Covid a Napoli, donna morta in ospedale con sintomi sospetti: test atteso da tre giorni, salma bloccata

Covid a Napoli, donna morta in ospedale con sintomi sospetti: test atteso da tre giorni, salma bloccata
di Francesca Mari
Domenica 4 Ottobre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 18:18
4 Minuti di Lettura

È stata portata in ospedale dopo un malore in strada con un'ambulanza no-Covid, soccorsa poi in ospedale insieme ad altri pazienti e in condizioni di promiscuità per medici e infermieri. Poi è morta, ufficialmente per edema polmonare. Sottoposta a test sierologico post mortem è risultata positiva per cui sul copo è stato praticato anche il tampone, di cui da tre giorni non si ne conosce l'esito. Ora è nella camera mortuaria dell'ospedale insieme ad altri deceduti e i figli non possono vederla né darle degna sepoltura finché non si scoprirà se è morta con Covid o meno. Scatena polemiche sulla gestione dei pazienti negli ospedali no Covid come il Maresca di Torre del Greco il caso di M.N., 86enne della città corallina deceduta per edema polmonare giovedì alle 15 al nosocomio di via Montedoro. L'anziana, da quanto raccontano i familiari, aveva problemi cardiologici ma era sotto controllo finché giovedì mattina ha avuto un malore per strada ed è stata soccorsa dall'ambulanza del 118, quella non attrezzata per casi Covid. È quindi stata trasferita al pronto soccorso del Maresca da medici e operatori senza protezione, nonostante avesse problemi respiratori. Qui è rimasta, insieme ad altri pazienti, e la sua situazione si è aggravata in poco tempo tanto che è deceduta nel primo pomeriggio.
 

 

«Non vedo mia madre da allora - dice il figlio L.P.- e finché non conosceremo l'esito del tampone non possiamo vederla né darle degna sepoltura. Non sappiamo nulla, non ci hanno detto niente dall'ospedale se non che i valori del sierologico sono alterati. Ci hanno detto che presto avremo il risultato, noi non abbiamo nulla contro i medici che hanno fatto di tutto per salvare mia madre ma vogliamo soltanto conoscere la verità». Una situazione «border line» che vivono tanti pazienti e familiari, soprattutto per i ritardi negli esiti dei tamponi che oltre a creare disagi ai malati possono costituire un rischio anche per chi è in contatto con i sospetti Covid. In particolare negli ospedali dove non ci sono i percorsi protetti entrano in contatto con pazienti, che poi possono rivelarsi positivi, decine di operatori, medici, infermieri e addetti ad altri servizi. A denunciare questi ritardi e i rischi che ne conseguono la delegata alla Protezione Civile di Torre del Greco, Maria Orlando. «È una situazione incresciosa - tuona - che si sta verificando sempre più spesso. Dopo due tavoli di concertazione con l'Asl a cui ho chiesto priorità per i risultati dei tamponi per alcune categorie come malati oncologici e bambini, qui accade l'assurdo. La signora è morta da tre giorni e avrebbe dovuto avere immediatamente l'esito del tampone sia per i suoi familiari che per l'incolumità di pazienti e medici dell'ospedale. Per i familiari che non sanno ancora se la signora sia morta per Covid o no e che non possono nemmeno programmare i funerali, per noi del centro operativo comunale che non sappiamo se la donna è da annoverare tra i deceduti Covid». Orlando denuncia anche i soccorsi e le cure effettuati sulla donna senza protezioni. «La paziente è stata soccorsa da un'ambulanza no Covid e assistita in reparto senza alcuna protezione. Intanto non c'è stata sanificazione e non sappiamo se i medici e i pazienti che sono venuti a contatto con lei siano a rischio. L'esito del tampone, in questi casi, deve essere immediato perché è in gioco la salute di tante persone».
 

Secondo indiscrezioni alcuni familiari dell'anziana sarebbero risultati positivi al Covid nelle scorse settimane e sono rimasti in isolamento domiciliare fino alla negativizzazione, quindi l'anziana potrebbe aver potuto contrarre il virus proprio in famiglia. Un'informazione che l'ospedale avrebbe dovuto conoscere per trattare il caso con le dovute precauzioni. Venerdì era risultata positiva un'altra donna, una 70enne, rimasta al Maresca in isolamento perché al Covid Center di Boscotrecase, dove vengono trasferiti i pazienti con accertata positività, non c'erano posti liberi.
Come nella prima fase della pandemia il Covid Hospital è di nuovo saturo e ha bisogno di nuovi posti letto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA