Coronavirus a Napoli, anche Ischia chiede l'isolamento: i focolai si stanno moltiplicando

Coronavirus a Napoli, anche Ischia chiede l'isolamento: i focolai si stanno moltiplicando
di Gigi Di Fiore
Domenica 22 Marzo 2020, 09:00 - Ultimo agg. 15:22
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La Campania si sveglia il 15 marzo con i riflettori puntati sui suoi focolai di contagio. Al sud come in Lombardia, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, firma due ordinanze in successione per isolare due aree dove in poche ore sono aumentati gli ammalati di coronavirus. Ariano Irpino in provincia di Avellino diventa la piccola Codogno campana, con le dovute proporzioni. Nelle stesse ore, anche quattro comuni del Vallo di Diano in provincia di Salerno vengono messi per ordinanza in isolamento: Sala Consilina, Polla, Atena Lucana, Caggiano.

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Ben 37 contagiati in provincia di Avellino e 21 sono ad Ariano Irpino. Sette giorni fa, il presidente De Luca corre ai ripari. Ad Ariano, c'è anche il primo morto in Irpinia e, con allarme, l'ordinanza della Regione Campania parla di 370 persone rientrati dalle ex zone rosse lombarde e «125 contatti diretti con soggetti contagiati».

È allerta. E scatta la ricerca del paziente numero uno. Viene trovato in una donna di 59 anni, accompagnata al pronto soccorso dal marito, medico all'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano. È positiva, ma quell'ingresso in ospedale con poche accortenze causa quattro contagi tra i sanitari. L'imprudenza porta alle dimissioni del direttore sanitario Gennaro Bellizzi e l'apertura di un'inchiesta della Procura di Benevento per epidemia colposa. Ad Ariano i contagi si moltiplicano: due giorni fa, sui 124 positivi irpini, ben 62 sono arianesi. E si è trovato il contesto scatenante: una festa di Carnevale nella zona di Tricolle ad Ariano il 23 febbraio, dove era stata anche la moglie del medico risultata positiva al coronavirus. L'ospedale Frangipane viene attrezzato per l'emergenza, affiancando il Moscati di Avellino, ma tra gli otto morti in Irpinia c'è anche il parroco della diocesi Ariano-Lacedonia, don Antonio De Stasio. È il primo campanello d'allarme, la Campania scopre i suoi focolai di contagio.
 

 

Stavolta non è una festa di Carnevale, ma un raduno di tre giorni dei neocatecumenali in un hotel ad Atena Lucana a fine febbraio a scatenare i rapidi contagi da coronavirus in 4 paesi del Vallo di Diano. L'ordinanza della Regione è contemporanea a quella firmata per Ariano Irpino. Per Sala Consilina, Polla, Atena Lucana e Caggiano si dispone l'isolamento, facendo la conta dei «contatti stretti» avuti da contagiati durante il raduno religioso: 45 del comune di Sala Consilina, 20 di Caggiano, 10 di Polla, otto di Atena Lucana. Il blocco viene considerato indispensabile, proprio come ad Ariano. Sedici i positivi da coronavirus nel Vallo di Diano, distribuiti tra i 4 comuni messi in quarantena. E si scopre che, tra i partecipanti al raduno, c'era un 76enne di Bellizzi poi morto per coronavirus.

In pochi giorni, muore anche il 45enne parroco di Caggiano, Alessandro Brignone. Aveva partecipato al famoso raduno nell'hotel di Atena Lucana. Il coronavirus lo ha ucciso in pochi giorni. È il secondo parroco, dopo don Antonio De Stasio di Ariano Irpino, a morire in breve tempo in Campania per il virus letale.
 

Per ora, a differenza che per Ariano e il Vallo di Diano, non sono state necessarie ordinanze di isolamento del territorio. Ma anche in provincia di Napoli ci sono stati centri dove, in rapporto alla popolazione, si sono scatenati focolai individuati di contagio. Il primo, scoperto già due settimane fa, è a Torre del Greco. Il ceppo di contagio è una scuola elementare, dove si accerta il contagio di tre maestre, tutte poi ricoverate al Cotugno. Una è stata dimessa due giorni fa, guarita. Le altre due sono in cura. E poi, nell'intera cittadina vesuviana, i contagi sono saliti a 25, di cui 14 ricoverati in ospedale. C'è anche un sacerdote di un quartiere periferico, che ha costretto alla quarantena diversi fedeli. Nelle cittadina, i sospetti ceppi di contagio sono stati tre: oltre alla scuola elementare, la chiesa del sacerdote contagiato e due imprenditori tornati da Milano, che hanno contagiato alcuni familiari.

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Più recente, invece, l'allarme a Ischia dove, negli ultimi due giorni i contagiati sono arrivati a 15. Tra Serrara Fontana, Forio e Barano le zone con il maggior numero di contagiati. Diverse persone sono in quarantena nelle proprie case. I ceppi sono isolati, ma ha allarmato il numero improvviso di contagiati in un'isola che si credeva difesa dal mare, dove a fine febbraio erano stati respinti turisti provenienti dalla Lombardia.

Sono stati ipotizzati alcuni ceppi possibili di contagio iniziale: il collaboratore di un notaio, una donna tornata da Bucarest, un autista bresciano sfuggito alla quarantena.
Tra i sei sindaci è allarme, per bloccare la diffusione del contagio. È la Campania che stoppa i suoi focolai sospetti. 

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