Coronavirus a Napoli, il viceministro Sileri al Pascale: «Recuperiamo mezzo milione di interventi chirurgici»

Coronavirus a Napoli, il viceministro Sileri al Pascale: «Recuperiamo mezzo milione di interventi chirurgici»
di Elvira Iadanza
Lunedì 27 Luglio 2020, 18:08 - Ultimo agg. 23:00
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«Nessuno si senta escluso», avrebbe detto de Gregori, un concetto applicabile anche alla medicina. Per dimostrare l'appoggio a tutto il lavoro che i medici hanno svolto durante gli ultimi mesi, questa mattina il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha visitato l'Istituto Pascale di Napoli, dove ha incontrato il management del polo oncologico. Un modo per puntare l'accento anche sulle altre patologie, specie quelle oncologiche, che non si sono fermate nel corso della pandemia.

«La visita al Pascale è importante - ha detto il viceministro - perché ci sono tante malattie che sono rimaste indietro. Sono saltati mezzo milione di interventi. Ora dobbiamo recuperare».
 

 

Il Pascale, che si è rivelato un'eccellenza attraverso la sperimentazione del farmaco Tocilizumab per stabilizzare i pazienti Covid, ha però ancora tanti traguardi da vantare: ultimo tra questi l'intervento a un paziente di 190 chili con un tumore al rene.

Durante l'incontro i medici hanno spiegato al ministro i progetti e le sperimentazioni in corso, chiedendo di essere messi (anche attraverso i fondi elargiti) al pari di altre strutture italiane. 
 

Il periodo post pandemico, però, si è fatto sentire e il viceministro ha tracciato il quadro della situazione: «Le variazioni giornaliere dei positivi sono nella norma. Il trend è di stabilità, ma ci sono focolai che vanno tenuti sotto controllo attraverso un numero importante di tamponi. Il nostro futuro è legato all'esistenza di questa nuova malattia. Il virus esiste e se abbiamo dei sintomi bisogna aspettare in casa il tampone, avvertendo il proprio medico. Una seconda ondata è possibile, ma vedo difficile raggiungere numeri gravi come quelli di marzo».

Sileri ha anche parlato della quarantena per chi viene dai Paesi extra Schengen: «Bisognerebbe fare tamponi anche all'aeroporto, ma poi andrebbe rispettata comunque la quarantena». 

E sull'ordinanza campana che prevede multe per chi non indossa la mascherina nelle aree chiuse: «Non sono regole dure. E le regole devono essere sempre rispettate. Dobbiamo pensare alle mascherine come agli occhiali, li indossiamo ogni qual volta ce n'è necessità». 

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