Covid a Napoli, contagi in risalita (+18%) ma malati più giovani: il picco tra Bagnoli e Pianura

Covid a Napoli, contagi in risalita (+18%) ma malati più giovani: il picco tra Bagnoli e Pianura
di Paolo Barbuto
Sabato 16 Gennaio 2021, 09:30 - Ultimo agg. 13:09
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L'effetto delle feste natalizie si mostra sotto forma di curva che inizia a risalire. I dati sono più chiari di qualunque discorso, quella confortante linea dei nuovi contagi, che continuava a scendere dopo la grande paura di novembre, adesso non va più verso il basso, ha ricominciato a sollevarsi verso la vetta.

Il dato proviene dal report settimanale che il Comune di Napoli realizza grazie all'impegno e alla professionalità dell'unità di statistica medica dell'università Vanvitelli.

Si tratta di un focus settimanale per spiegare come si muove il virus all'interno dei confini di Napoli. Dopo qualche settimana di entusiasmo, adesso quel documento regala nuovi brividi e segnala una crescita diffusa su tutto il territorio con picchi di crescita concentrati principalmente a Bagnoli, Pianura e nella Zona Industriale.

«Nelle ultime due settimane si è avuta un'interruzione della diminuzione del contagio nella città di Napoli, che invece è attualmente in leggero aumento - è scritto nelle conclusioni del report ufficiale - il tutto probabilmente legato alle festività natalizie. Questo rappresenta un elemento da monitorare con attenzione per evitare un nuovo picco di contagi nella città».

L'allarme è lanciato con moderazione perché la crescita non è ancora esponenziale, però la piantina dei quartieri, con i colori che giorno dopo giorno virano sempre più verso l'arancione e il rosso, non consente di vivere ore tranquille. Anche perché i dati del capoluogo regionale sono tremendamente più alti rispetto a quelli medi della Campania: «La città di Napoli evidenzia una incidenza di Covid-19 sempre maggiore rispetto alla regione - è spiegato nel report - questo si riflette sul dato della mortalità, notevolmente aumentata, con un tasso attuale che risulta quasi raddoppiato rispetto a quello della regione Campania (82,6 morti ogni 100mila abitanti a Napoli contro i 47,2 della regione). Anche il numero di ricoveri ospedalieri registra un lieve aumento, mentre il dato delle terapie intensive è stabile».

Nei giorni di massima diffusione del Covid in città, a novembre quando si sono toccati anche i mille morti in un solo giorno, la percentuale di contagiati ogni diecimila abitanti, vedeva in testa le fasce di popolazione dall'età più avanzata: ultraottantenni, over 60, ma c'erano anche tanti trentenni nel gruppo dei contagiati che cresceva di giorno in giorno.

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Nella rilevazione che confronta le ultime due settimane di contagio, la percentuale in assoluto più rilevante di ammalati riguarda il gruppo di napoletani compreso fra i 19 e i 30 anni con una crescita che arriva al 4,7%; però, rispetto al passato in quest'ultima rilevazione viene fuori un dato piuttosto significativo: al secondo posto fra le classi d'età in cui il contagio è cresciuto maggiormente fra il 3 e il 10 gennaio 2021, ci sono i bimbi al di sotto dei sei anni per i quali s'è registrata una variazione prossima al 3% (2,9 per la precisione), al terzo posto per volume di crescita, la classe d'età compresa fra i 6 e i 18 anni che è aumentata, nell'ultima settimana, del 2,6%. Addirittura diminuita la percentuale di contagiati con età superiore ai 75 anni che ha avuto una variazione pari al -0.9%.

Insomma, c'è una singolare variazione di tendenza. A Napoli si stanno ammalando più ragazzini e bambini e (fortunatamente) meno anziani: probabilmente anche questo dato andrà tenuto in considerazione per predisporre i piani sanitari dell'immediato futuro. 

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