Covid in Campania, gare lampo nel mirino dei pm: tempi strettissimi e criteri modificati

Covid in Campania, gare lampo nel mirino dei pm: tempi strettissimi e criteri modificati
di Ettore Mautone
Mercoledì 5 Agosto 2020, 23:33 - Ultimo agg. 7 Agosto, 07:36
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Emergenza Covid, sono almeno due le gare lampo della Soresa (centrale acquisti regionale), agli inizi di aprile e finite sotto i riflettori della Procura di Napoli: quella per la fornitura di moduli per letti delle rianimazioni e quella relativa ai tamponi che si sarebbe voluto affidare agli ambulatori privati accreditati. Su quest’ultimo fronte si intende fare luce sul ruolo giocato dal laboratorio Ames di Casalnuovo che fa capo ad Antonio Fico che avrebbe prestato a titolo gratuito alcuni locali all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici, guidato da Antonio Limone. Lo stesso manager dello Zooprofilattico, a partire da maggio, ha giocato un ruolo di regia, su mandato dell’unità di crisi, nell’esecuzione delle migliaia di tamponi di screening che la Campania ha effettuato presso la rete di laboratori pubblici compresi quelli dello Zooprofilattico. 

Ma andiamo con ordine: è giovedì 2 aprile quando la Soresa pubblica un’indagine di mercato tra i laboratori accreditati per l’esecuzione di tamponi per conto della Regione. La procedura dura 24 ore, la scadenza è fissata alle ore 12 del venerdì 3 aprile. Le offerte sono al massimo ribasso, i requisiti stringenti: produrre un minimo di 500 tamponi al giorno per singolo laboratorio e almeno 300 per ogni centro analisi associato, più altri vincoli tecnici. Il presidente di Federlab Campania, Gennaro Lamberti, e l’Aspat, protestano. La Federlab in una lettera inviata al governatore Vincenzo De Luca, e all’amministratore di Soresa, Corrado Cuccurullo, lamenta i tempi (troppo rapidi) e l’eccessivo numero di tamponi giornalieri richiesti. L’associazione di categoria ha precedentemente offerto analisi gratuite chiedendo all’Ente di fornire solo i reagenti. In quei giorni il capo dell’opposizione in consiglio regionale, Stefano Caldoro, invoca un maggior numero di tamponi; mentre De Luca, affidandosi ai suoi esperti, opta per analisi in proporzione ai contagi e ai pazienti ospedalizzati.

Il Movimento 5 Stelle invece chiede più trasparenza nella procedura, subordinando il ricorso ai privati all’accoglimento delle istanze di molti laboratori pubblici, puntando il dito sulle procedure per i prelievi in quei giorni molto macchinose. Il 6 aprile, mentre arrivano da Padova i moduli dei Covid center, la Soresa tira il freno alla procedura sui tamponi. A quel bando, nonostante i tempi stretti, hanno risposto una decina di laboratori accreditati tra cui alcuni consorzi e il laboratorio Ames di Casalnuovo. Il 15 aprile scatta un nuovo bando: cambiano i criteri di selezione, e anche i tempi si allungano a 5 giorni. Intanto Limone finisce sotto i riflettori della Procura ma rivendica di aver allestito in tempi record due laboratori dell’Istituto che dirige utilizzando la disponibilità, a titolo gratuito, dei locali di Ames dove ha lavorato solo personale dell’Istituto.
 

 

«La sfida era reperire reagenti sul mercato che scarseggiavano, e forniti solo da alcune ditte - avverte Limone - pensammo di mettere a disposizione due linee di laboratorio: una già attiva, di classe 3, che usa macchine della Qiagen che ci forniva quantità limitate di reagenti. L’altra della Ab Analitica in consegna che usava un altro estrattore garantendo altri kit e reagenti. Il rapporto con Ames? Era vincitore di un bando europeo promosso a settembre, aggiudicato a dicembre 2019 e reso operativo a marzo 2020 al termine degli adempimenti di legge (certificato antimafia). Alla sottoscrizione ci siamo riservati, in caso di emergenza, di poter utilizzare, presso locali Ames già pronti, nostre macchine e nostro personale non avendo spazi adeguati già dotati di impianti di base. Ames ha condiviso quell’impegno a titolo gratuito». La Regione Campania aveva intanto chiesto lumi al ministero su come regolarsi sui tamponi ai privati senza ottenere risposta. Il disco verde scatterà solo per i test sierologici in regime privato. Di recente, infine, nel Decreto rilancio, un emendamento nella conversione in legge ha stabilito la possibilità di instaurare rapporti pubblico privati per questa funzione analistica legata all’emergenza Covid covid sotto la regia di un laboratorio pubblico. 
 

 

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