Coronavirus a Napoli, l'Asl dispone la quarantena domiciliare per Cicelyn

Coronavirus a Napoli, l'Asl dispone la quarantena domiciliare per Cicelyn
Domenica 22 Marzo 2020, 15:30 - Ultimo agg. 23 Marzo, 08:06
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Scatta la quarantena domiciliare per il giornalista Eduardo Cicelyn, autore del pezzo delle polemiche sull'uscita da casa senza validi motivi uscito ieri sul Corriere del Mezzogiorno. Lo rende noto l'Asl Napoli 1 Centro. L'Asl «ha attivato il dipartimento di prevenzione - e in modo specifico l'unità operativa prevenzione Collettiva - per porre in domiciliazione fiduciaria per 14 giorni (come da ordinanza presidente Regione Campania n. 15 del 13 marzo 2020) il giornalista in questione. Il provvedimento è stato adottato in doverosa esecuzione di un superiore atto amministrativo e sulla scorta della esplicita ammissione, da parte del dottor Cicelyn, di plurime e reiterate violazioni di provvedimenti dell'autorità amministrativa in materia di igiene e sicurezza pubbliche».

Il direttore della Asl Ciro Verdoliva «coglie l'occasione per esprimere, sul piano personale, l'amarezza nei confronti di una condotta trasgressiva esibita con disinvoltura e supportata da argomenti che, senza entrare nel merito della relativa fondatezza, rischiano di incentivare analoghe condotte di violazione di leggi e di provvedimenti adottati con dolorosa consapevolezza per contrastare la diffusione del virus e il pericoloso intasamento delle strutture sanitarie pubbliche. Molte persone, medici e infermieri soprattutto, rischiano la vita per stare al fianco dei pazienti e di quanti sono costretti, loro malgrado, a restare in strada per ragioni di lavoro. Sono loro, per primi, a chiedere misure contenitive severe, tra cui quella di rimanere a casa, per evitare una propagazione incontrollata ed esponenziale del virus. È in gioco la tenuta del servizio sanitario pubblico, che - si badi - è posto a garanzia e presidio soprattutto dei più deboli. Un'esibita e argomentata disobbedienza, se imitata, porterebbe a danni di proporzioni enormi».

«È un assurdo e ignobile attacco alla libertà di stampa, di pensiero e di espressione». Così Cicelyn commenta all'Adnkronos l'obbligo di quarantena domiciliare: «Non sono contagiato, non mi hanno trovato per strada e multato per questo, ma vengo processato per le intenzioni e la cosa drammatica è che non c'è possibilità di opporsi, non posso andare da un avvocato, i tribunali sono chiusi. Un signore della Asl, su chiaro mandato di qualcuno, può disporre della mia libertà personale e non posso presentarmi in tribunale per conoscere l'accusa reale, che nel provvedimento non c'è perché sarebbe risibile». Cicelyn ribadisce: «Non ho violato l'ordinanza ma vengo “arrestato” per un reato di opinione, per aver raccontato i fatti miei in pubblico, come neanche in epoca fascista. È una roba da potestà, sindaci e governatori stanno facendo campagna elettorale sulla nostra pelle. Posso aver scritto tutte le sciocchezze di questo mondo, ma - conclude - ho la libertà di farlo e nessuno può mettermi in carcere per questo, neanche sotto i bombardamenti».

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