Coronavirus a Napoli: prof con la mascherina, è rivolta al liceo Mercalli

Coronavirus a Napoli: prof con la mascherina, è rivolta al liceo Mercalli
di Mariagiovanna Capone
Martedì 3 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo agg. 14:32
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È caos nelle scuole della provincia di Napoli. Tutte le ordinanze sindacali emesse domenica che prolungavano la chiusura dei plessi fino a domani «in via precauzionale» sono decadute poiché è entrato in vigore il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri con ulteriori misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Un procedimento che implica quindi scuole aperte anche nei comuni di San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio, che immediatamente hanno comunicato la regolarità degli ingressi ai dirigenti scolastici e ai cittadini. Il sindaco di Pozzuoli ha ufficializzato la riapertura solo alle 21.30, confondendo la platea scolastica, Bacoli e Monte di Procida invece no. A Quarto, infine, scuole chiuse anche oggi ma ufficialmente per ultimare la sanificazione. A Napoli invece le scuole erano aperte ma non sono mancati disagi per mancanza di acqua a Bagnoli e sapone all'Arenella, mentre al liceo Mercalli scoppia il caso: una docente si è presentata con la mascherina in classe dichiarando agli studenti di essere stata nel basso Lodigiano. Dopo le proteste c'è stato un faccia a faccia con la dirigente e i rappresentanti dei genitori cui viene però data una versione differente: il viaggio sarebbe avvenuto nel Parmense.

Al liceo Mercalli a Chiaia è scoppiato un caso poiché una docente si è presentata a lezione in mascherina, motivando lo zelo per «un recente viaggio nel basso Lodigiano», come riferiscono i liceali. Versione cambiata in presenza della dirigente: il viaggio sarebbe avvenuto in Emilia Romagna dove non vige il divieto di allontanamento dal territorio comunale. «Una versione accettata dalla dirigente ma che non ci soddisfa né ci fa sentire tutelati» commentano i genitori degli studenti che chiedono la sospensione delle lezioni e promettono di voler andare a fondo della questione.

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È domenica quando i sindaci di alcuni comuni dell'area vesuviana e flegrea comunicano alla cittadinanza e ai dirigenti scolastici la loro decisione di chiudere «in via precauzionale» le scuole per ulteriori tre giorni. Le ordinanze sindacali parlano di «precauzioni messe in campo per rassicurare la cittadinanza», tutte lecite e previste per legge, ma che decadono con la pubblicazione del nuovo Dpcm previsto per questa emergenza dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, realizzata proprio per evitare inutili chiusure dopo le sanificazioni decise dalle Regioni in sintonia con il governo. Le ordinanze dovevano durare fino a mercoledì ma l'entrata in vigore del Dpcm le ha fatte decadere automaticamente, quindi da oggi tutto torna alla normalità.

In Campania gli ingressi di ieri si attestano al 70 per cento, quindi la paura ha perso sulla ragionevolezza, come precisa l'assessore Lucia Fortini. «Siamo in sintonia con il governo e seguiamo la filiera istituzionale. Il governatore Vincenzo De Luca è in continuo contatto con la presidenza del Consiglio e il ministero della Salute» precisa. «Capisco che la paura sia un sentimento ancora molto presente, io stessa sono stata presa di mira da dirigenti, docenti e famiglie per le decisioni prese dalle istituzioni, ho dovuto anche sedare gli animi riguardo fake news secondo le quali al liceo Sannazaro di Napoli c'era una persona in quarantena: tutto falso. Ora basta con il panico».
 


Nel Comune di Napoli scuole aperte da ieri, ma ci sono state delle problematiche in alcuni plessi come segnalato dalle famiglie. All'Istituto comprensivo Quarati all'Arenella metà famiglie hanno ritirato i figli «per assenza di materiale igienico»: i bagni erano infatti privi di carta igienica e sapone per le mani. All'Istituto Madonna Assunta di Bagnoli invece la dirigente è stata obbligata a chiudere la scuola per la sospensione della fornitura idrica per la rottura della rete. «Chiudere le scuole al momento può voler dire chiuderle fino alla fine dell'anno scolastico» ha commentato il sindaco Luigi de Magistris a proposito della decisione di tenere aperti i plessi dopo alcuni giorni di sospensione delle lezioni: «Non solo, vorrebbe dire chiudere anche le metropolitane, gli uffici pubblici e privati, i locali, i cinema, i teatri e vietare qualsiasi mobilità». 

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