Coronavirus a Napoli, pronte due caserme e tende anti-contagio in tutti gli ospedali

Coronavirus a Napoli, pronte due caserme e tende anti-contagio in tutti gli ospedali
di Gigi Di Fiore
Giovedì 5 Marzo 2020, 07:00 - Ultimo agg. 10:36
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Dal 27 febbraio, con un decreto, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha istituito una task force per affrontare l'emergenza Coronavirus. Ne fanno parte 33 persone, coordinate da Italo Giulivo, direttore generale per la Protezione civile della Regione. Ci sono dirigenti regionali legati al settore sanitario, farmaceutico e di protezione civile, ma anche i direttori generali delle Asl. Una struttura in attività 24 ore su 24, cha ha il compito di «garantire la tempestività e appropriatezza delle informazioni e delle risposte dei diversi soggetti competenti sul territorio regionale».

Per evitare panico e diffusione incontrollata di notizie, la Regione diffonde due bollettini giornalieri sul numero dei tamponi effettuati all'ospedale Cotugno, sui casi risultati positivi, sugli eventuali morti e guariti. Ogni tampone positivo viene sottoposto alla successiva convalida dell'Istituto superiore della sanità a Roma prima di diventare notizia ufficiale. Sul sito della Regione Campania, sono visibili i provvedimenti amministrativi finora approvati per l'emergenza, affrontata in coordinamento con il ministero della Salute e la Protezione civile nazionale: 4 ordinanze dal 24 al 26 febbraio e il decreto di istituzione della task force. Da marzo, il governo ha deciso di accentrare le decisioni sul Coronavirus, affidando alle Regioni il coordinamento territoriale della gestione.
 

 

È il Cotugno, la struttura regionale specializzata in malattie infettive, l'ospedale delegato a eseguire i tamponi. Ne vengono fatti in media da 20 a 80 al giorno, ma l'ospedale ha la capacità di arrivare fino a 200 tamponi giornalieri. Tutti gli ospedali e le Asl regionali sono naturalmente mobilitati per fornire informazioni in tempo reale, su chiamate, sollecitazioni, ricoveri, richieste di consulti telefonici. Il coordinamento sui dati c'è ogni giorno nella riunione della task force con i direttori generali, o loro funzionari delegati, delle 11 aziende ospedaliere e delle Asl.

I casi più gravi vengono trattati al Cotugno, ma ogni struttura ha la possibilità di sottoporre i malati di Coronavirus a terapia intensiva. Nei giorni scorsi, il presidente De Luca ha dato la disponibilità di 20 posti letto di terapia intensiva per ammalati della Lombardia, regione che ha il maggior numero di contagiati ed è in emergenza. Circa 358 sono per ora disponibili in tutta la regione, in una fase che non è di emergenza. Tutti i casi finora accertati in Campania sono di importazione da altre regioni, non esiste quindi un focolaio di infezione campano.

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Le raccomandazioni, estese anche al territorio campano, seguono le indicazioni del ministero della Salute e della Protezione civile: evitare assembramenti e affollamenti in uffici pubblici, sanificazione dei mezzi di trasporto, dotazione di dispensatori di disinfettanti nelle strutture pubbliche, accorgimenti igienici individuali. Negli ospedali sono arrivate 5mila mascherine con i filtri, che si aggiungono alle 300mila in dotazione nelle sale chirurgiche. Materiale a disposizione degli operatori sanitari, in stato di allerta per affrontare un eventuale aggravamento dei contagi.

Le disposizioni ai sindaci, come ai responsabili di Asl e presidi ospedalieri, hanno per obiettivo evitare la diffusione del contagio. Da qui la collaborazione richiesta subito dopo l'accertamento, attraverso il tampone, di un caso positivo. Scattano, attraverso i sindaci, gli accertamenti sulle persone frequentate negli ultimi giorni dal contagiato e sui suoi spostamenti, per disporre subito i tamponi necessari. Finora, resta prevalente la quarantena volontaria in casa. 
 

C'è la disponibilità del ministero della Difesa a mettere a disposizione caserme e locali, per arginare possibili emergenze. Strutture in tutt'Italia, da attrezzare. In Campania, si tratta di due-tre caserme su cui la task force dovrà disporre sopralluoghi per verificarne l'idoneità. Strutture per un totale di circa 81 letti, da utilizzare soprattutto per eventuali quarantene. Misure che scatteranno solo in caso di eventuali peggioramenti della situazione. 

Sempre per prevenire i contagi, in collaborazione con la Protezione civile, la Croce rossa, l'Anpas e le associazioni di volontariato della Protezione civile, anche in Campania sono state allestite tende pneumatiche con condizionatori caldo/freddo per il cosiddetto pre-triage, le visite di pronto soccorso a pazienti che hanno bisogno di consulti in ospedale. Strutture che evitano il contatto del presunto contagiato con i pronto soccorso che, come è accaduto nel Lodigiano, possono alimentare la diffusione del virus. Finora, sono state allestite 50 tende in 44 ospedali, con un personale di 130 persone. Tende negli undici ospedali di Napoli, undici nella provincia, ma anche in due ospedali della provincia di Avellino, all'ospedale di Benevento, otto tra Caserta città e provincia, undici tra Salerno e provincia. Undici tende di pre-triage anche in altrettanti istituti penitenziari: Poggioreale, Secondigliano, Nisida, Avellino, Ariano Irpino, Sant'Angelo dei Lombardi, Benevento, Airola, Arienzo, Aversa, Salerno. 

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