Coronavirus a Napoli, continuano i ricoveri al Cotugno: riattivata la Rianimazione

Coronavirus a Napoli, continuano i ricoveri al Cotugno: riattivata la Rianimazione
di Ettore Mautone
Venerdì 24 Luglio 2020, 10:30 - Ultimo agg. 12:09
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Covid-19: si registra un nuovo ricovero ieri pomeriggio al Cotugno: si tratta di un giovane giunto con il 118 da Cimitile aggravatosi durante il tragitto in ambulanza e finito direttamente in terapia sub intensiva. Accusa febbre e insufficienza respiratoria. È sottoposto a terapia specifica e a ventilazione forzata ad alti flussi. Alla Tac emerge la tipica polmonite da Covid. Il paziente è rientrato da pochi giorni dall'estero, in particolare dai Balcani. Dopo la coppia di Giugliano - coniugi di mezza età, di circa 45 anni, recatisi al Cotugno sospettando di essere positivi al virus, l'uomo è in più serie condizioni - tocca ora a un altro giovane trentenne varcare la soglia del reparto intensivo per malattia conclamata. Un paziente che va ad aggiungersi al giovane skipper di Salerno, alla donna rom con quadro tromboembolico e agli altri 4 casi ricoverati negli ultimi giorni che hanno completamente saturato la ricettività dei 6 posti dell'unità di terapia sub intensiva del Cotugno occupando anche i due riservati alla rianimazione Covid. La direzione sanitaria ha pertanto ieri disposto la riattivazione dell'intera unità di Rianimazione con altri 8 posti disponibili allertando le unità di personale. Da due giorni gli afflussi in pronto soccorso al polo infettivologico campano sono in crescita costante. Emblematica la fila di persone riapparsa all'ingresso dell'ospedale presso la tenda esterna dedicata alla esecuzione dei tamponi. Salgono intanto a 17 i degenti ricoverati in questo momento al Cotugno sui 32 posti che erano riservati in questa fase all'assistenza ai pazienti affetti da Covid 19 nel nuovo padiglione G. Restano liberi dunque solo una quindicina di letti in degenza ordinaria.
 

 

«Molti dei ricoverati in condizioni cliniche più serie - avverte Roberto Parrella, direttore dell'unità complessa di Malattie infettive respiratorie - raccontano di un recente viaggio o rientro dall'estero e dunque sono da considerare casi di importazione ma non mancano anche casi italiani. Oggi abbiamo dovuto dichiarare alla centrale operativa del 118 la non disponibilità per altri ricoveri in attesa di riattrezzare i 60 disponibili in questo padiglione. È impressionante rivedere le file al pronto soccorso per fare i tamponi. Sembra che effettivamente vi sia una ripresa della pressione sulle strutture sanitarie». «Va detto che in questa fase molte Asl di altre province stanno trasferendo tutti i casi qui al Cotugno - aggiunge il manager Maurizio Di Mauro - è la nostra funzione, non ci sottraiamo ma tutte le province dovrebbero avere una autonomia. In 24-36 ore se necessario siamo comunque in grado di ripristinare un assetto di guerra». «In degenza - aggiunge Parrella - ci sono almeno tre o quattro casi in serie condizioni e in fase molto avanzata di malattia. Casi in giovani a differenza della prima fase in cui vedevamo più anziani. Il decorso clinico sembra identico ai casi che vedevamo agli inizi di marzo. Stiamo utilizzando in terapia gli antivirali come il Remdesivir su cui abbiamo in corso sperimentazione qui al Cotugno e i protocolli con antinfiammatori, cortisone, Tocilizumab messi a punto nei mesi scorsi, in sperimentazione qui al Cotugno sotto l'egida dell'Aifa e alla base di lavori pubblicati con le Università, sviluppati con il Pascale e anche con centri di ricerca Usa in Arizona. Il plasma iperimmune? Siamo pronti ma aspettiamo l'autorizzazione finale dall'Istituto superiore di sanità». «Siamo molto preoccupati dell'aumento di contagi che si sta registrando in Campania e auspichiamo che si portino avanti controlli severi sul rispetto delle norme anti contagio. Se non si cambia rotta subito le conseguenze sul sistema sanitario, e sull'economia regionale potrebbero essere disastrose» così il Coordinamento regionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri della Campania che invocano una stretta dei controlli su ristoranti, bar ed esercizi commerciali e sanzioni nei casi di inadempienza guardando a tutti i luoghi di maggiore assembramento.

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