Napoli: Pasqua con il Coronavirus, assalto alle pescherie ​per la zuppa di cozze

Napoli: Pasqua con il Coronavirus, assalto alle pescherie per la zuppa di cozze
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 9 Aprile 2020, 23:00 - Ultimo agg. 10 Aprile, 12:01
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Più che la coscienza e la paura del contagio potè la zuppa di cozze. E forse anche l’irrefrenabile pulsione per il cosiddetto “struscio”. Fatto sta che quella di ieri resterà come una giornata da dimenticare sul fronte dell’affollamento nelle strade di Napoli. Tanta, troppa gente in strada sin dalle prime ore del mattino. Scene che non sono sfuggite ai responsabili dei controlli, ma soprattutto al presidente della Regione, che ha rivolto l’ennesimo appello alla cittadinanza.

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Non serviva il contapersone, ieri, per capire che mezza città si era riversata in strada. Vere e proprie resse agli ingressi delle pescherie, letteralmente prese d’assalto da chi non sa rinunciare alle tradizionali scorpacciate di mitili e al “brodo di polpo” che si consuma la sera del Giovedì Santo. Un pericolosissimo allentamento della tensione e di un rigore finora tutto sommato rispettato e comunque nei limiti del tollerabile. Scene da brividi un po’ ovunque. Dal mercatino di Antignano e anche lungo tante strade del Vomero, dell’Arenella, dei Colli Aminei; per non parlare poi della Pignasecca, di Porta Nolana, della Ferrovia, del Borgo Sant’Antonio Abate, di Soccavo e Fuorigrotta come della periferia occidentale, a cominciare dai popolosissimi quartieri di Barra e San Giovanni. Un lungo e continuo sciamare di irresponsabili. Tutto questo al netto di una considerazione: domenica e lunedì sarà chiusura totale dei supermercati (aperti solo distributori di benzina, edicole e farmacie) disposta da De Luca: se le scene viste ieri un po’ in tutta l’area metropolitana si riferiscono a ieri, giovedì, che cosa potrà succedere domani?
 

 

In vista di Pasqua e Pasquetta il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca raccomanda a Comuni, Prefetture, aziende e concessionari di trasporto di «intensificare, da oggi (ieri, ndr) e fino al 13 aprile» i controlli presso caselli autostradali, stazioni ferroviarie, porti ed aeroporti «al fine di assicurare il rigoroso rispetto delle disposizioni» in vigore, in particolare il divieto di spostamento da un comune all’altro valido a livello nazionale. In caso di trasgressione andranno applicate le sanzioni statali (multa da 400 a 3000 euro) e la quarantena per 14 giorni prevista dall’ordinanza regionale in vigore. Il governatore ha inviato in proposito una lettera a tutte le istituzioni ed aziende competenti.
 

Sugli assembramenti di ieri in città intervengono anche alcuni esponenti politici locali. «Ritengo doveroso lanciare un grido d’allarme per le tante, troppe, persone che si vedono in giro per la città in questi ultimi giorni” - dichiara il consigliere comunale Nino Simeone - Enormi file si creano in prossimità dei supermercati, mi arrivano foto e video veramente preoccupanti, da tanti quartieri della città, di cittadini che affollano i marciapiedi, in attesa del proprio turno, costringendo di fatto i passanti a non poter assolutamente rispettare le minime distanze di sicurezza«. Simeone lancia la proposta di istituire «un sistema di alternanza giornaliera per effettuare la spesa. Magari, dando la possibilità con turno giornaliero, in funzione a lettera iniziale del proprio cognome». Gli fa eco il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli: «Con un’epidemia pericolosissima in corso la gente pensa alla zuppa di cozze? Ma siamo impazziti? Alle autorità chiediamo controlli serrati e pene severe per i trasgressori».
 

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