Coronavirus a Napoli, è morto l'uomo delle Porsche: il manager s'è spento due giorni dopo la madre

Coronavirus a Napoli, è morto l'uomo delle Porsche: il manager s'è spento due giorni dopo la madre
di Cristina Cennamo
Venerdì 27 Marzo 2020, 08:30 - Ultimo agg. 19:00
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Il mondo dei porschisti napoletani in lutto per la perdita di Francesco Fuschino, 57enne responsabile commerciale di quella concessionaria Del Priore che in via Antiniana rappresentava, per gli amanti delle Porsche, più un luogo d'incontro tra vecchi amici che un punto vendita. Il manager napoletano, che appena due giorni prima aveva perso la madre per lo stesso virus, si è arreso infatti a sua volta al Covid-19: una tragica sequenza per una famiglia che appariva serena ed allegra come è sempre stato Francesco. «Con lui ho acquistato la mia prima Porsche», ricorda l'imprenditore Antonio Fiorenza, che lo descrive come una persona amabile e piacevole, «un sognatore che amava i viaggi e la vita, sempre elegante e curato, una persona perbene che non ha mai calcato la mano per convincermi a comprare un auto. Me lo ricordo ancora - continua Fiorenza - quando lavorava da Palumbo: era il 2001, e lui non era ancora molto pratico di questo settore mentre nel tempo era diventato espertissimo: sapeva a menadito qualsiasi motorizzazione di qualsiasi modello, era bravo a farmi sognare». «Ed aveva dalla sua una grande umanità, che in breve me l'aveva fatto diventare una persona cara, ogni volta che andavi in concessionaria sapevi che ci saresti rimasto non meno di due ore tra consigli motoristici e racconti di vita privata. Quei racconti in cui conclude l'imprenditore non mancava mai la madre, a cui Francesco era legatissimo e che era sempre protagonista nei suoi pensieri. È davvero incredibile come i loro destini siano stati legati fino alla fine».


Come spiega infatti il portale Stylo24, l'uomo sarebbe tornato a inizio marzo da un viaggio a Milano, dove presumibilmente avrebbe contratto il virus. Le sue condizioni si sono subito aggravate ed è stato presto ricoverato in terapia intensiva, stava dando segni di miglioramento prima che la situazione precipitasse dopo dieci giorni, anche se non è noto se soffrisse di patologie pregresse. «Da medico -commenta però Franco Rendano, a sua volta cliente - mi sono stupito molto della notizia: non mi sembrava il tipo che secondo le cronache potesse essere suscettibile di un'infezione così grave e con esiti di questo genere. In questa battaglia non conta l'età anagrafica ma quella biologica, e lui mi sembrava abbastanza forte da resistere alle complicanze, oltre che all'infezione». A finire il manager sarebbero state però le conseguenze della cura, stando a quanto si dice nel gruppo del Porsche Club della Campania. «Ad assisterlo - spiega il presidenti dei porschisti campani Stefano De Stefano - era la moglie di un nostro socio la quale ci ha spiegato che è morto per un'intossicazione da antivirali. Per noi tutti è stata una notizia terribile: gli avevano detto che stava bene, nessuno si aspettava questo dispiacere. Francesco ha passato tutta la vita nel mondo delle Porsche, io stesso ho comprato con lui la mia prima Porsche trent'anni fa. Era un ragazzo molto modesto: l'ho invitato tante volte alle nostre iniziative offrendogli di tutto e di più, ma lui si scherniva sempre. Mai sopra le righe, se c'era da aiutare lo faceva, una persona perbene. Viveva con la mamma, non si era mai sposato ma aveva una compagna a Milano, da cui forse si era recato in quell'ultimo viaggio».

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