Covid a Napoli, coprifuoco di sera e assembramenti di giorno

Covid a Napoli, coprifuoco di sera e assembramenti di giorno
di Gennaro Di Biase
Lunedì 19 Ottobre 2020, 08:00
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Napoli a due facce e a due orari: di giorno la città non si chiude in casa, anzi. I napoletani ieri hanno riempito le vie dello shopping, tavolini di bar, panchine e rotonde. Il virus, che c'è ma non si vede, non preoccupa a tal punto da imporre una giornata al chiuso. Di sera, con le restrizioni, la musica cambia, i bar del by night sono deserti e «uno su due chiuderà da oggi per riaprire solo nei weekend», annuncia Aldo Maccaroni di Confcommercio, e presidente di Chiaia Night e Baretti Falcone. Sorridono invece i locali diurni: complice una domenica di bel sole d'autunno, invasi Vomero, da via Scarlatti a via Luca Giordano, e Posillipo. Se i quartieri residenziali ieri mattina erano zeppi di famiglie, giovani e anziani, anche sul Lungomare sono tornate migliaia di presenze: ristoranti pieni in via Partenope, bici, monopattini, un po' di traffico, famigliole con passeggini in riva al mare. Una domenica normale, insomma, ma in dpi. 

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La folla di ieri è un segnale chiaro: il clima incide più della paura del virus e del bollettino sempre più lungo dei contagi. Con la luce e il sereno si esce. Al contrario, di sera o con il maltempo - che ha flagellato alberi e vie nelle ultime settimane - le strade diventano simili a quelle, semideserte, di un romanzo post-apocalittico. È la nuova normalità, ed è piena di contraddizioni ben note ormai anche a chi le vive: «L'economia deve andare avanti - dice Daniela, in fila per un caffè in via Scarlatti - mantengo i distanziamenti, mi disinfetto di continuo le mani e rispetto le distanze. Ma non si può affrontare un nuovo lockdown, a meno che lo Stato non dia soldi ai cittadini». «Sono uscito, ma non l'ho fatto a cuor leggero - commenta Giorgio Pauli - Non sarei sfavorevole a una nuova clausura». «La schiavitù del Covid ci mette paura, ma la vita deve andare avanti per i commercianti, che con una nuova chiusura riceverebbero una batosta - osserva l'infermiere Andrea Borgese, con moglie e passeggino in via Luca Giordano - lo dico da dipendente sanitario: un nuovo lockdown non mi dispiacerebbe.

Io e mia moglie, infermiera anche lei, rischiamo più al lavoro che quando passeggiamo. Siamo usciti per regalare un po' d'aria al nostro bimbo di un mese». Folla e mercato domenicale anche per gli extracomunitari in via Marvasi, in zona Vasto. 

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Via Scarlatti, verso pranzo, pullula di vita e passanti di ogni età. Tutti con mascherina, tranne chi consuma ai tavoli. Ci sono anche gruppi di musicisti di strada che si esibiscono con tanto di applausi. Tornando ai bar, qui si notano centinaia di gruppetti di giovani seduti intorno a tavoli pieni zeppi di spritz. Viste le restrizioni notturne, l'orario del divertimento si è anticipato. «La gente sta rifiutando un nuovo lockdown - racconta il giovane direttore Federico Beuf, del bar Sanit Honoré in piazza Vanvitelli - il primo lockdown ci ha messo in una situazione tale da non poterne accettare un secondo. I napoletani in questa domenica sono tornati in strada, al contrario dei giorni scorsi. Ci sono dei giovani che hanno approfittato della mattina per uscire». «Le notizie sul virus scatenano una paura che incide sul commercio - aggiunge Donato Conte del bar 7 Grammi di via Scarlatti - di sera lavoriamo pochissimo, ma oggi è finalmente una bella giornata, e questa è quasi una domenica normale: quando piove qui non c'è quasi nessuno». «La gente c'è - conclude l'edicolante Nicola Minieri - ma i cittadini fanno una passeggiata e se ne vanno: non comprano come prima, e chi può spendere non lo fa in attesa di organizzarsi per l'eventuale lockdown di Natale. Si esce per prendere aria». 

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Si annuncia una «serrata spontanea» per i locali notturni. «Cinque bar su 10 tra Falcone e Chiaia chiuderanno dal lunedì al giovedì, almeno per questa settimana e in attesa del prossimo dpcm - prosegue Maccaroni - stare aperti senza lavorare aggiunge solo spese in un momento in cui incassiamo quasi l'80% in meno». «Domenica notte - avverte Enrico Schettino di Giappo a Chiaia - mentre nei locali c'era distanziamento, nello slargo di San Pasquale c'erano centinaia di ragazzi». Continuano controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme anti-Covid: nella notte scorsa i carabinieri del Comando provinciale hanno multato 46 persone senza mascherina e 4 locali, tra cui una nota paninoteca di via Cilea per irregolarità igienico-sanitarie.

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