Coronavirus, paura in Campania: 4 nuovi casi
nel Napoletano, i contagi salgono a diciassette

Coronavirus, paura in Campania: 4 nuovi casi nel Napoletano, i contagi salgono a diciassette
di Maria Pirro
Sabato 29 Febbraio 2020, 23:08 - Ultimo agg. 1 Marzo, 08:15
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Il coronavirus ha fatto un morto anche negli Stati Uniti, ha superato «quota mille» contagiati in Italia, 17 ufficiali in Campania. Quattro i nuovi casi registrati in serata nella regione: a Pozzuoli, San Giorgio a Cremano, Giugliano e un altro a Napoli. 29 i morti, in totale, nel Paese. Ma aumentano anche le guarigioni, soprattutto tra gli under 65, perché l’infezione colpisce di più gli anziani e al Nord. E il governatore Vincenzo De Luca chiede di riaprire subito le scuole: «Sento cose cervellotiche in momento sbagliato. È evidente che non possiamo andare a ruota libera», afferma. Si rivolge ai sindaci: «In questa fase possono adottare un comportamento opportunistico e bloccare tutto oppure essere responsabili». Un invito chiaro. 

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Ma gli amministratori vanno in ordine sparso, con lo stop alle lezioni prolungato, ad esempio nel Casertano. Non bastasse, «centinaia di famiglie a Napoli e provincia, migliaia in tutta la Campania, sono in subbuglio a causa dell’orientamento di molti dirigenti scolastici a richiedere certificazione medica», per ammetterli tra i banchi. «Una situazione paradossale e rischiosa: aumenta la possibilità di favorire una diffusione del virus», interviene Antonio D’Avino, vicepresidente della Federazione italiana dei medici pediatri. Proprio dal Casertano si registra un altro caso che ha richiesto il ricovero. Si tratta di un 33enne di Mondragone rientrato dalla fiera di Rimini e l’altra notte giunto al Cotugno di Napoli, il polo specializzato nella cura delle malattie infettive. Il giovane ha infettato almeno due persone: una di Pozzuoli, l’altra di San Giorgio a Cremano.  Ed è scattato anche un quarto trasferimento al Cotugno per un informatore farmaceutico di Giugliano, rientrato dal Lodigiano, che aveva partecipato a una cena aziendale con i colleghi e aveva già effettuato un tampone, risultato negativo, la scorsa settimana. 
 

 

Restano, inoltre, in ospedale sia il tecnico di laboratorio, la 26enne del Cilento, sia la 24enne casertana, in isolamento, nelle camere a pressione negativa; entrambe in buone condizioni. «C’è un lavoro rigorosissimo per curare e bloccare i contagi ma serve la responsabilità di ciascuno di noi», avverte de Luca. La biologa, ad esempio, «da Cremona ha preso il Freccia Rossa, poi da Salerno un bus fino a Vallo e poi a Montano Antilia. Abbiamo dovuto ricostruire gli spostamenti e fare i tamponi a tutti coloro che aveva incontrato». Ancora: «Nel caso di Caserta la ragazza veniva da Milano, il ragazzo che l’ha accompagnata in auto è risultato positivo ed è il caso di Guardia Sanframondi». Del militare 22enne. «C’è poi l’avvocato napoletano - spiega il governatore - i suoi colleghi sono risultati positivi e ha frequentato aule di tribunale».

Quanto basta a spingere la categoria a chiedere (senza ottenere) la sospensione delle udienze. Sono 4 gli avvocati e 2 le segretarie positivi al test. A Napoli, e a Pomigliano. Dove il sindaco Lello Russo precisa che la 29enne contagiata «non mostra alcun sintomo» e «non ha modo di entrare in contatto con altre persone», per cui «non si rende necessario alcun altro provvedimento». De Luca, tuttavia, avvisa: «Procederemo a denunciare persone che non rispondono a obbligo di responsabilità e comportamenti corretti. Chi avverte sensazioni di malessere contatti il suo medico di famiglia. Per se stesso e per la comunità».

L’altro napoletano infettato è un vomerese, in quarantena a casa. Ma l’allerta coinvolge più cittadini. «Solo in città ce ne sono 40 sotto la nostra sorveglianza», certifica il manager della Asl, Ciro Verdoliva. E sono 373, in totale, i tamponi eseguiti al Cotugno, 60 in media al giorno. «Difficile prevedere l’evoluzione della situazione», ammette il manager Maurizio di Mauro. Al bilancio sanitario si sommano i danni al turismo, in particolare a Ischia, in Costiera e sul litorale domizio. De Luca lancia un Sos al governo per gli indennizzi e ribadisce che non solo le scuole vanno riaperte: «Tutte le attività pubbliche possono e devono essere e riprese». Già ieri 3mila candidati sono arrivati da più parti d’Italia per un concorso da 28 posti nell’Asl Napoli 2 Nord e sono stati ammessi solo dopo la «prova del termometro». E, per una volta, governatore e sindaco sono d’accordo. «Napoli non si chiude - dice Luigi de Magistris - e prova a vivere una vita normale perché è giusto e necessario che sia così. Allo stato non c’è nessun caso autoctono. I contagiati sono stati infettati in Lombardia e altri sono risultati positivi perché hanno avuto contatti con queste persone».

Così è andata anche per la coppia di Fiumicino, in isolamento allo Spallanzani. La donna, tornata la scorsa settimana, ha infettato il marito e la figlia di 10 anni. Si muove pure l’amministrazione penitenziaria. A Poggioreale, il carcere più affollato, è prevista una tendostruttura per i nuovi ingressi e per coloro che hanno sintomi sospetti, predisposti dispencer di disinfettanti per le mani e mascherine per quegli operatori sanitari.
Mascherine che scarseggiano ancora negli ospedali, scatenando altre proteste. «300mila sono in arrivo», forse già oggi, assicura de Luca che ha chiesto rifornimenti direttamente al capo della Protezione civile.

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