Coronavirus a Napoli, altri cento posti di rianimazione: al Loreto riaprono ambulatori e reparti

Coronavirus a Napoli, altri cento posti di rianimazione: al Loreto riaprono ambulatori e reparti
di Ettore Mautone
Giovedì 18 Giugno 2020, 08:30 - Ultimo agg. 10:16
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Come in tutte le guerre che si rispettino anche in quella contro Covid-19 la Campania è pronta con un Piano A un Piano B e un Piano C per affrontare i vari scenari bellici contro il Virus. Ad ognuno di questi scenari operativi corrisponde una dotazione di armi e munizioni in termini organizzativi della rete ospedaliera e di posti letto secondo un programma approvato ieri dalla giunta regionale sulla scorta dalle indicazioni del ministero della Salute. Sul fronte delle terapie intensive l'incremento è di 213 posti rispetto ai 621 già previsti dal Piano ospedaliero del 2018: in totale 834 unità (758 pubbliche e 76 private). Un numero che comprende anche le strutture modulari Covid già realizzate (72 posti all'Ospedale del mare e 48 a Caserta e Salerno) per una dotazione regionale pari a 0,14 per mille abitanti. L'obiettivo è anche rafforzare la risposta assistenziale ospedaliera delle reti tempo-dipendenti (ictus, infarto e trauma) e delle attività pre e postoperatorie ordinarie ad alta complessità. Nel mirino anche il decongestionamento dei Pronto soccorso e delle aree di Urgenza. Disegno che impegna anche i 406 posti di terapia sub intensiva programmati. 
 

 

Per fronteggiare l'emergenza Covid in ognuno degli ospedali dedicati si sono definiti più posti letto attivi e da attivare nelle tre fasi. Il Piano A corrisponde all'attuale bassa incidenza epidemica e conta su 42 posti di terapia intensiva, 53 di sub-intentiva e 106 di degenza (totale 201). A Napoli sono impegnati il Padiglione G del Cotugno, il Covid dell'Ospedale del mare, il padiglione M del Cardarelli e la Federico II. Ad Avellino e Benevento al padiglione Covid del Moscati di Avellino e del San Pio di Benevento. Poi Maddaloni e Scafati. Nella Fase B di una eventuale recrudescenza epidemica, i posti letto diventerebbero 559 incrementando i presidi già attivi e facendo entrare in pista i 70 posti del Loreto i 12 della e i 38 d Boscotrecase. Caserta e Salerno conterebbero sulle 24 unità del Covid del Sant'Anna e del Ruggi a cui si aggiungerebbero i 28 posti del Da Procida. Infine c'è lo scenario C di forte ripresa dei contagi: scenario in cui il totale dei posti arriverebbe a 1.095 (245 di terapia intensiva, 303 di subintensiva e 547 di degenza) grazie a ulteriori incrementi e l'aggiunta di Pozzuoli, Frattamaggiore e Rizzoli di Ischia. Nel caso in cui i contagi e la pressione assistenziale non fossero più affrontabili, l'intensa rete ospedaliera farebbe fronte salvaguardando solo i grandi pronto soccorso.
 

Intanto a Napoli il Loreto, svuotato di pazienti e alla luce dell'attuale ridottissima richiesta di ricoveri, torna all'assetto Covid free. A partire da lunedì 22 giugno l'ospedale sarà sanificato e dal primo luglio riaprono 10 posti di Medicina, 28 di lungodegenza, 10 di Oncologia (day hospital), 2 di day surgery. Via libera anche agli ambulatori di Chirurgia, Dermatologia, Medicina, Oncologia, Radiologia con la Tac e laboratorio aperti anche ad accessi esterni. Per il pronto soccorso e la configurazione a Dea di I livello bisognerà attendere che l'emergenza Covid sia completamente archiviata. L'ospedale di via Vespucci in caso di recrudescenza epidemica massima (Piano C) in tempi rapidi dovrà tornare al ruolo di Covid Center com 70 posti (40 ordinari, 20 di sub-intensiva e i 10 di intensiva). «L'emergenza Covid non è ancora finita - avverte il manager della Asl Ciro Verdoliva e dunque prevediamo una struttura che deve, nel giro di pochi giorni, ritornare ad assumere un ruolo di protagonista contro il Coronavirus. Ciò non ci impedisce di lavorare per programmare il pronto soccorso del Loreto come Dea di I livello della rete regionale tempo dipendente a cui sarà destinato ad emergenza archiviata».

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