Coronavirus in Campania, l'allarme di De Luca: «Picco di contagi a metà aprile, occorrono 150 posti in terapia intensiva»

Coronavirus in Campania, l'allarme di De Luca: «Picco di contagi a metà aprile, occorrono 150 posti in terapia intensiva»
Venerdì 13 Marzo 2020, 16:29 - Ultimo agg. 20:10
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«In Campania al momento abbiamo 222 casi positivi di coronavirus, di cui 14 ricoverati in terapia intensiva. Ieri abbiamo avuto 42 tamponi positivi, e quindi siamo passati da 180 a 222». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, facendo il punto sulla diffusione in Regione del Covid19. De Luca in diretta social ha mostrato uno grafico che prevede un picco di contagi a metà aprile e un crollo a inizio maggio.

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«Vi faccio vedere - ha detto - una proiezione fatta da qui al 15 aprile dal direttore sanitario del Cotugno. Ci sono 3 scenari: normale, di emergenza, e grave. Calcolando lo scenario più grave, avremo bisogno entro il 14 aprile di 150 posti letto in terapia intensiva. Poi si prevede una curva discendente dei contagi. Quindi dobbiamo reggere un mese e mezzo, due mesi e poi non avremo in Campania un medico che sarà costretto ad affrontare l'alternativa su chi deve vivere e chi deve morire. Perché al nord si deve decidere se ricoverare in terapia intensiva uno con trauma cranico o uno con Covid». 

 

 

«L'Asl Napoli 2 ha comprato 70.000 mascherine da un fornitore italiano, ma il carico è stato bloccato dalle forze dell'ordine o dalla Protezione Civile, stiamo approfondendo» ha sottolineato De Luca. L'episodio, sul quale la Regione non fornisce per ora altri dettagli, è avvenuto ai confini tra Umbria e Toscana. «Dobbiamo capirci: le forniture - ha aggiunto - che strappiamo sul mercato devono essere garantite, nessuno ci deve dare fastidio, non è tollerabile che ce le sequestrano se le abbiamo reperite noi nel mondo». «La Campania è stata la prima regione a dare disponibilità di posti letto in terapia intensiva per i politraumatizzati così da liberare posti a favore di Lombardia, Emilia e Veneto. Ci siamo mossi con solidarietà ma questo non significa essere presi in giro. Se dopo questa disponibilità arriva un camion di mascherine della nostra Asl e ce lo bloccano allora vuol dire che non ci siamo capiti, e in questo caso facciamo la guerra». 

«Il piano della Campania prevede un incremento aggiuntivo a quello di dieci giorni fa di 490 posti letto: 102 di terapia intensiva, 85 di sub terapia intensiva e 403 fra malattie infettive e pneumologia. Sono chiamati a dare il contributo tutte le Asl e le aziende» ha specificato De Luca «partecipano il Moscati di Avellino, l'Ospedale dei Colli con Cotugno e Monaldi, il Cardarelli, le Asl di Salerno e Caserta, il Ruggi, l'Asl Napoli 2 per Giugliano e Pozzuoli, la Napoli 1 con il Loreto Mare, la Federico II, l'Asl di Avellino, l'università Vanvitelli, il Santobono, il San Pio di Benevento. Nella settimana tra il 9 marzo fino a dopodomani incrementiamo di 47 unità il numero di posti letto in terapia intensiva, e 48 in sub intensiva. Stiamo controllando quotidianamente che questo piano di emergenza, nella previsione di un incremento di contagi di 10 volte, sia completato entro la prossima settimana, stiamo sottoponendo a sforzo straordinario le nostre strutture ma vorremmo essere pronti con i 490 posti letto aggiuntivi».

Sui campani tornati dal Nord Italia, De Luca ha detto: «1850 sono le auto segnalazioni o le persone identificate quando c'è stato lo spostamento di massa dal nord al sud e di queste sono in isolamento domiciliare fiduciario 1709 persone. Complessivamente in isolamento domiciliare abbiamo 3559 persone, che sono ovviamente monitorate dalle Asl». Il governatore ha anche spiegato che la Campania «in queste ore cerca aziende che producono tessuto non tessuto. In Veneto hanno certificato l'efficacia di mascherine di triplo strato di tessuto non tessuto, che è un materiale abbastanza rigido e vengono prodotte mascherine che non richiedono elastici ma hanno un taglio verticale per l'aggancio alle orecchie. Stiamo cercando di trovare di tutto per ovviare a questa carenza di mascherine».


«Ho mandato una richiesta alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri interessati per chiedere la presenza dell'esercito, i quartieri vanno militarizzati» ha proseguito il governatore. «Bisogna avere - ha detto - oltre alle forze dell'ordine, che devono fare multe e chi viene multato viene messo in quarantena, anche reparti dell'esercito che servono a scoraggiare la mobilità non consentita. Non possiamo più essere Italia del mezzo mezzo o del fare finta, prendiamo decisioni con conseguenze reali».

De Luca ha stigmatizzato anche «i campi rom che sono senza vigilanza. Chiederemo ai servizi sociali dei Comuni ma soprattutto alle forze dell'ordine e alle Prefetture di fare un censimento perché il problema è che lì nessuno controlla niente. Così come non ci sono controlli nei centri di accoglienza degli immigrati». De Luca si è poi riferito alla Cina: «In Cina ieri ci sono stati - ha detto - solo 8 contagi, ma lì hanno altri metodi: un cittadino uscito dalla quarantena con l'auto, era scappato e aveva travolto le auto delle forze dell'ordine. Aveva 23 anni ed è stato fucilato. Nelle democrazie non esistono questi metodi: esiste la coscienza, purché la si usi. E comunque la Cina sta uscendo dall'emergenza». 

«Costringeremo tutte le persone individuate a circolare senza motivo a fare la quarantena di 15 giorni. Se ti trovo a passeggiare sul lungomare o stravaccato sulla panchina, in condizioni non emergenziali ti obbligo a 15 giorni di quarantena, e se la eludi sei passibile di sanzioni penali anche gravi» ha infine tuonato De Luca. «Oggi è vietato passeggiare, ma le misure nazionali non vengono ancora messe in atto dalle forze di polizia e dalla municipale.
Da Roma, anche dal ministero dell'interno, sono arrivate comunicazioni sbagliate. È un'idiozia: non si può camminare per strada senza una ragione motivata. Sto preparando un'ordinanza che ribadisce che è vietato camminare per strada senza motivo di urgenza o sanitario o di approvvigionamento alimentare, sanitario, e per i proprietari dei cani. Il 90% dei cittadini ha capito che la situazione è seria ma il 10% di irresponsabili va fermato». 


 

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