Coronavirus a Napoli, ospedali tutti pieni: entra in funzione il Loreto Nuovo

Coronavirus a Napoli, ospedali tutti pieni: entra in funzione il Loreto Nuovo
di Ettore Mautone
Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:00 - Ultimo agg. 12:32
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Il Covid-19 avanza a grandi passi: la ricettività del Cotugno è al limite. Oltre la frontiera della rianimazione del Policlinico, che ha ancora 5 o 6 posti su 13 disponibili, e di Pozzuoli (3 su 4 unità di rianimazione sono occupate) c'è ora il Loreto Nuovo. Il presidio di via Vespucci apre oggi ufficialmente i battenti con 10 unità di Terapia intensiva. Dalle ore 8 di stamattina accoglierà i pazienti critici trasferiti dal 118. L'ospedale è stato svuotato e ristrutturato, il pronto soccorso chiuso per qualche giorno per fare posto a degenze Covid. La task-force della Protezione civile con l'arrivo dell'emergenza ne ha riprogrammato il ruolo in varie fasi articolate in 20 giorni fino al prossimo 2 aprile. Il manager Ciro Verdoliva, sta facendo lavorare notte e giorno tutte le squadre di operai disponibili. Il Loreto sarà dotato di 70 posti letto dedicati al coronavirus. I lavori sono in corso: oggi aprono i primi 10 posti di terapia intensiva, il 22 marzo ne saranno operativi altri 10 per degenze ordinarie che raddoppieranno il 27. Il giorno dopo si inaugureranno 20 posti di terapia sub intensiva per poi completare il lavoro il 2 aprile con le ultime 20 unità di degenza ordinaria. Sul fronte personale Verdoliva ha chiesto aiuto ai pensionati: richiamati per ora Postiglione ex primario della rianimazione del Loreto e Franco Faella grande esperto, già primario del Cotugno col il suo storico caposala anche lui in pensione.
 

 

È al limite: l'altra notte ha dovuto trasferire un paziente critico, ricoverato dal 7 marzo, giunto con maschera tracheale e in arresto cardiaco alla rianimazione del Policlinico. Intubato è deceduto poco dopo. Il paziente aveva 63 anni e non pare fosse affetto da patologie croniche. Il 118 in alcuni casi ha dovuto riportare indietro, di nuovo a casa, pazienti in quarantena domiciliare aggravatisi dopo giorni di febbre. Al Cotugno, in attesa di attivare i 60 posti del nuovo padiglione (10 per ora quelli funzionanti) sono in totale 90 i posti Covid già occupati nelle varie divisioni, 79 positivi al virus e 11 in attesa di responso ma tutti con un quadro clinico di polmonite bilaterale interstiziale. Anche le rianimazioni dell'Azienda dei Colli sono piene: quella del Cotugno, 8 posti, da giorni lavora a ritmi serratissimi con otto rianimatori che si alternano nei tre turni a cui se ne è aggiunto un altro ma spesso costretti ad assentarsi per emergenze nei reparti. Sono arrivati giovani ma non tutto il personale esperto è intercambiabile. Altri 8 posti di terapia intensiva sono satura al Monaldi e ieri mattina se ne sono aggiunti altri nove, liberando quelli a disposizione delle cardiochirurgie. Anche queste nella serata di ieri erano piene per l'enorme richiesta di ricoveri dal 118. Anche al Policlinico, fino all'altro ieri con 13 posti disponibili di cui 11 liberi, sta per scattare il semaforo rosso. Qui il primario Giuseppe Servillo, allertato dalla Croce rossa di Pistoia per due casi critici dalla Toscana, ha dovuto far scattare lo stop in quanto dal 118 sono giunte richieste da Cotugno, ospedale del mare, Torre del Greco, Castellammare, Cava e Nocera.
 

In pieno marasma il San Giovanni Bosco dove la tenda della protezione civile non è mai partita, carente di percorsi e di presidi.
Ieri sera alla Doganella c'erano 2 pazienti sospetti ricoverati in rianimazione e un terzo in pronto soccorso da intubare posizionato nella guardiola dell'ex drappello di polizia. 

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