Covid in Campania, crescono i contagi in ospedale: nuovi tamponi rapidi al pronto soccorso

Covid in Campania, crescono i contagi in ospedale: nuovi tamponi rapidi al pronto soccorso
di Ettore Mautone
Lunedì 12 Ottobre 2020, 23:00 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 07:30
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Con l’aumento dei contagi, il coronavirus si fa strada nelle corsie di ospedali e nelle Rsa, nonostante i test e i controlli predisposti per evitare nuovi focolai. 
Dopo il Cardarelli - dove gli ultimi casi tra i camici bianchi si riscontrano tra medici e operatori sociosanitari della Chirurgia uno, tra gli infermieri dell’unità Maxillo facciale e nel reparto di Lungodegenza, compresi gli addetti alle pulizie - ora è colpito il San Paolo. Qui i ripetuti allarmi, per casi sospetti o conclamati in pronto soccorso, hanno evidentemente lasciato il segno. Ufficialmente sono una quindicina i positivi al tampone: due medici, un vigilantes di ditta esterna, due operatori sociosanitari (di cui uno esterno), sei infermieri e un’intera squadra di infermieri del pronto soccorso. Questi ultimi sono cinque unità che lavorano a stretto contatto e che, pur indossando sempre la mascherina, sono stati contagiati. A sentire sindacati medici e le voci di dentro dell’ospedale altri casi (una trentina in totale) sarebbero emersi in altri ambiti professionali. «L’allarme ha raggiunto anche le professioni sanitarie - avverte Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni tecniche della riabilitazione e prevenzione -: abbiamo avuto diverse segnalazioni dai nostri associati. I contagi sono segnalati anche tra chi manifesta sintomi. Il pronto soccorso è spesso chiuso per la presenza di pazienti sospetti o positivi e le procedure di filtro a nostro avviso non sono idonee. I test sierologici non bastano più. A nostro avviso bisogna correggere le procedure e anche alzare la guardia con dispositivi di protezione che vadano oltre la mascherina chirurgica». 

 


In effetti, la Asl Napoli 1 già da ieri ha disposto la distribuzione, in tutti i pronto soccorso - Ospedale del mare, Pellegrini, San Giovanni Bosco, San Paolo e Capilupi di Capri - di nuovi tamponi rapidi antigienici su saliva che andranno a sovrapporsi ai test rapidi.

In caso di esito positivo del tampone rapido del paziente in ingresso, le nuove regole prevedono l’esecuzione di un tampone molecolare tradizionale processato nel laboratorio del San Paolo con risultato pronto nell’arco di 18 ore. Utilizzato l’80 per cento delle forniture, si potrà chiedere una nuova consegna. Sul fronte dei dispositivi di protezione l’Asl informa che nei depositi non mancano le scorte, che sono numerose e di qualità ma non vengono più consegnate a pioggia per evitare usi impropri. 

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Nuovi casi, intanto, emergono dalle attività di screening disposte dalla Regione sulle Rsa per individuare e isolare tempestivamente altri contagiati fragili. Un focolaio è in una struttura dei Colli Aminei: 48 i casi positivi su 225 tamponi effettuati. Tutti asintomatici o o paucisintomatici messi in isolamento. La situazione è sotto controllo e sono state attivate tutte le procedure di sicurezza. La struttura privata è organizzata in tre moduli: al primo piano la Comunità tutelare con 39 utenti e 16 suore, al secondo piano la Rsa con 40 utenti e al terzo piano c’è la Casa-albergo che accoglie 38 utenti. C’è poi un seminario, dove su 72 tamponi sono stati rilevati tre casi relativi a persone già in isolamento fiduciario e, infine, in una Sir (Struttura intermedia residenziale) si sono registrati sei positivi. Le strutture sono sotto controllo. 
Proseguono i tamponi a tappeto su tutte le Rsa regionali. Da segnalare che su 235 nuovi casi ieri a Napoli 113 sono emersi dai tamponi domiciliari di contatti stretti di positivi, altri 61 sono quelli eseguiti su richiesta dei medici di base di cui 45 paucisintomatici e 16 sintomatici, 15 sintomatici da contatti stretti in ambito scolastico. In Regione l’unità di crisi ha chiesto a tutti i manager di passare alla “Fase D” rimodulando il Piano ospedaliero Covid per dare una migliore risposta assistenziale.
 

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