Coronavirus a San Giorgio a Cremano: festa in villa per i 18 anni, tamponi a tutti gli invitati

Coronavirus a San Giorgio a Cremano: festa in villa per i 18 anni, tamponi a tutti gli invitati
di Francesco De Sio
Giovedì 11 Giugno 2020, 09:00
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Rimodulare a lungo termine il concetto di normalità per proteggersi da una minaccia invisibile, ma ancora presente. Uno step mentale decisivo per attraversare indenni la fase tre dell'emergenza Coronavirus che, tuttavia, non tutti in Campania hanno ancora recepito. L'esempio vizioso «arriva» da San Sebastiano al Vesuvio, dove il desiderio di aggregazione dei più giovani è sfociato in una festa clandestina nel giardino della villa di un noto libero professionista di zona.

Aver abbassato la guardia potrebbe ora costare caro agli oltre trenta partecipanti, per lo più iscritti a un liceo di San Giorgio a Cremano, tra cui anche il 17enne risultato positivo al Covid sabato scorso. Il party della scorsa settimana, tenutosi probabilmente per celebrare la maggiore età del figlio del proprietario, ha rischiato di trasformarsi in vero e proprio focolaio. Pericolo parzialmente smorzato solo dai primi risultati della prima tornata di tamponi: 18 dei 33 test effettuati sui giovani hanno dato esito negativo e fatto tirare un sospiro di sollievo a genitori e residenti di tutto il circondario vesuviano. Gli invitati infatti, oltre che da San Giorgio e San Sebastiano, erano infatti arrivati anche da Napoli, Ercolano, Cercola, Sant'Anastasia e Volla.
 

 

Solo il tempestivo lavoro del Centro di Coordinamento Epidemiologico Comunale di San Giorgio ha permesso di attuare una mappatura completa dei contatti del ragazzo infetto e di venire così a conoscenza del festino fuorilegge. Già disposto nel weekend l'isolamento domiciliare preventivo di una cinquantina di giovani in tutto. Il vero colpo di fortuna riguarderebbe tuttavia proprio le condizioni del 17enne sangiorgese: l'assenza di sintomi dell'adolescente, unita alla «fase calante» della sua esposizione al virus nel giorno della festa, ne avrebbe abbassato notevolmente la contagiosità. L'esito della prima tornata di esami sugli invitati associato alla negatività dell'ulteriore tampone sul giovane (per confermare la guarigione ne occorrono comunque due consecutivi senza tracce del patogeno) parrebbero confermare questa tesi.

Non abbastanza, evidentemente, per i tanti genitori di San Giorgio che in queste ore hanno scatenato una triste caccia all'untore. Ad animarli, oltre alla preoccupazione per l'incolumità dei figli, è soprattutto il sentimento di rabbia per l'incoscienza degli adulti che hanno permesso un assembramento di tale portata nel giardino di casa. Impossibile al momento escludere ulteriori indagini delle autorità competenti per la verifica dell'accaduto ed eventuali sanzioni per i trasgressori.
 

Intanto a farsi scudo vicendevolmente sono gli stessi partecipanti al party, i quali hanno espresso sui social commenti di solidarietà verso il 17enne dalle sfumature inquietanti: «Qualsiasi cosa abbia avuto, era praticamente in fase di guarigione perché non mostrava sintomi - afferma un coetaneo -. Si sta facendo allarmismo inutilmente».

Lo stesso padre del ragazzo positivo, preoccupato dal clima pesante avvertito in città attorno alla sua famiglia, ha raccontato di aver sottoposto già a maggio il figlio al test sierologico e di come questo avesse evidenziato tracce residue degli anticorpi IgG da Covid-19. Nell'erronea convinzione di aver smaltito il virus, il giovane avrebbe tuttavia continuato a frequentare gli amici e la fidanzata senza aspettare il tampone, con buona pace dei protocolli dettati dal governatore Vincenzo De Luca. L'apprensione per i ragazzi in quarantena e per i loro parenti immunologicamente più deboli resta alta: i risultati dell'ultima serie di tamponi sono attesi già in giornata. 

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