Coronavirus a Napoli, in campo i bidelli: a scuola pulizie fai-da-te

Coronavirus a Napoli, in campo i bidelli: a scuola pulizie fai-da-te
Venerdì 28 Febbraio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 17:23
4 Minuti di Lettura

La preside Bianca Vinci, di buon mattino, entra nell'istituto comprensivo Scudillo Salvemini carica di buste piene di prodotti igienizzanti e detersivi. Li ha comprati e trasportati a mano lei stessa, e nelle ultime ore è entrate in diverse farmacie, riuscendo ad accaparrarsi alcune mascherine di quelle col filtro, «le ultime», indossate dal personale Ata che dopo poco strofina già i pavimenti della scuola deserta. Le stesse scene avvengono nello stesso momento al Genovesi, al Vittorio Emanuele e in quasi tutte le altre scuole chiuse poche ore prima, nella serata del 26, dalla doppia ordinanza di Comune e Regione. Scene di «sanificazione» in versione napoletana. O meglio, di «igienizzazione straordinaria» causa coronavirus, precisano dal Comune. Ci vuole tempo per mettere in piedi la macchina burocratica per le ditte esterne di pulizia, intanto il personale Ata procede con la «sanificazione fai-da-te».

LEGGI ANCHE Coronavirus: più guariti, il virus è mutato in Italia 

Ieri mattina il personale scolastico brancolava nel buio, in attesa di notizie dalle istituzioni. E nell'attesa, i dipendenti Ata, su disposizione di molti presidi, hanno indossato le mascherine, imbracciato scope e moci e iniziato a pulire aule e corridoi. «Ho sentito l'esigenza di prevenire questa situazione di emergenza con tutti gli accorgimenti previsti dalla circolare aggiunge la preside dell'istituto Scudillo-Salvemini, Vinci Nessuno mi ha costretto. Ho girato tanto per trovare le mascherine, le ho pagate 6,90 euro. Ho il dovere di fare tutto il possibile per tranquillizzare e prevenire». La musica non cambia in piazza del Gesù, all'esterno del Genovesi. L'odore di disinfettante arriva fino all'obelisco e la custode in guardiola ha la sua mascherina (senza filtro stavolta) pronta all'uso. Il preside, Vittorio Delle Donne, è al telefono da ore. «Dall'ordinanza si evince che dovranno arrivare ditte esterne, ma al momento le istituzioni non ci hanno fornito una calendarizzazione, che attendo con fiducia, anche per organizzare il supporto che il nostro personale Ata, come da ordinanza, deve fornire alla ditta. Intanto provvediamo coi nostri Ata: puliscono in maniera massiccia l'istituto». In via San Sebastiano si incontra Luigi Di Stadio, direttore amministrativo del Vittorio Emanuele: «Stiamo facendo le nostre pulizie dice Per ora non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione».
 


La «sanificazione» ha toccato anche gli atenei. Deserto a Monte Sant'Angelo e off limits anche il bar. Deserto anche a Giurisprudenza, dove si trovano solo i custodi dietro le porte socchiuse del palazzo di vetro. La folla, invece, si raccoglie a pochi passi di distanza, all'esterno della facoltà di Lettere e Filosofia. Decine e decine fra laureandi, genitori, amici e parenti, attendono con fiori e allori il loro turno per entrare nel chiostro federiciano. L'organizzazione è avvenuta in poco tempo: «Potranno accompagnarmi solo due persone e in orari stabiliti sospira Mariano Vitolo, laureando in Filologia Moderna Un po' triste che i miei amici non possano assistere, ma è andata così». La laurea ai tempi del coronavirus. «Già in queste ore - spiega Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II - inizieranno le prime operazioni in facoltà. Si agirà su tutto l'edificio, e non solo su aule e corridoi interni».

LEGGI ANCHE Coronavirus, la beffa dell'ospedale di Eboli 

Ore di lavoro intenso per Asl, Comune e Città Metropolitana, per tenere dietro alle ordinanze emanate da poche ore. Sono questi tre gli enti che si occuperanno dell'«igienizzazione straordinaria degli istituti - dice l'assessora alla Scuola Annamaria Palmieri - Non chiamiamola sanificazione. La Napoliservizi ieri ha lavorato su asili nido e scuole materne comunali. Per le superiori abbiamo chiesto a Città Metropolitana. Le medie saranno igienizzate dalla Asl, sta iniziando con le elementari, e da Napoliservizi. Proviamo a contenere i costi, ma se servirà attingeremo al fondo di riserva». Quanto alle superiori, c'è stato da superare «l'ostacolo dei bandi di gara: avrebbero comportato tempi di affidamento lunghi e sarebbe stato impossibile finire nei tempi dettati dall'ordinanza - spiega Domenico Marrazzo, delegato alla Scuola di Città Metropolitana - Oggi comunicheremo ai dirigenti scolastici il metodo adottato: saranno gli stessi presidi a chiamare le ditte esterne di igienizzazione e poi Città Metropolitana rimborserà la spesa, che prevediamo di 1000 euro circa per ogni plesso, a seconda della grandezza.
Abbiamo stanziato 400mila euro per 300 scuole, di cui un terzo sono a Napoli». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA