentre si spostano sul territorio per sensibilizzare le persone a non uscire di casa se non per occasioni di stretta necessità.

Già da tempo, in effetti, si è manifestata l'esigenza di mascherine per chi entra in contatto con gli altri. Ormai del tutto introvabili nelle farmacie che hanno esaurito le proprie scorte, sono invece spesso vendute in alcune mercerie a prezzi incredibili. Non solo il danno per il costo spropositato rispetto al solito ma anche la beffa essendo di scarsissima qualità e non certificate. Di qui l'idea dei Bribiglia di realizzare in autonomia delle mascherine da donare ai cittadini così da poter garantire loro un minimo di sicurezza nel momento in cui vanno a fare la spesa o si spostano per altre situazioni di assoluto bisogno.

Ferdinando Bribiglia gestisce il negozio di tendaggio e tappezzeria ereditato dalla famiglia e aperto sin dal 1995. La voglia di solidarietà è nata proprio da un'idea di suo padre. La piccola azienda di Napoli Est, infatti, ha trovato un modo per aiutare i residenti mettendo a disposizione la propria competenza. Dopo aver consultato diversi fornitori, Nando non ci ha pensato due volte a comprare il materiale per mettersi a lavoro insieme al padre e al fratello. Non è una attività che normalmente svolgono ma non è stato difficile "convertire" momentaneamente l'attività professionale e cucire mascherine assemblando tessuto ed elastici.

In realtà già nei giorni scorsi Ferdinando ha regalato numerosi pezzi attraverso la sua bottega che ha dovuto chiudere nel rispetto dei decreti governativi e delle altre disposizioni emesse a livello locale. Lo stop all'attività lavorativa, però, non ha vietato a lui e ai suoi familiari di attivarsi da casa e di creare mascherine lavabili e riutilizzabili. Ancora qualche giorno di lavoro e poi saranno disponibili ai tanti che le cercano disperatamente. Da sottolineare un particolare: le mascherine da loro prodotte non sono certificate ma sicuramente rappresentano uno strumento utile a limitare la diffusione delle microgoccioline di saliva che normalmente produciamo e che possono essere un veicolo di trasmissione del virus.



«Ringrazio l'artigiano di San Giovanni che sarà di grande aiuto ai cittadini del nostro territorio che non riescono a trovare le mascherine» afferma Pasquale Farinelli, assessore della VI municipalità. «Non andranno solo ai cittadini ma anche a dipendenti comunali nelle nostre sedi che garantiscono il servizio pubblico. Sono state richieste anche da chi garantisce il servizio di interramento nei cimiteri» specifica l'esponente municipale. «Voglio fare un plauso all'associazione di Pazzigno San Giovannese perché si è autotassata per far comprare più materiale e permettere la produzione di un quantitativo maggiore: io ho fatto solo una piccola parte del mio ruolo che mi compete, cioè mettere insieme questi piccoli eroi di Napoli Est». Farinelli specifica che saranno donate all'associazione di protezione civile di Sant'Erasmo che a sua volta, evitando assembramenti in strada, le consegnerà nei posti dove la gente fa la fila per prime necessità.

Un'altra bella storia di solidarietà arriva da Ponticelli, sempre nella periferia orientale del capoluogo campano, dove abita Paola, una appassionata di cucito amatoriale e attivista dell'associazione di volontariato TerradiConfine. Dopo l'esperienza fatta nel laboratorio creativo di Remida Napoli, e nella necessità di restare a casa, ha voluto impegnare il proprio tempo libero nel creare mascherine. Con semplici post su Facebook ha raccolto l'appello di numerose famiglie bisognose e per ora ha già costruito una cinquantina di pezzi grazie anche alla stoffa regalatale da alcune conoscenti.

Anche ai tempi del coronavirus, dunque, sono in tanti ad attivarsi per un sostegno al prossimo.
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