Covid a Napoli, record di sintomatici e ospedali in affanno: «Siamo già nella terza ondata»

Covid a Napoli, record di sintomatici e ospedali in affanno: «Siamo già nella terza ondata»
di Ettore Mautone
Venerdì 5 Marzo 2021, 09:00
4 Minuti di Lettura

Effetto variante inglese: boom di sintomatici al Covid a Napoli e provincia, ospedali sotto stress e caos nei pronto soccorso. Anche i giovani si ammalano e intere famiglie sono a casa (per ora) con febbre e ossigeno. La situazione tipo è quella in cui c'è il capostipite quasi ottantenne che ha l'ossigeno, il genero di mezza età a casa con la febbre, altri familiari fragili per patologie croniche (diabete, ipertensione) negativi al tampone, ma in difficoltà a gestire l'isolamento, e infine i figli, dai 20 ai 50 anni, a cui tocca gestire l'assistenza ma a rischio anch'essi in quanto non ancora vaccinati, e nemmeno indenni alle nuove varianti.

Intanto proprio ieri a Napoli si è registrato il picco di sintomatici dell'ultima settimana (oltre 70) assorbendo circa un terzo di quelli dell'intera regione (216, anche questo il valore più alto da fine novembre). Un dato in grado di incidere sull'impegno del Servizio sanitario territoriale e ospedaliero. Molti medici di famiglia segnalano un aumento dei casi al tampone rapido, e circa un terzo accusa febbre, tosse e altri sintomi più o meno gravi di infezione. La media dei soggetti che hanno manifestato la malattia negli ultimi sette giorni, è stata di circa 66 al giorno in buona parte assistititi tra le mura domestiche. Alcuni di questi finiscono in ospedale con forme di infezione più aggressive. «Dall'inizio dell'epidemia questo potrebbe essere lo snodo più impegnativo - avverte Rodolfo Punzi, direttore di dipartimento al Cotugno - la malattia causata dalla variante inglese sembra evolvere più rapidamente verso gravi polmoniti». Non solo. «Nei reparti iniziamo a vedere anche i giovani, cosa che prima non avveniva - spiega Maurizio Di Mauro, manager del Cotugno - i protagonisti della movida credono di non avere problemi con il virus pensando, erroneamente, che solo gli anziani siano a rischio, invece vediamo anche soggetti di 40 o 50 anni sani con gravi polmoniti, e anche i trentenni.

L'età media dei contagiati è calata a circa 44 anni in questo momento».

Video

La terza ondata si profila ormai all'orizzonte e inizia con reparti Covid già pieni in città e pochi posti letto ancora disponibili, quelli di sub intensiva praticamente esauriti e le rianimazioni all'80 per cento della ricettività con la complicazione che i grandi pronto soccorso sono in ginocchio non solo per l'afflusso dei casi di infezione sintomatici, ma anche e soprattutto per quelli ordinari. Casi clinici oncologici, cardiologici, a impegno urologico, neurologico e anche tutti mediamente più gravi di quanto non si vedesse in passato proprio per le ripetute chiusure degli ospedali che nell'ultimo anno hanno fatto trascurare controlli e screening. Al Cardarelli l'intersindacale della dirigenza medica è sul piede di guerra e dopo aver dichiarato lo stato di agitazione ha ottenuto la convocazione dal manager Giuseppe Longo. A vuoto il tentativo di gemellare per il Covid il Cardarelli col Policlinico in quanto anche quest'ultimo viaggia in assetto di massimo carico assistenziale. Sfiora il caos, infine, la prima linea dell'Ospedale del mare dove ieri due medici dovevano badare a 10 casi sospetti Covid con polmonite, un reparto di medicina di urgenza pieno, la sala di osservazione breve con 45 pazienti e altri 15 al triage in attesa. In pratica un quadro sempre più simile a quello, drammatico, che si è registrato nel picco di novembre. Significativo poi che la maggiore incidenza per 100 mila abitanti in questo momento a Napoli si ha nella fascia di età da 31 a 45 anni (226 per 100mila) seguita da quella da 19 a 30 (218) mentre lo stesso dato di incidenza degli ultra 75enni (180) si registra nei ragazzi da 6 a 18 anni.

«Nell'ultima settimana, dal 22 al 28 febbraio - avverte Giuseppe Signoriello dell'unità di Statistica medica della Vanvitelli che monitora l'epidenia per conto del Comune di Napoli - in città l'incremento dei casi Covid rispetto alla settimana precedente, è stato del 49 per cento ed è evidente in tutte le classi di età. Il quadro attuale è, dunque, di estrema attenzione». Un quadro prima concentrato soprattutto nelle fasce di età scolare e che evidentemente, come purtroppo si temeva, si è allargato anche agli altri componenti della famiglia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA