Coronavirus a Napoli, blitz alla Soresa: riflettori sulla gara per l'ospedale modulare

Coronavirus a Napoli, blitz alla Soresa: riflettori sulla gara per l'ospedale modulare
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 14 Maggio 2020, 09:30
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Blitz dei carabinieri nella sede di Soresa. Prende così le mosse l'inchiesta della Procura di Napoli sulla realizzazione dell'ospedale modulare per fronteggiare l'emergenza a Napoli del corona virus. Un caso politico, per altro raccontato in questi mesi di lockdown nel corso di diversi servizi giornalistici, che entra spedito all'interno di un fascicolo giudiziario. Inchiesta condotta dal pm Maria Di Mauro, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, al momento è stato aperto un fascicolo per fatti non costituenti reato. Chiara la strategia investigativa: c'è l'obiettivo di capire cosa ha spinto la Regione Campania a rivolgersi a un ente padovano, per acquistare quelle strutture poi montate a pochi chilometri dal Vesuvio, in pratica all'interno della struttura dell'Ospedale del Mare. Quanto basta comunque a spingere la Procura ad accendere i riflettori sulla realizzazione di una sorta di nosocomio da campo - una struttura modulare - proprio lì a Ponticelli, all'interno del parcheggio dell'ospedale del Mare. Una struttura finanziata con diciotto milioni di euro, creata in un regime di emergenza, quando le terapie intensive degli ospedali allestiti a Napoli erano piene di pazienti e in uno scenario da incubo.
 


Ricordate quanto accaduto a Bergamo e negli altri comuni della zona rossa, dove si era costretti a scegliere tra chi curare e chi abbandonare a se stessi? Per evitare questo scenario, la Regione ha allestito un ospedale modulare, i cui pezzi sono stati trasportati - nel pieno dell'emergenza - da Padova a Napoli est. Una strategia fortemente avversata dall'opposizione in consiglio regionale, anche alla luce di un dato di fatto: da quando è entrato in funzione l'ospedale modulare, il numero di contagiati è diminuito e - almeno per il momento - non si è fatto ricorso alle strutture di terapia intensiva comprate e fatte sbarcare a Napoli un mese fa. Atti acquisiti in Soresa, l'inchiesta entra nel vivo. Sono stati i carabinieri del comando provinciale di Napoli a bussare alla porta della principale struttura economica regionale in materia sanitaria. Hanno acquisito dei documenti, probabilmente in relazione ai contratti tra la stessa Soresa e l'ente che si è aggiudicato la fornitura. Stando a quanto denunciato in questi mesi dai partiti che in consiglio regionale animano l'opposizione al governatore De Luca, l'ospedale modulare sarebbe una sorta di opera inutile. C'è chi infatti sostiene che con la stessa cifra era possibile rafforzare e valorizzare alcuni presìdi ospedalieri cittadini, che giacciono da tempo abbandonati, mentre c'è chi punta l'indice contro la decisione di rivolgersi - sempre in regime di emergenza - a una ditta fornitrice padovana (in una zona rossa quanto a numeri di contagio. A denunciare queste presunte criticità il consigliere regionale Valeria Ciarambino (Cinque stelle), ma anche Marcello Taglialatela, presidente dell'associazione campo sud ed esponente della destra sociale partenopea, che chiede chiarezza sugli ospedali Covid in Campania, al punto tale da presentare un esposto in Procura appena pochi giorni fa: «Una gara di 18 milioni di euro, un solo giorno per presentare l'offerta, una struttura non ancora entrata in funzione», è il senso della denuncia presentata ai magistrati. Diverso il ragionamento delle unità di crisi regionali, che ricordano la difficoltà di fare scelte con l'incubo delle terapie intensive stracolme di malati e in vista di un possibile ritorno all'emergenza per il prossimo inverno. 

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