Covid a Napoli, in aula senza mascherina: a Portici il «miracolo» targato Nasa

Covid a Napoli, in aula senza mascherina: a Portici il «miracolo» targato Nasa
di Carla Cataldo
Martedì 6 Ottobre 2020, 08:30 - Ultimo agg. 19:21
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«La mascherina? In classe no, ma neanche nei corridoi o a mensa, se siamo distanziati». A Portici, una delle città più densamente popolate al mondo e dunque una delle più esposte al rischio del contagio, nascosta tra due file di palazzoni, c'è una scuola all'avanguardia dove si entra senza mascherine. È l'istituto comprensivo Santagata di via Poli, 1000 studenti in tutto e nessun caso di Covid. «No, qui la mascherina non serve», ripete uno degli studenti mentre attraversa il corridoio. Sembra di essere stati catapultati in un mondo parallelo dove la pandemia non è mai esistita. Il merito di questo piccolo miracolo è tutto racchiuso in quello che sembra un climatizzatore, ma che in realtà è un impianto di sanificazione all'avanguardia. Un impianto brevettato addirittura dalla Nasa. Immette nell'aria piccolissime particelle, che attraverso il sistema di ossidazione fotocatalitica riescono ad ammazzare germi, virus e batteri. Un sistema che viene usato per sanificare le navicelle spaziali. E adesso l'aria di un istituto che potrebbe diventare un modello per tutti gli altri.

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Tutto è nato per caso. Durante l'estate il preside del Santagata, il professor Nicola Di Muzio, decide di investire sulla sicurezza una parte del fondo ministeriale Scuole belle, non utilizzato e destinato alla manutenzione. «Eravamo preoccupati per quello che sarebbe avvenuto a settembre ammette Di Muzio Nel cercare una soluzione ci siamo resi conto che avevamo questi soldi». La scuola indice un bando per cercare idee innovative. Per provare a risolvere il problema del possibile contagio nelle aule. Alla richiesta risponde un ingegnere. Si chiama Salvatore Varapodio, è manager all'Aorn Santobono-Pausillipon. «Durante il lockdown - racconta - avevo cominciato ad approfondire la tematica. E ho scoperto che la Nasa aveva brevettato questo sistema sanitario basato sulla sanificazione e la purificazione continua. In sostanza l'aria viene pulita in ogni istante, anche di notte, riducendo quasi al massimo la carica virale presente. Un ciclo perenne compatibile con la presenza dei ragazzi nelle aule».
 

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Ma non è finita qui. Oltre al dispositivo spaziale sono stati realizzati ad hoc e installati sistemi di misura intelligenti per garantire i necessari ricambi d'aria per attuare il piano di ventilazione predisposto. A regolarli una serie di luci al led che - a seconda del colore (rosso, verde e giallo) - verificano la qualità dell'aria all'interno dei vari ambienti. In definitiva un piano operativo che garantisce un appropriato comfort termico e ricambio d'aria insieme allaa sanificazione continua degli ambienti, senza alcun rischio per chi si trova all'interno delle aule. L'idea piace alla scuola che decide di finanziarla. Centomila euro in tutto per installare un dispositivo di sanificazione in ciascuna delle 69 classi, ma anche in uffici, sale mensa, palestre e spazi comuni. Il tutto associato a quelle che sono le ormai consuete misure anti-contagio: termoscanner all'ingresso e ingressi a orari differenziati. I risultati, finora, premiano il modello di lotta al contagio brevettato in questa scuola di provincia. «Lavorare in un ambiente sicuro ci aiuta a lavorare con maggiore serenità - dice Anna Pica, professoressa di italiano e latino della Santagata - Poter guardare negli occhi i ragazzi senza le mascherine, riassaporare quel senso di normalità che abbiamo perduto in questi mesi. Davvero mi auguro che questo sistema diventi un modello anche per le altre scuole italiane».

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Grazie a questo progetto sperimentale la scuola ha confermato anche le attività extra-didattiche. In alcuni giorni gli alunni restano nell'istituto anche 8 o 10 ore. «Quando il preside e l'ingegnere ci hanno illustrato il progetto e quello che si stava facendo nella scuola siamo rimasti tutti colpiti afferma Olimpia Del Vecchio, presidente del consiglio d'istituto - Da subito abbiamo capito che si trattava di qualcosa di importante per la salute dei nostri figli.
La speranza è che il Covid resti fuori dalla scuola e che questo sistema possa essere usato anche per malanni comuni quando sarà finita questa maledetta pandemia. I ragazzi sono contenti, dicono che in classe si respira un'aria più sana, pulita». Tutto bene quindi? Quasi: per essere tranquilli senza mascherina occorre rispettare il distanziamento. Dunque sono indispensabili i banchi monoposto. Che ancora non sono arrivati per tutte le classi. «Ma questo - allarga le braccia il preside - non dipende da noi».

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