Con l’aumento dei contagi, il coronavirus si fa strada nelle corsie di ospedali e nelle Rsa, nonostante i test e i controlli predisposti per evitare nuovi focolai.
Dopo il Cardarelli - dove gli ultimi casi tra i camici bianchi si riscontrano tra medici e operatori sociosanitari della Chirurgia uno, tra gli infermieri dell’unità Maxillo facciale e nel reparto di Lungodegenza, compresi gli addetti alle pulizie - ora è colpito il San Paolo. Qui i ripetuti allarmi, per casi sospetti o conclamati in pronto soccorso, hanno evidentemente lasciato il segno. Ufficialmente sono una quindicina i positivi al tampone: due medici, un vigilantes di ditta esterna, due operatori sociosanitari (di cui uno esterno), sei infermieri e un’intera squadra di infermieri del pronto soccorso. Questi ultimi sono cinque unità che lavorano a stretto contatto e che, pur indossando sempre la mascherina, sono stati contagiati. A sentire sindacati medici e le voci di dentro dell’ospedale altri casi (una trentina in totale) sarebbero emersi in altri ambiti professionali. «L’allarme ha raggiunto anche le professioni sanitarie - avverte Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni tecniche della riabilitazione e prevenzione -: abbiamo avuto diverse segnalazioni dai nostri associati. I contagi sono segnalati anche tra chi manifesta sintomi. Il pronto soccorso è spesso chiuso per la presenza di pazienti sospetti o positivi e le procedure di filtro a nostro avviso non sono idonee. I test sierologici non bastano più. A nostro avviso bisogna correggere le procedure e anche alzare la guardia con dispositivi di protezione che vadano oltre la mascherina chirurgica».
In effetti, la Asl Napoli 1 già da ieri ha disposto la distribuzione, in tutti i pronto soccorso - Ospedale del mare, Pellegrini, San Giovanni Bosco, San Paolo e Capilupi di Capri - di nuovi tamponi rapidi antigienici su saliva che andranno a sovrapporsi ai test rapidi.
Nuovi casi, intanto, emergono dalle attività di screening disposte dalla Regione sulle Rsa per individuare e isolare tempestivamente altri contagiati fragili. Un focolaio è in una struttura dei Colli Aminei: 48 i casi positivi su 225 tamponi effettuati. Tutti asintomatici o o paucisintomatici messi in isolamento. La situazione è sotto controllo e sono state attivate tutte le procedure di sicurezza. La struttura privata è organizzata in tre moduli: al primo piano la Comunità tutelare con 39 utenti e 16 suore, al secondo piano la Rsa con 40 utenti e al terzo piano c’è la Casa-albergo che accoglie 38 utenti. C’è poi un seminario, dove su 72 tamponi sono stati rilevati tre casi relativi a persone già in isolamento fiduciario e, infine, in una Sir (Struttura intermedia residenziale) si sono registrati sei positivi. Le strutture sono sotto controllo.
Proseguono i tamponi a tappeto su tutte le Rsa regionali. Da segnalare che su 235 nuovi casi ieri a Napoli 113 sono emersi dai tamponi domiciliari di contatti stretti di positivi, altri 61 sono quelli eseguiti su richiesta dei medici di base di cui 45 paucisintomatici e 16 sintomatici, 15 sintomatici da contatti stretti in ambito scolastico. In Regione l’unità di crisi ha chiesto a tutti i manager di passare alla “Fase D” rimodulando il Piano ospedaliero Covid per dare una migliore risposta assistenziale.